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Cultura | 02 gennaio 2024, 08:20

Librai per amore - Danilo Maciocco, da 14 anni è il custode della cultura e della filosofia nelle sue bancarelle (Video)

“La situazione è un po’ demotivante, i grandi classici restano ancora invenduti perché la maggior parte delle persone che leggono non capiscono il testo”

Librai per amore - Danilo Maciocco, da 14 anni è il custode della cultura e della filosofia nelle sue bancarelle (Video)

Termina questo martedì un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato ai librai che operano nelle varie bancarelle della città. Lo abbiamo chiamato ‘Librai per amore’ perché solamente una grande passione, oltre che un’enorme competenza, anima queste persone e le fa resistere con piacere per tante ore in strada, in qualsiasi condizione climatica. Vi abbiamo raccontato le loro storie, anche in concomitanza con la Fiera del Libro in Galleria Mazzini che ha preso il via il 1° dicembre.

Nel cuore della Fiera del Libro di Genova, Danilo Maciocco rappresenta il ‘libraio filosofo’, custode appassionato di conoscenza e pensiero critico. Da 14 anni, ha dedicato la sua vita in questa professione sfidando il mercato moderno.

“Adesso faccio solo le fiere del libro qui a Genova, prima invece mi spostavo anche in altre città, andavo a Firenze, Milano, Torino, Bologna e Desenzano - racconta - Insomma giravo tutte le domeniche. Poi sono passati gli anni, è diventato sempre più stancante spostarsi e quindi ora faccio solo le fiere della mia città”.

Sebbene la sua attività si concentri ora principalmente sulla sua città natale, il suo impegno per la diffusione di grandi opere classiche è rimasto invariato.

“Nel mio caso sono stati i libri a trovare me, non sono io che ho trovato loro - dice - È successo tutto casualmente. Ai tempi, circa 13 anni fa, frequentavo l’università, mi sono laureato in filosofia e lì il contatto con loro (i libri ndr) è diventato sempre più ravvicinato. 

Recentemente è uscita un’inchiesta di un’università che evidenza che il 70% degli italiani che leggono non capiscono cosa leggono, la cosa è drammatica. Per molti colleghi magari non è così, dipende cosa vendi, si sente il calo. Io che ad esempio vendo libri come il Fedone di Platone (se lo leggi ti passa la paura della morte) bisogna capire cosa è scritto all’interno. La situazione è un po’ demotivante, infatti i volumi del Fedone sono ancora qui nella bancarella invenduti. 

Il libro per essere definito tale mi deve trasformare, quando ho finito la lettura devo essere diventato qualcos’altro e leggendo libri di Moccia o Volo non è così.

Noi parliamo e ragioniamo come lui (Platone ndr) ci ha detto di fare. Nonostante questo nessuno legge più Platone”.

Il libraio filosofo trova conforto nella sua clientela: i frequentatori della fiera del libro rappresentano un'oasi di conversazioni pacifiche e riflessive in un mondo che sembra sempre più veloce e superficiale:

“La clientela che si avvicina al mio banco è adorabile perché, comunque, sono persone che capiscono quello che leggono. Le persone che leggono sono persone a modo, puoi ragionare e parlare con le persone che leggono. I frequentatori della fiera del libro non litigano, non c’è violenza, al massimo dialogano”. 

Sul futuro di questa professione ha le idee chiare:

“Non morirà mai, la carta non morirà mai, il rapporto ‘feticistico’ con la carta è importante, soprattutto per un certo tipo di letture. Sarà come con i vinili. Gli ebook hanno fatto scendere un po’ le vendite per alcuni tipi di letture però sostanzialmente il libro esisterà sempre. Purtroppo le persone hanno poco tempo. Il mondo, la politica, chi ci governa vogliono che noi abbiamo poco tempo per noi. Una persona che ha il tempo di mettersi a pensare con un libro può diventare pericolosa”.

Marco Garibaldi

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