Nel 2007, una ragazza di Pegli piena di sogni e con una grande passione per lo sport iniziò a prendere in affitto alcune sale presso una palestra della delegazione, in via Garelli. Lo faceva per qualche ora al giorno e con alcuni stili di danza, iniziando a racimolare le prime iscrizioni.
Oggi che sono passati quindici anni lo Studio Dyv Top di Carolina Traverso è una delle tre società principali della città per quanto riguarda la danza (e non solo), occupa uno spazio di cinquecento metri quadrati in via Cassanello (sempre a Pegli), ospita ventitré tra professioniste e professionisti che vengono in sede a fare lezione e a condurre i propri corsi, è aperto per sei giorni su sette alla settimana dalla mattina alla sera e conta quasi cinquecento adesioni.
Per raccontare una storia imprenditoriale (ma prima di tutto di vita) di successo non bisogna andare necessariamente dall’altra parte di un oceano o in un altro paese o continente: spesso basta guardarsi appena appena attorno. Aprire uno studio di danza e tenerlo in attività, pur a costo di una pandemia e di tutte le crisi che si sono susseguite (e che, purtroppo, si susseguiranno ancora): no, non è un fatto normale, ed eccezionale è sia l’epopea di Dyv Top sia la persona che ne è stata la protagonista.
Carolina Traverso, ragazza molto conosciuta e stimata nel Ponente genovese e non solo, è una che non ama gli elogi, preferisce la formula del ‘testa bassa e lavorare’, ma è indubbio che con la testa bassa e lavorando sodo è arrivata molto, ma molto lontano.
C’erano la stoffa, l’atteggiamento mentale giusto, la voglia di scalare la propria vita, la necessaria e sempre preziosa ‘lucida’ follia, l’amore per lo sport, la passione sconfinata per la danza. C’erano e ci sono ancora: trasudano da tutti i muri dello Studio Dyv Top, da ogni oggetto, dalle coppe e dai trofei che, anno dopo anno, questa società (che è dilettantistica solo per ragione sociale) è stata capace di raccogliere; si leggono negli occhi di Carolina e di tutte le sue collaboratrici e collaboratori; si avvertono nella gioia e nella buona volontà di chi ogni giorno sale le scale che portano allo studio vuoi per dimagrire, vuoi per stare meglio con se stesso, vuoi per fare attività fisica e sportiva, vuoi per crescere e maturare o anche solo per passare del tempo e per stare in compagnia.Sembra di entrare in un palazzo del Queens, invece siamo a Pegli, a pochi metri dal torrente Varenna, a pochi metri proprio da quella via Garelli da dove tutto era cominciato. “Io nasco come ballerina di danza ritmica - ricorda Carolina Traverso, classe 1981 - A cinque anni ho mosso i primi passi e avevo una strada indirizzata verso l’agonismo, essendo anche stata selezionata per le Olimpiadi. Poi ho dovuto rinunciare per tutta una serie di motivi familiari, ma di danzare non ho mai smesso, anzi. L’ho fatto presso la parrocchia Santa Maria Immacolata di Pegli, poi sono stata dieci anni in una compagnia di danza medievale e lì abbiamo girato tutta l’Italia. È stata un’esperienza formativa importantissima, quella che mi ha fatto capire che la danza sarebbe stata la mia vita, che volevo fare quello come mestiere”.
Sono anni frenetici, in cui Carolina studia al liceo scientifico ‘Lanfranconi’ e trova anche il tempo “di giocare a calcio, nelle file della Pegliese, con Gegé Bracci come allenatore. Il mio ruolo era quello di centrocampista: ricordo che il mister mi rimproverava perché correvo troppo sulle punte”. Già, le punte dei piedi: “Un richiamo troppo forte, quello della danza. È sempre stata presente, in tutto quello che ho fatto: per quello non ho più smesso. Mi sono laureata in Scienze Motorie e, nel 2007, è iniziata l’avventura dello Studio Dyv”.
Domani, lunedì 5 settembre, inizia il quindicesimo anno consecutivo: “Dyv sta per: danza, yoga, vertebrale. Ricordo che ai tempi di via Garelli avevo 26 anni ed ero incinta della mia primogenita, Matilde. Anni dopo, ho preso alcuni locali in via Parma e dal 2019 sono in via Cassanello. In via Parma stavamo su una superficie di 90 metri quadrati, qui siamo a oltre 500. Siamo diventati Dyv Top perché siamo in alto rispetto a dov’eravamo prima”.
È stato un investimento importante: Carolina si è resa conto che amare lo sport non bastava da solo, “perché per condurre un’attività del genere servono altre capacità. Io devo ringraziare di cuore tutto il mio staff, tutte le persone che nel corso di questi quindici anni mi hanno dato fiducia iscrivendosi, ma soprattutto devo ringraziare mia mamma, per il sostegno anche economico, i miei suoceri, Alessandro e tutta la mia famiglia. I miei figli? Matilde ha quindici anni (tanti quanti lo Studio Dyv…) e punta a diventare una ballerina a tutti gli effetti: in questo momento, ad esempio, sta seguendo ad Alessandria i corsi di un importante maestro come Massimo Perugini. Mio figlio piccolo, invece, si chiama Massimo e comincerà a giorni la prima media: lui preferisce il calcio”.
Allo Studio Dyv Top ci sono oltre cinquanta corsi, tra danza, yoga, ginnastica posturale, pilates, danza acrobatica, zumba, danza classica: “Non ci sono età preferenziali: andiamo dai 3 ai 93 anni, ovvero quelli della nostra iscritta più adulta. Il Covid? Certo, ci ha fortemente penalizzato e io non ho mai capito il perché di certe scelte che sono andate così tanto a danneggiare lo sport. Ma adesso ci stiamo riprendendo, pur con tutte le incertezze dovute al futuro, in particolare ai costi dell’energia”.
Ma Carolina Traverso insegna a tutte le sue allieve a non abbattersi, a guardare sempre oltre. Non è un caso se lo Studio Dyv Top ha vinto importanti trofei a livello nazionale, non è un caso se ha partecipato ad alcune interessanti produzioni di teatro-danza. No, niente è un caso: tutto succede ed è successo per un preciso motivo, da quindici anni a questa parte. Quale? Carolina ha scelto di riassumerlo così, in una parete del suo studio in via Cassanello. È una frase di Enzo Ferrari, il patron della leggendaria casa automobilistica: ‘I sogni sono contagiosi’. Dopo due anni assurdi, segnati e funestati da altri tipi di contagi, non c’è modo migliore per contagiarsi. Di sogni, di ottimismo, di socialità, di attività sportiva. Di persone come Carolina Traverso.