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Municipio Levante | 21 ottobre 2022, 07:13

Nervi, "No ai progetti calati dall'alto", l'opposizione contro il nuovo supermercato: "Pronti a una manifestazione"

Serena Finocchio, consigliera di opposizione ha annunciato battaglia sul progetto di costruzione della nuova piscina di Campostano, che secondo Finocchio non sarà realizzata, e del supermercato Basko che dovrebbe sorgere nelle vicinanze

Nervi, "No ai progetti calati dall'alto", l'opposizione contro il nuovo supermercato: "Pronti a una manifestazione"

Una manifestazione, sulla scia di quella di Sestri Ponente contro l'Esselunga, per dire no al nuovo supermercato a Nervi. È pronta a organizzarla l'opposizione nel Municipio Levante che insieme ad alcuni commercianti ha annunciato battaglia sul progetto di costruzione della nuova piscina di Campostano, che secondo la consigliera Serena Finocchio non sarà realizzata, e del supermercato Basko che dovrebbe sorgere nelle vicinanze.

Il supermercato – spiega Finocchio a La Voce di Genova - porterà un'ulteriore mazzata a ai piccoli commercianti che già oggi fanno fatica. Si creerà un depauperamento del territorio enorme, costruire supermercati o comunque cementificare su tutto un territorio che ha una sua storia e una sua identità significa cambiare il quartiere e le sue radici, si perde l'identità culturale. Parliamo tanto di giovani che non hanno radici, che non sanno comportarsi nel mondo, ma siamo i primi a non dargli un'identità in cui non riconoscersi e questo significa perdere parte di sé stessi. Quello di Campostano sarebbe il dodicesimo supermercato tra Nervi e Quinto, un numero elevato rispetto agli abitanti, mi chiedo se ne abbiamo bisogno. Prima di fare progetti calati dall'alto bisognerebbe coinvolgere la cittadinanza, questo vale per tutta la città, le persone oggi non sono coinvolte, non c'è un ascolto. Adesso è il momento di scendere in piazza e far sentire la nostra voce”. 

Nervi – continua - sta soffrendo tanto perché ormai un anno fa, era il 18 ottobre, avevano iniziato la sperimentazione della ztl che in realtà è diventata permanente, quindi non più una sperimentazione. I risultati sono pessimi, si è creato subito un comitato per cercare di scongiurarla, di cui fanno parte molti esercenti. A un anno di distanza anche chi fa parte del civ di Nervi e altri commercianti che l'avevano supportata, sono molto contrari, in un anno hanno chiuso molte attività, è stata una mazzata farla in una zona non pedonale, oltretutto le auto ci passano perché non ci sono le telecamere che dovrebbero controllare. La ztl non ha portato benefici, i commercianti sono molto arrabbiati e delusi”.

Sulla nuova piscina come opposizione recentemente avete presentato un'interpellanza al sindaco per conoscere le intenzioni dell'amministrazione. 

Ricordiamo che c'era la Mario Massa a Nervi che era una piscina storica, - spiega - erano arrivati fondi dal patto per Genova dal governo Renzi, c'erano già i soldi per rifare completamente la Mario Massa. In realtà nella scorsa legislatura Bucci ha deciso di fare la darsena e utilizzare quei due milioni e mezzo che sono arrivati per risistemare il porticciolo. Ne parleremo durante il prossimo consiglio, è nostra intenzione avere maggiori informazioni, mi sembra assurdo che si venga a fare un'interrogazione con cui si chiede a Bucci e Piciocchi cosa vogliano fare sul sito di Campostano e di Quinto, ci sono le registrazioni del consiglio municipale, ci è stato detto che Campostano era stata accantonata e anche di Quinto non se n'era più parlato. Secondo me a Campostano la questione piscina serve a fare ingoiare meglio la pillola agli abitanti e ai commercianti stessi. In realtà a mio parere non si farà mai una piscina perché i costi per una gestione sono elevati, soprattutto in questo periodo storico. Considerando la presenza di altri impianti sportivi dediti alle attività natatorie che stanno facendo molta fatica visti i rincari di luce e gas, pensare di costruire un impianto ex novo a Nervi, non vicino al mare, requisito essenziale per prendere l'acqua, credo sia assurdo”.

Durante una recente intervista a La Voce di Genova il presidente del Municipio Federico Bogliolo si era detto aperto alla collaborazione con l'opposizione.

Sulla carta è vero, - precisa Finocchio - ma l'idea di politica territoriale dovrebbe essere quella per la tutela e la riqualificazione, quindi fare insieme qualcosa per la cittadinanza, anche perché chi fa un lavoro come quello del consigliere municipale lo fa perché tiene al suo territorio, al quartiere, al rapporto umano, cosa che via via si va perdendo. Da noi c'è sempre stata massima disponibilità, siamo per creare qualcosa insieme e fare qualcosa di costruttivo per il levante. Sicuramente se pensiamo che un'azione non sia adatta faremo valere le nostre opinioni soprattutto per le necessità che richiedono i cittadini stessi”.

Ho la sfortuna di trovare il 20 per cento mancante degli interventi del Comune, oppure il 20 per cento mancante è solo nel levante. Trovo che sia una situazione pericolosa per i cittadini e la loro sicurezza. Io abito vicino al torrente Sturla, ricordo ancora benissimo in modo molto lucido l'alluvione del 1991 in cui persero la vita la sorella e la nonna di un mio amico. Ricordiamo anche quelle del 2011 e del 2014, il clima è cambiato e porta quei dieci minuti, un quarto d'ora di pioggia potentissima che non siamo capaci di arginare. Sicuramente serve una manutenzione e una pulizia dei rivi. Come le foto dimostrano il torrente Sturla non è stato pulito, alla foce ci sono i cinghiali, ormai autoctoni, servono interventi a San Desiderio, alle Nasche, a Borgoratti che addirittura sembra un bosco. Probabilmente ci sono difficoltà nel riuscire a pulirli”.

A questo proposito il presidente del Municipio ha sollevato il problema dei frontisti, i proprietari dei terreni che confinano con i rivi.

Io ho parlato con i cittadini che dicono che li pulirebbero, però andrebbero incontro alle contravvenzioni, senza contare il problema dello smaltimento dei rifiuti. Bisognerebbe riguardare la norma e incentivare chi vuole dare una mano, senza lo spauracchio di una multa”.

Sono diverse le problematiche legate al municipio che la consigliera elenca:

Il municipio levante è uno dei più grandi come estensione, va dalla valle Sturla, Quarto, Quinto, Nervi e Sant'Ilario. Un territorio enorme con grandissime criticità, si riscontrano i problemi del litorale, mareggiate, ripascimento, riprofilatura delle spiagge. Poi ci sono tutti i problemi dell'entroterra legati a un terreno collinare come abbiamo visto un mese e mezzo fa quando il monte Moro ha preso fuoco. Dopo cinque anni di lotta da parte nostra hanno installato le bocchette, ma al momento non sono attive, quindi non c'è l'acqua, nonostante ci siano le cisterne militari che potrebbero essere utilizzate nei casi estremi. Questo è un grosso problema perché un incendio sul monte Moro, Fasce o a Sant'Ilario sarebbe incontrollato. Altri problemi sono legati alla manutenzione stradale, allo sfalcio”.

Tra i progetti che la minoranza ha fortemente criticato c'è quello relativo alla Casa del soldato.

Non ero ancora consigliera, io arrivo dall'associazionismo di quartiere. Facevo parte dell'associazione che aveva proposto il passaggio da Demanio a Comune che è stato tramite il progetto di riqualificazione del bene che sarebbe diventata una casa di quartiere, creando un Ats con diverse società, quindi uno spazio aggregativo sociale per bambini, giovani e anziani. C'era l'idea di fare una palestra, una biblioteca, un coffee break, un coworking, per creare spazi che esistono a Torino a Milano, anche a Genova. L'unica casa di quartiere che abbiamo è solo Casa Gavoglio che è improntata su una visione di famiglie e bambini. L'idea era di realizzare anche una sala studio-biblioteca per permettere ai ragazzini del levante di andarci a studiare senza dover andare in centro. Nel maggio 2017 è stato fatto il passaggio da Demanio a Comune, c'erano fondi della Compagnia San Paolo che avrebbe finanziato l'intero progetto, l'ok della Sovrintendenza, tutto era pronto, ma alla fine l'amministrazione ha deciso di ridarla al Demanio che ha proposto di farci una caserma dei vigili del fuoco. Io ho sottolineato l'incompatibilità di un bene storico con determinati vincoli rispetto a una caserma dei vigili. Oltretutto bisogna ricordare che via Chighizola è esondabile, per cui i mezzi in caso di allerta non potrebbero uscire, senza contare che la caserma sarebbe vicina a un asilo, per cui la sicurezza in caso di uscite di emergenza sarebbe a rischio. Attualmente l'idea è diversa, ovvero non più una caserma, ma uffici per i vigili del fuoco. A mia opinione è una sciocchezza perché in un posto così bello, con un'identità culturale per il quartiere, farci degli uffici è un totale spreco perché potrebbe essere uno spazio per tutti”.

Francesco Li Noce


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