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Politica | 19 ottobre 2021, 18:09

Il consiglio comunale vota tra le polemiche l'accordo con Aspi, pioggia di soldi su Genova, ma resta il nodo sui pedaggi autostradali

Il tema maggiormente discusso è stato quello sul ritorno dei pedaggi sul nodo autostradale genovese, da Genova Ovest a Voltri, dal primo gennaio, anziché entro il 2031, come da un precedente accordo

Il consiglio comunale vota tra le polemiche l'accordo con Aspi, pioggia di soldi su Genova, ma resta il nodo sui pedaggi autostradali

Via libera del consiglio comunale di Genova allo schema di accordo che porterà alla città un indennizzo di 1 milardo 450 milioni di euro da Aspi a risarcimento del crollo del ponte Morandihttps://www.lavocedigenova.it/2021/10/15/leggi-notizia/argomenti/politica-6/articolo/12-miliardi-da-aspi-soddisfazione-di-comune-e-regione-risarcimento-dovuto-a-territorio-duramente.html. Il documento, dopo essere stato discusso in commissione questa mattina e in consiglio nel pomeriggio, è stato votato, non senza polemiche da parte dell'opposizione, che in apertura di seduta, aveva chiesto invano, tramite il capogruppo del Partito Democratico Alessandro Terrile di posticipare il voto sulla pratica, proponendo di ridiscuterla giovedì in un consiglio comunale straordinario, sentendo i comitati delle vittime, gli sfollati e le categorie economiche.

Il tema maggiormente discusso è stato quello sul ritorno dei pedaggi sul nodo autostradale genovese, da Genova Ovest a Voltri, dal primo gennaio, anziché entro il 2031, come da un precedente accordo. L'accusa lanciata dall'opposizione è che i pedaggi serviranno a finanziare le opere previste.

All'articolo 2, tra le misure proposte, si legge: "Fermi restando gli importi sostenuti da ASPI per la Misura A di cui in premessa per la demolizione e ricostruzione del viadotto Polcevera e per gli oneri connessi all’Evento (583 milioni di euro complessivi, di cui 41 milioni di euro per esenzioni tariffarie area genovese fino al 31.12.2020 e 8 milioni di euro per devoluzione gratuita di immobili al Comune di Genova), nonché gli importi sostenuti e da sostenere per la Misura B di cui in premessa per le esenzioni del pedaggio sull’autostrada A10 fino al 31 dicembre 2021 (18 milioni di euro), le Misure Ulteriori con i relativi importi sono così individuate:
(a) erogazione di euro 3 milioni per indennizzi da corrispondere ai residenti nelle abitazioni sottostanti il viadotto Bisagno a titolo di indennizzo per la soggezione;
(b) esecuzione di interventi per euro 930 milioni da destinare alla realizzazione delle ulteriori viabilità di accesso della Città di Genova all’Autostrada A10 costituite dal tunnel subportuale (non soggetto a pedaggio) gestito e manutenuto da Aspi e dalla realizzazione dello svincolo e del collegamento con la viabilità in località di Fontanabuona;
(c) erogazione di euro 75 milioni da destinare ad iniziative concordate con l’Autorità Portuale per favorire e agevolare l’accesso al Porto di Genova;
(d) esecuzione di interventi per euro 100 milioni da destinare a progetti di mobilità, di logistica e digitali nell’area genovese
".

Oggi il sindaco Marco Bucci e l'assessore Pietro Piciocchi hanno precisato che l'accordo con Aspi non riguarda i cantieri, ma riguarda solamente i risarcimenti per il crollo del ponte.

Piciocchi in consiglio ha ricordato che i finanziamenti destinati alla Liguria sono cresciuti dai 150 milioni proposti nel settembre 2020 a un miliardo e mezzo. "Sui pedaggi l'accordo sancisce che il concessionario faccia interventi di 3,5 miliardi sulla rete autostradale, oltre un miliardo in Liguria, e queste risorse sono fuori pedaggio", ha detto l'assessore.

Prima del voto è intervenuto anche il sindaco Marco Bucci, il quale ha risposto al capogruppo M5S Luca Pirondini, che aveva polemizzato sul suo stipendio da commissario per la ricostruzione del ponte.

"Vorrei ricordare che lo stipendio da commissario, avevo chiesto di azzerarlo, ma mi è stato risposto dall'allora ministro Danilo Toninelli che non era possibile, e così, sempre su mia richiesta è stato ridotto del 50 per cento".

Entrando nel merito sull'accordo, il sindaco ha detto: "La prima bozza di accordo risale aò 2 agosto 2020, con nostra grande sorpresa si parlava di 700 milioni per quanto riguarda il costo per la ricostruzione del ponte che in realtà è costato 500, 150 milioni erano destinati a Genova e 1,2 miliardi riguardavano la riduzione delle tariffe autostradali, non per la Liguria, ma per tutta Italia. Noi ci siamo ribellati, e abbiamo chiesto un rimborso per danni alla città di Genova di 1,5 miliardi. Ci hanno risposto che la richiesta era troppo alta, allora abbiamo negoziato, il risultato è che si è passati da 150 milioni a un miliardo 455 milioni. Io dico che l'esenzione del pedaggio fino al 2031 non è mai stata fatta, era solo un'ipotesi, il resto riguarda la manutenzione autostradale che non c'entra nulla con questo accordo".

Un altro tema dibattuto è stato quello della costituzione di parte civile del Comune contro Aspi nel processo sul crollo del ponte Morandi.
"In ragione di quanto sopra, - si legge nello schema di accordo - subordinatamente all’efficacia dell’Accordo Definitivo, la Regione, il Comune e l’Autorità Portuale saranno liberi, comunque, di costituirsi parte civile e avanzare pretese risarcitorie nei confronti di soggetti terzi, mantenendo in ogni caso, in forza dell’accordo raggiunto, ASPI esente da profili risarcitori direttamente o indirettamente connessi all’Evento". Per la maggioranza però, la costituzione di parte civile non è in discussione.

A porre il tema in commissione, questa mattina era stata la consigliera Pd Cristina Lodi, a cui ha risposto l'assessore agli affari legali Lorenza Rosso: "La nostra costituzione di parte civile rimane assolutamente nei confronti di tutti gli imputati, 59 persone fisiche e due persone giuridiche" ha detto, precisando però che "l'accordo è sospeso in attesa degli ulteriori atti dispositivi".

"Non siamo d'accordo che i genovesi tornino a pagare i pedaggi, per dieci anni questi pedaggi non dovevano essere pagati, ma ora scopriamo che non solo che i genovesi torneranno a pagare, ma che con i loro pedaggi saranno pagate delle opere", ha commentato a margine Cristina Lodi, che aggiunge: "Ci sono alcuni passaggi, relativi ai cittadini che abitano sotto al viadotto del Bisagno, sono previsti tre milioni di euro, ma oggi pare che andranno a confluire nel pris, e quindi andranno a indennizzare un'area molto più vasta, e quindi una non chiarezza".

Sulla costituzione di parte civile, Bucci ha precisato: "Aspi e Spea non sono imputati per danni alla città, ma per reati legati alla sicurezza, mentre la costituzione di parte civile rimane per gli altri imputati, dai quali è però difficile recuperare le cifre per i risarcimenti, per questo li abbiamo chiesti alla società".

L'opposizione ha portato tredici ordini del giorno e tre emendamenti. "Sono contenta - ha detto ancora la consigliera Pd - che alcuni ordini del giorno sono passati, per esempio il tema delle barriere anti rumore, una commissione per il Bisagno e il tema del lungomare Canepa, quindi la decisione da parte della giunta di accogliere l'ordine del giorno in cui chiedo ci sia una trattativa con Aspi per costruire la famosa galleria fonoassorbente".

A votare favorevolmente tutta la maggioranza e Italia Viva, contrari Pd e Lista Crivello. Il M5S, seppur in aula non ha votato in polemica.

Francesco Li Noce


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