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Attualità | 21 gennaio 2025, 08:00

Lupi e avvistamenti, l'esperto chiama alla cautela ma il caso di via Merano svela curiosità faunistiche

Lo studioso e naturalista Ugo De Cresi: "Molti avvistamenti sono cani smarriti. Il lupo ritorna in modo naturale, ma va studiato e compreso"

Lupi e avvistamenti, l'esperto chiama alla cautela ma il caso di via Merano svela curiosità faunistiche

Avvistamenti che seguono altri avvistamenti. Tutti presunti tali, fino a verifica, ma se intorno al lupo e al suo ritorno sulle alture, e spesso anche vicino ad aree urbanizzate della Liguria, si spendono quintali di parole, post, avvisi, segnalazioni, richieste d'intervento, l'esperienza consiglierebbe cautela, perché se non è semplice avvistare un lupo vero e proprio, molto più facile è confondersi con esemplari simili forse, ad un occhio non allenato.
"Siamo in un certo senso alla psicosi collettiva - spiega Ugo De Cresi, studioso e naturalista che studia la fauna selvatica dal 2008 compresa la presenza del lupo - con un aumento di avvistamenti, da novembre 2024 ad oggi, che in numero preoccupante riguardavano poi cani lupo cecoslovacchi, che erano andati smarriti. Il caso dei due lupi a Quinto, che alla fine non erano lupi. Uno era proprio un cane, l'altro un lupo cecoslovacco. Anche se, come accade spesso sui social, c'è chi abbonda con le segnalazioni anche in completa buonafede, ma il ritorno mediatico è enorme appena si nomina la parola lupo".
De Cresi ha dalla sua una lunga esperienza e una rete di ottocento collaboratori in tutta Italia che raccolgono dati. Tramite l'utilizzo di fototrappole mappa il comportamento, il ciclo vitale, la riproduzione e la stessa presenza dei lupi sul territorio. Che, precisa, "sono rientrati in Liguria per via naturale e non per ripopolamento".
"Questi avvistamenti andrebbero non dico certificati ma approfonditi - sottolinea - Io di lupi ne ho visti quarantotto dagli anni '90 ad oggi". E prima di generare paure e timori collettivi le segnalazioni, che arrivano a venti, trenta al giorno, vanno vagliate. Come nell'ultimo caso, avvenuto a Sestri Ponente in piena via Merano, possono svelare anche enormi curiosità sul piano scientifico e di studio. Su via Merano "abbiamo una prima documentazione di un lupo con una femmina di cane lupo cecoslovacco. Abbiamo quattordici fototrappole su tutti i rilievi collinari ed era una presenza di cui sapevamo, una coppia che abbiamo messo in relazione con quella della fotografia circolata in questi giorni. Non ci sono molti studi e proseguiamo a censirli, per verificare come vanno a finire le cose, se nasceranno dei cuccioli o meno". Se ritroveranno la via dei boschi, anche. Perché la loro presenza in questo momento dell'inverno è spiegabile: "Il periodo riproduttivo dei lupi - sottolinea De Cresi - inizia a metà dicembre e prosegue fino a marzo alle nostre latitudini. Fanno sessantatré giorni di gestazione. Nell'esatto momento in cui il maschio e la femmina si appartano per riprodursi la natura ha previsto che in quel momento i giovani del branco, esemplari di uno o due anni partano per la cosiddetta dispersione, vadano in giro liberamente, perché sono maturi sessualmente. Transitano tramite i soliti corridori, che percorrono le alture. In questo caso si era smarrita una femmina di cane lupo cecoslovacco che, se non sterilizzata ed in periodo riproduttivo, attira il maschio del lupo. Quindi noi avevamo già dalle fototrappole immagini di questi due animali. Il video di via Merano indica cautela, riprende il fatto che le zone collinari sono presidiate da un nucleo stabile e i giovani esemplari possono andare verso le aree urbanizzate, perché se incrociano un altro gruppo finiscono in pericolo. "Inoltre - conclude - il fatto che il lupo giovane in dispersione si metta con un esemplare femmina di cane lupo cecoslovacco ci indica anche che i cani non sono preda. Scientificamente le prede dei lupi sono caprioli cinghiali e cervi".

Valentina Carosini

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