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Attualità | 10 aprile 2024, 14:40

Centoventicinque anni di dolcezza: Eridania festeggia con un francobollo celebrativo e puntando sulla sostenibilità

L’azienda, nata a Genova nel 1899 grazie all’intuito di dodici soci, mantiene ancora oggi nel logo il simbolo del Grifone ed è leader sul mercato italiano

Centoventicinque anni di dolcezza: Eridania festeggia con un francobollo celebrativo e puntando sulla sostenibilità

Centoventicinque anni alla ricerca della ‘dolcezza perfetta’: se dovessimo riassumere la storia di Eridania, azienda leader nel settore degli zuccheri, si potrebbe proprio farlo così. Ed è proprio questo il tentativo che il brand ha voluto portare avanti con la conferenza stampa organizzata per questa mattina a Milano: condensare in poco più di un’ora il percorso fatto dal 1899 ai giorni nostri.  

A parlare di quello che è stato, che è e che sarà è Alessio Bruschetta, AD di Eridania Spa, sottolineando più volte che ogni traguardo raggiunto rappresenta un punto di partenza e non uno di arrivo: forse uno dei segreti del successo dell’azienda che ha saputo plasmare il gusto e la cultura del dolce in tutta Italia.  

L’azienda è nata, appunto, centoventicinque anni fa a Genova, grazie all’intuito di dodici soci che fondando la ‘Società Anonima Eridania Fabbrica di Zuccheri’ con una missione ben precisa: produrre e commercializzare lo zucchero nell’intera penisola. “Il nome Eridania deriva da Eridano, che era il vecchio appellativo del fiumo Po: l’idea è nata perché per produrre cristalli di zucchero occorreva una grande quantità di vapore, e quindi di acqua, e proprio intorno al fiume erano nati diversi stabilimenti alla fine dell’Ottocento”. Nonostante l’azienda abbia trovato una nuova casa a Bologna, nel marchio resta un pezzo di Superba: a tenere in mano la ‘E’, iniziale del brand, è proprio un Grifone, a simboleggiare il forte legame che ancora oggi unisce questa realtà commerciale alla nostra città. 

Nel corso di questi lunghi anni di attività tanti sono gli avvenimenti che hanno segnato tappe fondamentali per Eridania: a semplice distributore di zucchero è diventata leader della dolcificazione, sempre con un attento sguardo sul mondo esterno e sulle nuove tendenze, talvolta anche anticipandole. Dalle riforme del mondo dello zucchero alle crisi delle materie prime e dell’energia, dalla creazione di nuovi rami d’azienda alle scelte di marketing, fino ad arrivare all’impegno sociale e alla sostenibilità: tanti sono i punti affrontati del corso della presentazione, e tra questi impossibile non citare la scelta cromatica che ha ‘sconvolto’ i consumatori. “L’azienda ha scelto e depositato il colore rosso Pantone 200 C come rappresentativo del brand, anticipando i tempi e cambiando palette rispetto al classico bianco. Questo, però, ha spiazzato la clientela, che nei negozi non trovava più lo zucchero, continuando a cercare packaging bianco”. 

 

Altra ‘rivoluzione’ è stata quella legata al cambio delle abitudini di consumo degli italiani: con l’avvento di nuove consapevolezze e con l’introduzione di prodotti alternativi allo zucchero, nel 2009 Eridania ha introdotto in gamma tutta una serie di dolcificanti per sviluppare la propria presenza anche in questo ambito.  

I risultati parlano di strategie vincenti: “Oggi Eridania, nonostante il momento storico complesso, è soddisfatta dei risultati, con trecentocinquanta milioni di euro di fatturato consolidato da tre anni” spiega Bruschetta, raccontando anche quali sono gli ambiziosi progetti per il futuro all’insegna della sostenibilità. “Abbiamo iniziato a lavorare su questo tema già nel 2012, richiedendo (e ottenendo l’anno successivo) la certificazione EPD, cioè la dichiarazione ambientale di un prodotto: una certificazione volontaria che quantifica l’impatto della produzione. Siamo stati i primi a introdurla ed è stato un punto di partenza per gli investimenti che hanno guidato l’azienda in questa direzione e che riguardano diversi settori: dai trasporti, effettuati su treno e abbattendo così le emissioni del trentacinque per cento, al consumo di acqua ridotto di un miliardo e trecento milioni di litri con l’obiettivo di eliminarlo completamente”. Per portare avanti i progetti, l’azienda ha investito in cinque anni venti milioni di euro.  

 

Oltre a fare prodotti buoni, è necessario anche educare a un consumo responsabile: per questo sono stati realizzati progetti educativi per gli studenti, che con il titolo ‘A scuola di dolcezza’ hanno coinvolto circa ventotto mila studenti impartendo lezioni su corretto utilizzo dello zucchero, sull’importanza di una dieta bilanciata e sulle problematiche legate alla vita sedentaria e all’obesità. “Ambiente, educazione e progetti sociali sono i tre ambiti in cui ci muoviamo, tutti legati tra loro dall’idea di lasciare qualcosa di importante a chi verrà dopo di noi” spiega ancora l’amministratore delegato.  

E per il futuro? “Abbiamo ricevuto la conferma di un francobollo celebrativo dei centoventicinque anni di storia italiana di Eridania, un grande riconoscimento da parte del Ministero che sarà disponibile nella seconda metà dell’anno”. Eridania aveva già ottenuto nel 2009 il riconoscimento di ‘Marchio Storico di interesse nazionale’ dal Ministero dello Sviluppo Economico, l’attestazione che premia i marchi nazionali con almeno cinquant’anni di storia in Italia, e conferma così ulteriormente la propria posizione sul mercato.

 

“Stiamo lavorando a nuove soluzioni da offrire ai consumatori, puntando anche sull’innovazione tecnologica. Proseguiremo con una campagna di comunicazione forte, non solo in tv ma anche promuovendo attività su web e smart tv per raggiungere anche i giovani consumatori che non la guardano più la televisione tradizionale, con qualche milione di euro di investimento dedicato” - conclude Bruschetta. E, spesso, gli spot creati dal marchio hanno colto nel segno: molti ricorderanno lo spot con protagonista uno spaventato Dario Argento alle prese con lo zucchero Zefiro, immediatamente solubile, o quello con Vittorio Sgarbi alle prese con atti di dolcezza improvvisi e un po’ lontani dai modi che spesso hanno contraddistinto il celebre storico dell’arte.

Chiara Orsetti

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