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Attualità | 18 aprile 2023, 15:57

Riapre al pubblico la galleria con gli affreschi barocchi di Palazzo Balbi Senarega (foto e video)

Torna a ospitare studenti e visitatori la galleria, oggi biblioteca di via Balbi 4, che al suo interno custodisce gli affreschi seicenteschi recentemente restaurati grazie a una importante collaborazione tra Università di Genova e Soprintendenza

Riapre al pubblico la galleria con gli affreschi barocchi di Palazzo Balbi Senarega (foto e video)

Una testimonianza di straordinaria bellezza capace di raccontare il Barocco genovese tramite le opere a fresco di tre dei nomi più significativi della storia dell’arte come Castello, Piola e De Ferrari.

Sono gli affreschi della galleria di Palazzo Balbi Senarega, di via Balbi 4, sede della biblioteca di dipartimento che, dopo un importante lavoro di restauro iniziato nel 2019, tornano oggi visibili e visitabili.

Temi mitologici, celebrazioni dell’arte che si susseguono sulle volte della galleria raccontano il gusto del bello di Francesco Maria Balbi, committente di uno straordinario ciclo decorativo che conta 15 ambienti affrescati al secondo piano nobile e uno al primo.

L’intervento di restauro ha visto l’impegno, oltre che dell’Università di Genova, della Soprintendenza ai beni archeologici storico artistici di Genova in un lavoro di sinergia che vuole tracciare la strada anche per il futuro.

Il professor Lauro Magnani, già Ordinario di Storia dell’Arte Moderna dell’Università di Genova, spiega: “Siamo nell’ombelico dell’Università. Il palazzo centrale di via Balbi, sede della presenza degli studenti. Questi spazi sono spazi recuperati, tradizionalmente dedicati agli studenti e ora recuperati in maniera veramente straordinaria con una equipe di restauro molto potente. Siamo al centro del Barocco genovese con affreschi di Valerio Castello, Domenico Piola, Gregorio De Ferrari, questa riattualizzazione degli spazi non solo dal punto di vista della bellezza degli affreschi ma anche dell’arredo preparato per gli studenti che dovranno godere questi spazi”.

Palazzo Balbi Senarega è certamente uno dei più prestigiosi all’interno di un patrimonio di Ateneo vastissimo. A proposito, Magnani prosegue: “Il patrimonio del nostro Ateneo è eccezionale, questo palazzo è un palazzo di qualità altissima. Chi fa storia dell’Arte, non solo a Genova, dovrebbe capire che questi spazi offrono davvero qualcosa di più. Cosa c’è di più bello che poter studiare in un luogo che è un museo vivo. Qui le opere sono a disposizione degli studenti, basta alzare lo sguardo e si capisce molto di più che guardare la pagina di un libro”.

I lavori di restauro sono iniziati nell’estate del 2019 e, dopo aver superato la battuta d’arresto portata dalla pandemia, hanno visto la conclusione pochi mesi fa con l’inserimento degli arredi.

Tre le fasi che si sono susseguite: l’intervento sulle coperture, il restauro delle single parti e la fase dell’arredo, per un totale di 620mila euro di cui 590mila per i lavori e 30mila per le messe in sicurezza.

Un intervento che a tratti si è rivelato complesso, come nell’alcova, ma che ha regalato una straordinaria scoperta, quella degli affreschi alle pareti databili al Seicento.

A proposito, ancora il professor Magnani spiega: “Questo è un restauro fortunato in questo senso. Non solo il recupero pieno di questi spazi, con l’alcova, lo spazio finale molto danneggiato durante la guerra, ma la stanza di Piola, di ‘Apollo e le muse’ ci ha rivelato una sorpresa straordinaria: sulle pareti sono emerse una serie di statue a grisaille che non si pensava ci fossero. Sotto lo strato delle varie ridipinture dal 900, all’800 al ‘700, sono emersi questi affreschi seicenteschi che si integrano perfettamente con la volta affrescata da Domenico Piola.

Una scoperta straordinaria”.

Il magnifico rettore dell’Università di Genova Federico Delfino, prosegue: “Balbi 4 è un palazzo iconico dell’Università. Deve diventare anche una cifra della nostra promozione verso l’esterno. Abbiamo condotto questo studio, questa realizzazione di restauro importante, coordinandoci molto bene con la Soprintendenza, ma anche valorizzando dei laboratori di ricerca che abbiamo al nostro interno, come quello per i restauri e analisi chimiche. E’ un punto dove si fa cultura e si fa scienza. Un elemento davvero importante per l’Università di Genova”.

Ancora, il rettore ha aggiunto: “Il nostro patrimonio è sicuramente un valore aggiunto di questa università che, lo voglio sempre ricordare, cerca di creare dei percorsi che abbinino cultura e tecnologia. Oggi la sfida è renderlo sempre più accessibile, quindi provare a creare anche percorsi virtuali di visita per attrarre visitatori dal mondo esterno anche senza la necessità della loro presenza quindi tecnologie come realtà aumentata, realtà virtuale, realtà estesa e tutto quello che può portare attenzione e ingaggio del visitatore ci interessa e vogliamo metterlo in atto”.

 

La Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le provincia di La Spezia, Cristina Bartolini, conclude: “Tutto questo è stato grazie alla fattiva collaborazione che si è attuata in questa occasione tra l’Università di Genova e il laboratorio di restauro della Soprintendenza. Proprio in base a un accordo istituzionale che prevede la collaborazione dei tecnici della Soprintendenza per gli interventi di restauro che riguardano i beni vincolati, si è potuto costruire un percorso fattivo e molto proficuo tra i restauratori della Soprintendenza e i tecnici dell’Università che hanno collaborato fattivamente in tutte le fasi, da quella preliminare, quindi di diagnostica e di costituzione del progetto, fino alle fasi realizzative, così si sono superati tutti i momenti, anche critici, che il lavoro di restauro lungo e complesso come quello che è stato realizzato al secondo piano nobile di palazzo Balbi Senarega ha comportato”.

Ancora una testimonianza della ricchezza di Genova che non smette di stupire e affascinare.

Isabella Rizzitano

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