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Videogallery | 09 maggio 2024, 08:00

Testimonial del dialetto - Garsonetto, il rapper di Pra’ che riscopre il genovese grazie all’amore per la sua città (Video)

Dall’interesse per il rap francese alla riscoperta e allo studio della lingua ligure: lo scorso 26 aprile è uscito il suo primo singolo “O nomme da çittae”. A ventidue anni ha voluto fare una sorpresa ai propri genitori, interpreti del teatro dialettale, con un brano interamente in lingua

Testimonial del dialetto - Garsonetto, il rapper di Pra’ che riscopre il genovese grazie all’amore per la sua città (Video)

Continua il ciclo di servizi de ‘La Voce di Genova’ che abbiamo voluto chiamare ‘Testimonial del dialetto’. Ogni giovedì vi faremo conoscere, o riscoprire, persone e personaggi che promuovono la lingua e la cultura genovese, con orgoglio, impegno, passione e tanto amore. E lo fanno sia in televisione che sui libri, che sui palchi di un teatro, sui social, alle conferenze, con la musica e le canzoni. Mirabile è l’azione di chi spende il proprio tempo per conservare una tradizione, ed ecco perché ci fa enorme piacere raccontarla. Anche attraverso video… ovviamente in genovese! 

Dopo l'intervista a Gilberto Volpara (si può leggere qui), al professore Franco Bampi (si può leggere qui), ad Anto Enrico Canale (si può leggere qui), a ‘Cito’ Opisso (si può leggere qui), a Francesco Pittaluga, (si può leggere qui), ai Buio Pesto: Massimo Morini e Nino Cancilla (si può leggere qui), al rapper genovese Mike fC (si può leggere qui), a Rita Bruzzone (si può leggere qui), ad Andrea Di Marco (si può leggere qui), a Giampiero Cella (si può legge qui), a Paolo Regati (si può leggere qui) e a Marco Carbone, in arte “U Carbun” (si può leggere qui), allo storico e archeologo Ennio Cirnigliaro (si può leggere qui), il direttore di bande musicali Cesare Garibaldi (si può leggere qui), oggi abbiamo incontrato Giovanni Cambiaso, in arte Garsonetto, rapper genovese.

“Sono stato tradito da questa città

Ma se sono lontano voglio tornarci”

Lo scorso 26 aprile è ufficialmente nato un nuovo rapper: Garsonetto, 22 anni, che con i suo singolo “O nomme da çittae” (Il nome della città) ha voluto valorizzare la lingua genovese con un brano rap completamente in dialetto.

Il percorso artistico di Giovanni Cambiaso, in arte Garsonetto, è iniziato quasi per caso, con una passione per la scrittura e la musica che è nata fin dall'infanzia. 

“Il mio nome riprende un po’ il nomignolo con cui mi chiamava mio padre da piccolo, mi piaceva - racconta - Inoltre alcuni miei amici hanno trovato un’assonanza con la parola ‘sonetto’ e quindi mi ha convinto ancora di più questo nome”.

Tuttavia, è stato solo negli ultimi due anni che ha deciso di dare vita alle sue idee, registrando le sue prime tracce e mettendole a disposizione del pubblico.

“Ho sempre ascoltato tantissima musica: ovviamente Fabrizio De André, la musica elettronica, ad esempio Daniela Pes mi piace molto, perché recupera un sardo antico. Mi piace molto anche il rap francese. E tutto ciò è nato casualmente parlando con i miei compagni di università e dicendo che, in effetti, il genovese assomiglia molto al francese e ha anche influenze arabe. E da lì, mi è scattata la molla”. 

Originario di Pra', Garsonetto ha sempre avuto una forte connessione con la città. Un legame che si riflette chiaramente nella sua musica:

“Il legame con la città è forte e devo dire che qui ho trovato un porto sicuro, un luogo dove hai i tuoi amici, ci sono piccole cose come il canottaggio che praticavo fino a poco tempo fa, gli amici dello stadio”.

Giovanni non ha mai parlato il genovese ma nelle orecchie lo ha sempre sentito risuonare, in primis dai suoi genitori che per anni sono stati impegnati nel teatro dialettale. Per i genitori dunque è stata una vera e propria sorpresa sentire proprio figlio rappare in genovese.

“I nonni lo hanno sempre parlato, mia madre quando si arrabbia lo parla. Quindi un po’ di base ce l’avevo ma ho dovuto studiarlo. I miei recitavano in genovese, loro lo conoscono bene. Fino a poco tempo fa loro non sapevano che avevo fatto tutto questo. Volevo fosse una sorpresa. Quando hanno sentito il pezzo erano gasati.

Per lo studio del genovese devo ringraziare Mike from Campo (puoi trovare la sua intervista qui ndr) perché l’ho contattato, preso da vari dubbi, e mi ha dato una mano sulla pronuncia e con alcune correzioni”.

Marco Garibaldi

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