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Politica | 10 marzo 2025, 14:55

Elezioni comunali, intervista all’assessore Francesco Maresca: “Sono per un centrodestra sociale. La Diga di Begato come il Muro di Berlino? Le case popolari non siano un ghetto”

Per il portabandiera di Fratelli d’Italia “non deve esserci una città di Serie A e una di Serie B”. E su Salis: “Risponda solo alla questioni della destra. Sarebbe meglio che scrivesse un programma da presentare agli elettori”

Francesco Maresca (FdI)

Francesco Maresca (FdI)

Sui social ha definito la Diga di Begatoun ghetto in stile Unione Sovietica”, paragonando il suo abbattimento al crollo del Muro di Berlino. Ai nostri microfoni parla di divisione tra “città di Serie A e città di Serie B”, di periferie e di un “centrodestra sociale”.
Francesco Maresca, assessore in quota Fratelli d’Italia con deleghe a Patrimonio, Porto, Mare e Pesca, sarà della partita alle amministrative che daranno a Genova un nuovo sindaco dopo il salto di Marco Bucci da Palazzo Tursi a piazza De Ferrari. I temi sono quelli legati al sociale, tra periferie, lavoro e giovani. Argomenti che anche il centrosinistra sta portando al tavolo della campagna elettorale, terreno di uno scontro che sta lentamente aumentando di intensità, dichiarazione dopo dichiarazione, risposta dopo risposta.

Partiamo dalla stretta attualità. Sulle sue pagine social ha paragonato l’abbattimento della Diga di Begato a quello del Muro di Berlino, non è un’associazione un po’ forte?
Da quando ho l’assessorato al Patrimonio mi sono avvicinato molto anche alle realtà del Ponente e dei quartieri. Credo sia sbagliato il modo in cui le amministrazioni precedenti hanno affrontato la creazione di spazi di quel genere dove tutte le persone con difficoltà avevano la casa. Io sono per l’unione. L’ho paragonato al Muro di Berlino perché il suo abbattimento è stata una rivendicazione per le persone che volevano andare da una parte e dall’altra. Tutti devono poter vivere in qualsiasi area della città e, quindi, le case popolari non devono essere inserite in ghetti. È un mio pensiero personale

È stata una risposta al centrosinistra che sta portando il tema delle periferie e del sociale nei suoi primi incontri pubblici?
No, non credo. Piciocchi si occupa dal 2017 dei temi delle periferie, il nostro intento è creare delle occasioni per tutti. Ci sono parti più svantaggiate e ritengo che ora Piciocchi sia maggiormente ‘in bolla’ rispetto alla sinistra. Non so nemmeno quanto Silvia Salis sia andata effettivamente nelle periferie, ma è una battaglia che abbiamo sempre fatto come centrodestra. Conoscendo tante persone a Ponente, mi rendo conto di quali difficoltà ci siano, ma anche delle cose da migliorare. Il nostro è un centrodestra sociale. Tutti devono avere l’ambizione di crescere in una città che dia possibilità personali

Come sta vivendo queste prime settimane di confronto con la coalizione di centrosinistra?
Sono dinamiche che fanno parte della campagna elettorale, ne ho affrontate tre ed è normale scontrarsi su temi che a volte vengono strumentalizzati. Non la vedo ancora una campagna particolarmente accanita. Dobbiamo andare più sui temi. Penso che il centrodestra li stia tirando fuori, come i Forti, le zone della città da valorizzare, il sociale. Penso che dovranno essere i punti di riferimento di entrambe le proposte

Sono temi di sinistra…
Ho otto anni di esperienza come assessore, una delle prime cose che ho fatto nel 2017 come consigliere delegato è andare nella case a Palmaro per comprendere la questione dei rumori del porto. Ovvio che ci sono tante cose da migliorare, ma dopo i primi sopralluoghi, anche fino alle 2 di notte, sono stati messi alcuni accorgimenti in porto. Questi gesti, poi l’abbattimento della Diga di Begato, il fatto di far confluire fondi PNRR e Pinqua a Ponente…penso che Genova debba essere una città senza una divisione di Serie A e di Serie B, ma una città unica

Le piacerebbe vedere Marco Bucci candidato in una lista civica?
Se il presidente lo riterrà opportuno, sarà sicuramente un vantaggio. In questo momento non mi sento di giudicare, ma rispetterò quello che faranno le liste civiche

Per il centrosinistra la scelta di puntare su nomi forti come Cavo e Bucci è sintomo di un candidato sindaco debole
Credo proprio di no, non sono d’accordo. Ritengo, invece, che sia un po’ segno di debolezza che la Salis, come programma, risponda solo alla questioni della destra. Sarebbe meglio che scrivesse un programma da presentare agli elettori

Andando sui temi, una delle ultime novità è l’istituzione della Zona Logistica Semplificata. Nel concreto che cosa cambierà?
Nelle aree già logistiche che non vanno a invadere i piani residenziali, le aziende che vorranno insediare una attività di quel settore potranno usufruire di vantaggi burocratici, come il taglio dei tempi per le procedure amministrative. Incentiverà le aziende a investire e ad assumere lavoratori

Mi dice tre punti cardine della sua agenda 2025-2030?
Il lavoro è al primo posto, perché vedo tante persone che sono alla ricerca di impegni stabili e il porto penso sia il nostro motore su questo. Aumentare le infrastrutture, devono essere viste come uno strumento per aumentare i posti di lavoro. La lotta alle divisioni sociali, e questo fa parte della valorizzazione del patrimonio pubblico, non ci sono parti della città di Serie A e parti di Serie B. I giovani, le start-up. Nel Blue District ne abbiamo fatte crescere tante legate al mare e questo è stato il progetto migliore che ho realizzato negli ultimi tre anni. Un giovane non viene lasciato solo, il mercato giovanile deve essere rilanciato e i giovani devono sentirsi accuditi a Genova

C’è qualcosa che ha lasciato indietro nel suo mandato? Qualcosa che non è riuscito a fare e che, invece, avrebbe voluto realizzare prima di andare nuovamente al voto?
Molto onestamente dico l’apertura del ponte per il collegamento del Porto Antico alla Lanterna. E lo faremo. Un litorale su sui i genovesi possano camminare sul loro porto

Pietro Zampedroni


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