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Attualità | 12 maggio 2022, 07:00

Quando il kebab diventa virale: KebHouze di Gianluca Vacchi inaugura a Genova (Foto e Video)

Il nuovo locale della catena del noto imprenditore da milioni di follower ha inaugurato ieri l'apertura nell'area dell'ex Mercato di corso Sardegna

Quando il kebab diventa virale: KebHouze di Gianluca Vacchi inaugura a Genova (Foto e Video)

It’z Kebab, Baby!” è il motto di KebHouze, la catena di ristoranti con protagonista il kebab su cui ha deciso di puntare Gianluca Vacchi, imprenditore e star da milioni di follower sui social e che da ieri ha un nuovo locale a Genova, all’interno dell'ex Mercato ortofrutticolo di corso Sardegna

Ingredienti di qualità e prodotti selezionati sono il punto forte del locale, che prevede tre varianti del tradizionale kebab (pollo 100% italiano, Black Angus e veg, a base di proteine dei piselli prodotto dall'azienda svizzera Planted) oltre a un’ampia selezione di fritti, insalate dolci. 

Ad accogliere il pubblico, già numeroso fin dalle 12, orario ufficiale di inaugurazione, palloncini colorati, musica e tanti sorrisi, oltre all’Enjoy Kit, dedicato ai primi 100 clienti: un piccolo kit di sopravvivenza con all’interno filtri e cartine, un condom e caramelle alla menta, perché non si sa mai cosa potrebbe succedere dopo aver mangiato un kebab.  

Racconta Giulio Paternò, il responsabile marketing e comunicazione del brand: “Siamo felicissimi di questa nuova apertura, sia per la città sia per questa location. Era un vecchio mercato ortofrutticolo completamente ristrutturato e siamo felici di essere parte di questo insieme di realtà del mondo del food con KebHouze. Siamo il primo food brand di kebab al mondo, concepito in maniera completamente diversa rispetto a come siamo abituati a vederlo negli store tradizionali. Al di là dell’estetica, abbastanza particolare, anche i nostri piatti differiscono rispetto a quelli classici. Abbiamo 3 tipi di kebab, di pollo, di manzo e quella 100% vegetale, il Planted kebab, fatto con proteine derivanti dai piselli, pensato per far avvicinare vegani e vegetariani al mondo del kebab. C’è stato già molto interesse, nel pomeriggio arriverà anche la mascotte Keb che ieri ha già fatto impazzire i bambini”.

Keb è, a tutti gli effetti, una vera e propria star dei social: alta più di due metri, di colore rosso, risponde ai messaggi e riposta le stories con il tono un po’ scanzonato e sicuramente accattivante di chi il marketing lo sa fare eccome. E, sempre a proposito di marketing, occorre dare uno sguardo ai prezzi, che sono un po' più alti rispetto ai locali di kebab tradizionali: la versione a base di pollo è senza dubbio la più economica, con alcune promozioni per la pausa pranzo che non superano i 10 euro per un menù completo, mentre per la versione Black Angus e Planted si arriva a circa 15 euro per lo stesso tipo di formula. Immancabile anche la proposta per i più piccoli, con prezzi della stessa dimensione. Il menù completo è consultabile qui.

Tra i primi clienti ci sono molti curiosi e qualche fan affezionato, che già conosceva la catena e non vedeva l’ora di poter assaggiare gli stessi piatti anche nella propria città, oltre che nei punti vendita già esistenti di Milano, Roma, Torino, Venezia e Biella già aperti dall'imprenditore Vacchi, alle prese con i recenti guai amminsitrativi con il fratello oltre che a far quadrare i conti dei locali.

All’interno della zona dell’ex mercato KebHouze conquista un punto centrale, andando ad accostarsi alla già ampia offerta di ristoranti e fast food del centro. 

Il ristorante è già presente sulle piattaforme di delivery come Glovo e Just Eat, e i primi ordini in bicicletta sono stati consegnati proprio dopo pochi minuti dall’apertura ufficiale.

Abbiamo assaggiato, spinti dalla curiosità, la versione veg del kebab, nella sua variante Vegetarian Planted, lasciandoci tentare dalla descrizione accattivante e dalle parole di chi effettivamente i panini li prepara: servito nella confezione che mantiene il calore, coloratissima e con in bella mostra la mascotte Keb, risulta difficilmente distinguibile dai colleghi a base di carne. Anche a Genova, per Vacchi e il suo fiuto, buona la prima.

Chiara Orsetti

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