Una nuova luce è arrivata in piazza Fossatello, nel cuore del centro storico di Genova.
È quella del temporary shop O’press, il progetto de La Bottega Solidale che coinvolge alcuni detenuti della Alta Sicurezza del Carcere di Marassi.
Il nuovo spazio, presentato questa mattina, resterà aperto fino a metà settembre e proporrà in vendita una serie di prodotti solidali e sostenibili come t-shirt, felpe, shopper e altro, personalizzate con grafiche realizzate dai detenuti con tecniche di serigrafia sostenibile.
“O’Press - racconta Alessia Bordo, responsabile del progetto - è un laboratorio serigrafico all’interno della sezione di alta sicurezza del carcere di Marassi ed è nato quindici anni fa in occasione del decennale della scomparsa di Fabrizio De André. Quell’anno una mostra a Palazzo Ducale aveva celebrato il cantautore e in quell’occasione nacque l’idea di serigrafie le sue frasi su magliette di filiera fairtrade, vista anche la sua vicinanza agli ultimi, all’interno del carcere. Questo per proporre un progetto che, a tutto tondo, potesse essere rappresentativo dei valori che Fabrizio, con le sue poesie e le sue canzoni, aveva portato avanti. Queste magliette ebbero talmente tanto successo che, dopo quindici anni, siamo ancora qua”.
Da quel primo ‘la’ che ha messo in moto la macchina, il progetto si è allargato coinvolgendo altri cantautori che hanno scelto di aderire il progetto e proponendo l’attività anche per le stampe di privati che possono commissionare grafiche personalizzate.
Bordo prosegue: “All’interno della serigrafia lavorano tre persone detenute, regolarmente assunte a tempo indeterminato dalla Bottega Solidale. Il progetto prosegue anche grazie alla collaborazione con la scuola Vittorio Emanuele Ruffini, che opera all’interno del carcere. Questo fa si che tutte le persone detenute coinvolte nell’attività venano accompagnate in un percorso educativo scolastico che prosegue, per chi vuole, con l’università. A oggi abbiamo tre iscritti a Scienze della Comunicazione che stanno frequentando il corso con ottimi risultati”.
Reintegrazione e rieducazione dei detenuti, come sancito dall’articolo 27 della Costituzione, che non mancano di farsi portavoce anche dell’importanza del commercio equosolidale e della sostenibilità: “Serigrafiamo con colori non inquinanti, atossici, su magliette di filiera di cotone bio, organico e fair trade, mantenendo grande attenzione all’ambiente. Chi acquista diventa portavoce di un messaggio e O’press ha come obiettivo quello di riuscire a dare valore e senso al tempo di detenzione che le persone si trovano a dover affrontare”.
Il negozio resterà aperto fino a metà settembre e sarà un faro per far conoscere l’importanza dell’attività, intesa anche come riscatto.
“Per noi questa è un’ottima opportunità per dare visibilità e parlare del progetto che va avanti da quindici anni e speriamo continui ancora. I prodotti che vendiamo qua sono quotidianamente e costantemente presenti nei nostri punti vendita al Porto Antico e in via Galata, ma il valore aggiunto è l’obiettivo raggiunto dai detenuti che sono riusciti a riempire questo spazio con i prodotti e gli oggetti a cui hanno lavorato, dedicando il loro tempo, le loro competenze e la loro passione che in questi anni si è formata ed è cresciuta”.
Tante sono state negli anni le realtà che hanno scelto le produzioni di O’press per realizzare prodotti di vario tipo scrivendo all’indirizzo mail opress@bottegasolidale.it, sposando anche l’etica del commercio equo: “Siamo una cooperativa senza scopo di lucro - conclude Bordo - eventuali proventi, che speriamo possano sempre arrivare, vanno a sostenere le attività di educazione, formazione e altro. Attraverso l’acquisto dei prodotti in vendita si finanzia così il progetto stesso. I detenuti hanno una busta paga, un contratto, sono a tutti gli effetti dei colleghi e chi acquista prodotti del commercio equo finanzia una logica che mette al centro il lavoro della persona e garantisce una continuità di rapporto”.
I detenuti coinvolti nel progetto hanno voluto partecipare alla presentazione di questa mattina affidando i loro pensieri a una lettera: “Per noi non è facile trovare le parole giuste per esprimere la soddisfazione e l’orgoglio che proviamo nell’aver raggiunto un obiettivo del genere.
Naturalmente vorremmo essere materialmente presenti, lì con voi, con te Alessia, che ci stai accompagnando egregiamente in questo percorso, dove tutti insieme siamo magnifici, ma questo ‘muro’ ci fa gioire a metà.
Possiamo paragonare l’apertura dello ‘Shop O’Press’ come la ciliegina sulla torta, frutto di un percorso che parte da molto lontano, dove spesso sembra di non avvistare mai un orizzonte, che adesso però si è materializzato, sperando che sia l’inizio di un ulteriore serie positiva di risultati e che si possa espandere in modo da poter segnare profondamente il nostro motto ‘dentro c’è molto di più’.
Noi ci abbiamo sempre creduto, nonostante periodi bui, come quello pandemico, siamo andati avanti con coraggio e costanza, nonostante le dure condizioni di vita a cui siamo sottoposti, abbiamo sempre dato un senso profondo al nostro lavoro, sì…proprio lavoro, l’ingranaggio importantissimo della macchina per il nostro riscatto.
Esiste un mondo che voi lì fuori non conoscete, un mondo estraneo alla coscienza pubblica, un piccolo mondo dove le cose si muovono diversamente dalla società in cui si vive normalmente, dove spazio e tempo hanno dimensione e ciclo diversi dalla normalità, noi cerchiamo di attraversarlo nel miglior dei modi, Bottega Solidale e il progetto O’Press sono il camper su cui stiamo viaggiando per attraversare quel mondo, creando valore al nostro tempo e utilità al nostro spazio, ecco perché esprimiamo profonda gratitudine a tutti voi, sperando che un giorno la nostra presenza si possa materializzare. Vi abbracciamo tutti e naturalmente…buoni acquisti!
Noi siamo: Guido, Peppe, Carmelo, Lat, Mario e Domenico”.