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Attualità | 05 gennaio 2024, 13:37

Gli anni d’oro del grande Vialli: una mostra al Ferraris a un anno dalla morte

Il nipote Riccardo: “Vedere tutto questo affetto intorno allo zio è una emozione grandissima”

Gli anni d’oro del grande Vialli: una mostra al Ferraris a un anno dalla morte

Pochi passi e dalla tribuna si intravede subito il prato dello stadio Luigi Ferraris.

Di fronte, i colori blucerchiati e un numero, il 9, che per tutti è sinonimo di Luca Vialli.

Poi le poche scale che scendono e lo spazio che, tutto attorno, diventa una macchina del tempo e ripercorre, con le maglie indossate, la storia calcistica e non solo di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel calcio italiano e internazionale.

Il ricordo di Gianluca Vialli, a un anno dalla sua scomparsa, passa per la suggestiva mostra dal titolo ‘Un uomo, un campione, Gianluca Vialli’, voluta dal Museo Samp Doria e patrocinata dalla Società.

Un percorso che racconta gli anni meravigliosi dei trionfi blucerchiati con lo storico scudetto della stagione 90/91, e le vittorie che l’attaccante ha collezionato con le maglie della Juventus e del Chelsea.

Si parte con le strisce rosse e grigie della Cremonese prima di passare alla maglia della Samp, indossata da Luca dal 1984 al 1992, con cui ha collezionato 223 presenze e segnato 85 gol, mentre tutto attorno le foto, i gagliardetti delle sfide con Barcellona o con l’Anderlecht si alternano alle pagine dei giornali.

Riccardo Vialli, nipote del campione, non è voluto mancare alla presentazione: “È una giornata piena di emozioni. Un anno fa ci lasciava lo zio e quest’anno ho potuto imparare a conoscere una persona speciale tramite i ricordi dei suoi compagni con cui ho fatto amicizia, ma anche di tante persone che lo hanno amato quando giocava”.

“Tanti saranno gli eventi per ricordare Luca - racconta ancora Riccardo - tra cui l’intitolazione della Tribuna, fino all’evento del Carlo Carlo Felice. Vedere tutto questo affetto è un’emozione grandissima. Quest’anno per la nostra famiglia è stato un anno duro però l’amore che abbiamo ricevuto dalle persone, dagli amici, dai compagni, ma anche da tante persone sconosciute, ci ha dato la forza per attraversare tutto questo”.

Marco Lanna, presidente della Sampdoria, con Vialli ha condiviso i trionfi e le sconfitte della ‘Bella stagione’ e nelle sue parole rivive il ricordo e l’amicizia che li ha uniti: “Di Luca mi mancano tante cose. Tra tutte le telefonate che ci siamo scambiati, soprattutto nell’ultimo anno. In notturna, quando parlavamo di Sampdoria, mi chiedeva di quanto stava succedendo all’interno del club mentre io gli chiedevo consigli, perché Luca, oltre a conoscere tutti i dettagli della Samp, aveva competenza manageriali che pochi giocatori hanno. Ho cercato di attingere da lui. Mi manca Luca con la sua positività, quando stavi con lui eri tranquillo e sereno, ti sentivi in un’isola felice. Ha sempre avuto il sorriso; quando ci siamo visti con gli altri compagni, abbiamo rivissuto i ritiri del ’90. C’era il piacere di stare assieme e Luca era uno dei trascinatori di questo gruppo con i suoi scherzi, con le sue battute”.

Un campione in campo e fuori, come riconosciuto dai tifosi, non solo delle squadre in cui Vialli ha militato, come sottolinea il consigliere regionale Stefano Balleari, intervenuto durante la cerimonia di inaugurazione: “Siamo venuti per ricordare, a un anno dalla scomparsa di Gianluca Vialli, un uomo innanzitutto, ma appunto un grande campione. È significativa anche la lezione di vita che ha voluto dare Vialli con i discorsi che ha fatto, con ciò che metteva in campo tutti i giorni della sua vita. Un grande campione per la nostra città. Io non sono un grande tifoso di calcio, ma la figura come quella di Gianluca Vialli è veramente indimenticabile”.

Francesca Mantovani, figlia di Paolo, storico presidente della Samp dei trionfi, racconta: “Ormai quando penso a Gianluca, lo faccio con gioia. È stato sempre una bella persona. Come è stato detto e sottolineato, Luca è stato sempre così, non è il Luca degli ultimi cinque anni della sua vita. Eravamo giovani insieme, abbiamo vissuto degli anni meravigliosi. Io ho poi continuato a tifare per lui in ogni caso, anche lontano dalla Samp ma per me lui è il nostro Luca Vialli riccioluto, il primo Luca. Un grandissimo dolore non averlo qua. Proprio ieri con suo nipote Riccardo, che era a casa nostra, dicevo ‘ma perché non siamo a dire una serie di cavolate tutti insieme anche con tuo zio’. Andiamo avanti sempre col suo sorriso”.

Poi ricorda un aneddoto che vede coinvolto anche Silvio Berlusconi: “Mi telefona mio papà, io ero in montagna. Mi dice ‘Ciao Fra, ti passo il dottor Berlusconi’. Io ero giovane, a malapena sapevo chi fosse Berlusconi. ‘Signorina, buongiorno. Sono il dottor Berlusconi. Noi del Milan vorremmo tanto portare Vialli qua’. Gli ho risposto che non se ne parla nemmeno. Rilancia ‘Gli daremo un bellissimo appartamento, tutto quello che vuole, un bell’ingaggio’; ‘Già guadagna bene dov’è e Luca vuole il mare, a Milano ce l’avete?’, ‘No’. ‘Guardi non si preoccupi, abbiamo già pronta la sua divisa’ Ancora due parole poi ho ribadito ‘Non si muove di qua’ mi ha risposto ‘Suo papà  mi aveva detto che sarebbe stato un osso duro. Arrivederci”. Mi ripassa allora mio padre che chiude la telefonata con un ‘Grazie Fra’. Qualche giorno dopo lo incontro: ‘Certo un minimo preavviso che avrei parlato con Berlusconi’ e lui ‘Tanto sapevo già cosa gli avresti risposto, per cui ero sereno’”.

Presente questa mattina anche Francesco Flachi, ex numero dieci della Sampdoria: “Ho avuto il piacere di vestire e la responsabilità della maglia numero 10. Tutto quello che ho ricevuto e quello che ho dato è stato sempre per l’unica cosa, la Sampdoria. Non sono stato fortunato a giocare insieme a Luca, ho solo giocato contro. Se ci avessi giocato insieme, avrei giocato poco - scherza - ma Vialli e Mancini per noi sono stati un esempio di crescita nel calcio. Per noi erano un esempio come calciatore perché volevi rifare le rovesciate che faceva Vialli, volevi vestirti come loro, avere il polsino, la scarpa in un certo modo. Abbiamo avuto la fortuna di crescere con questi grandi campioni, con questi esempi, e abbiamo cercato di portare avanti le loro idee. Per me è stato un onore giocare con la maglia della Sampdoria, portare una maglia pesante. Spero di aver dato il mio contributo”.

A portare i saluti istituzionali del Coni è stata Silvia Salis, vice presidente vicaria, ex martellata e tifosa sampodoriana, che ha condiviso un suo personale ricordo delle stagioni in cui i blucerchiati hanno collezionato numerosi trofei, come ha voluto fare l’assessore allo Sport del Comune di Genova Alessandra Bianchi: “Per noi è stato un privilegio avere Vialli a Genova e percepirne gli insegnamenti fuori dal campo”.

La mostra sarà visitabile oggi, venerdì 5 gennaio, e domani, sabato 6 gennaio. L’ingresso è gratuito dal varco 7 dello stadio Ferraris oggi dalle ore 12 alle ore 19, domani dalle ore 10 alle ore 19.

Isabella Rizzitano

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