/ Politica

Politica | 12 agosto 2022, 07:40

Sanità, Sansa chiama la mobilitazione: "Davvero non difenderemo i nostri ospedali?"

Recentemente non sono mancate le polemiche tra maggioranza e opposizione in consiglio regionale sul progetto di fusione tra San Martino e villa Scassi

Villa Scassi al centro del discusso progetto di fusione con il San Martino

Villa Scassi al centro del discusso progetto di fusione con il San Martino

Ferruccio Sansa chiama la mobilitazione a difesa della sanità pubblica. Il capogruppo della 'Lista Sansa' in Regione, con un post su Facebook ha elencato le criticità che caratterizzano la sanità ligure, invitando i cittadini a "scendere in piazza tutti insieme. Senza bandiera politiche".

Recentemente non sono mancate le polemiche tra maggioranza e opposizione in consiglio regionale sul progetto di fusione tra San Martino e villa Scassi. Il presidente della Regione e assessore alla sanità Giovanni Toti ha bollato come 'sciacalletti' i consiglieri che hanno attaccato la maggioranza, chiedendo la convocazione della commissione sanità.

"Ma cosa stiamo aspettando? - scrive Sansa - Davvero lasceremo che Toti e Profiti, l'amico del cardinal Bertone, facciano a pezzi la sanità pubblica ligure?

Davvero non muoveremo un dito per difendere i nostri ospedali?

No. Serve una grande manifestazione apolitica. Di tutti i liguri.

1. L'ultimo segnale è la fusione annunciata tra San Martino e Villa Scassi. Il risultato? Lo smantellamento dell'ospedale di Sampierdarena e delle sue competenze. Al Villa Scassi il Centro Grandi Ustionati è un'eccellenza, ma anche per alcune patologie tumorali si opera entro 15 giorni contro i due mesi di San Martino. E tutto ciò sarà a favore, vedrete, di qualche colosso privato che sbarcherà agli Erzelli. Magari gli stessi che hanno finanziato le campagne elettorali di Toti.

2. L'ospedale Felettino di La Spezia che attende da decenni di essere realizzato. Mentre una città di centomila abitanti deve spesso rivolgersi ad altre regioni per cure dignitose visto che la Asl5 è quella con il più basso numero di personale.

3. I nodi irrisolti dell'ospedale di Sarzana e del Sant'Andrea di Spezia. Con la notizia ultima dell’addio del primario di chirurgia Stefano Berti che andrà in Piemonte.

4. La sanità del Tigullio che continua a perdere pezzi. Per una visita geriatrica in Asl4 l'attesa è di un anno. E il pronto soccorso di Lavagna è messo a dura prova (soprattutto nel periodo estivo con le decine di migliaia di turisti) dalla riduzione della guardia medica.

5. Lo smantellamento dell'ospedale di Cairo Montenotte dove ci sono sale operatorie quasi nuove che rischiano di restare inutilizzate.

6. Pietra Ligure che ancora attende la riapertura di neonatologia.

7. Albenga, che d'estate - con tutto il comprensorio - ha un carico di centinaia di migliaia di persone, che resterà senza pronto soccorso.

8. Il Saint Charles di Bordighera che sarà affidato ai privati.

9. L'imperiese che aspetta un progetto chiaro, che sappia mettere insieme esigenze della sanità, dei cittadini e dei trasporti.

10. L'entroterra dimenticato. Senza medici. Come accade in Val Trebbia. I 300mila euro che eravamo riusciti a far stanziare per i medici condotti da due anni giacciono in un cassetto della Regione e tra pochi mesi saranno persi per sempre.

11. I 1.200 bambini con disabilità che attendono terapie. Ci sono piccoli che hanno atteso dieci anni per essere assistiti (dieci anni!). In alcune Asl ci sono degli esperti di psicomotricità che devono seguire fino a 500 bambini ognuno. Basta. Bisogna scendere in piazza tutti insieme. Senza bandiera politiche. Non possiamo restare in silenzio e aspettare che Toti e Profiti smantellino la nostra Sanità e la regalino ai privati".

Redazione


Vuoi rimanere informato sulla politica di Genova e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo GENOVA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediGenova.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP GENOVA sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium