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Attualità | 04 dicembre 2022, 07:20

Meraviglie e leggende di Genova - Piazza Sarzano e il pozzo di Giano

La principale e più antica piazza della città nel corso del tempo ha ospitato giostre a cavallo, assemblee, processioni e tanti altri eventi

Meraviglie e leggende di Genova - Piazza Sarzano e il pozzo di Giano

A Genova si è abituati a piazze dalla conformazione atipica, soprattutto se queste sono nel centro storico: piccoli spazi hanno il titolo di piazza ma spesso sono poco più che uno slargo.

Le grandi aree che invece osserviamo oggi, come per esempio piazza De Ferrari, sono frutto di una risistemazione moderna che ha visto demolizioni e spostamenti.

Ma nel cuore del centro storico c’è un luogo che fa eccezione: si tratta di piazza Sarzano.

Una piazza che nasce dalla fine di via Ravecca e che si allarga tra le mura del Barbarossa e i conventi che sorgevano in zona, di cui oggi restano numerose tracce.

Il nome della piazza deriverebbe da Arx Jani, cioè fortezza di Giano, la divinità pagana dalle due facce.

Già dalla sua nascita, nel XII secolo, piazza Sarzano è stata la piazza delle attività più ingombranti: qui si svolgevano le giostre a cavallo, si preparavano le corde per le navi, si assisteva alle assemblee di popolo e qui passavano le processioni delle Casaccie.

Sin dal Medioevo, piazza Sarzano era la sede del mercato del popoloso quartiere di Castello, una vocazione che ha mantenuto fino ai giorni nostri tanto che pochi anni fa una nuova struttura in ferro ha dato una nuova casa ai besagnini della zona.

Tra le principali caratteristiche della piazza c’è il Tempietto di Giano, una struttura che sormonta il pozzo, collegato alle cisterne sottostanti.

Anticamente, le cisterne dovevano servire a garantire l’approvvigionamento idrico alla città in caso di assedio e si usavano anche nella lavorazione delle sartie delle navi.

Nel 1583 si decise di “coprire” il pozzo con una costruzione che può ricordare un tempio, a realizzarla fu Bartolomeo Bianco: una tettoia esagonale sormontata da una cupola e sorretta da sei colonne.

Proprio sulla cupola si trova una rappresentazione del dio Giano Bifronte. Quella che si può vedere oggi è una copia tratta dall’originale realizzata dagli scalpellini della famiglia Della Porta durante il Rinascimento.

In realtà questo busto non venne realizzato per decorare il tempietto del pozzo, ma si trovava su una fontana vicino a Palazzo Ducale, poi finito in via del Campo prima di trovare la sua collocazione definitiva.

L’originale oggi è conservato nel Museo di Sant’Agostino, proprio a pochi metri dal pozzo.

Tra le tante curiosità che riguardano la storia della piazza, una vede come protagonista Giuseppe Garibaldi.
E’ il 1834, l’eroe dei due mondi sta scappando dalla polizia sabauda che lo sta cercando, arrivato in piazza Sarzano incontra Natalina Pozzo, una besagnina che lo nasconde nel suo negozio evitandogli l’arresto.

Insomma, una piazza che, da sola, è capace di raccontare buona parte della storia della città.

Isabella Rizzitano

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