Da mesi, le famiglie degli alunni della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Borzoli sono alle prese con incertezze, ritardi e disagi legati alla ristrutturazione della sede scolastica originaria, chiusa per interventi strutturali finanziati dal PNRR. A fronte di ripetute richieste di chiarimento, le famiglie si trovano oggi con nuove preoccupazioni. Il ritardo dei lavori e l'inefficiente gestione della sede temporanea, situata presso l'ex Leonardo di Fegino, hanno reso la situazione sempre più difficile da gestire: "Come genitori, siamo molto preoccupati," afferma una delle mamme dei bambini iscritti. "Ci è stato detto che ci sono problematiche strutturali e igieniche nella nostra scuola originaria, e sembra che ci sia bisogno di ulteriori risorse rispetto a quanto stanziato con il PNRR. Questa è sempre stata la nostra paura fin dall'inizio: ogni volta c'è qualcosa che ci fa pensare che non torneremo mai nella nostra scuola."
L’istituto, che doveva riaprire entro l'inizio dell'anno scolastico, è ancora inagibile, e il Comune non ha fornito risposte chiare. La madre spiega come il dirigente scolastico abbia più volte cercato chiarimenti: "Prima di Natale e anche successivamente, il dirigente ha inviato segnalazioni e solleciti, anche su nostra richiesta, per sapere a che punto fossero i lavori. Nessuno ha mai risposto. Nemmeno a gennaio, quando abbiamo inviato una PEC come Consiglio di Istituto. E oggi scopriamo questa situazione all'ultimo momento."
Le preoccupazioni principali riguardano i nuovi problemi strutturali emersi durante i lavori, che potrebbero far lievitare i costi e allungare ulteriormente i tempi. "Durante una delle prime riunioni con l’assessore ai Lavori Pubblici, Pietro Piciocchi, avevamo sottolineato che la scuola aveva bisogno di interventi significativi. Ci sembrava quasi che ci prendessero in giro, come se fossimo paranoici. Ora ci ritroviamo con ulteriori problemi strutturali e non si tratta solo di miglioramenti antisismici. È davvero assurdo."
A peggiorare la situazione è l’inadeguatezza della sede temporanea presso l'ex Leonardo di Fegino, dove i bambini sono stati trasferiti in attesa della fine dei lavori. Le famiglie lamentano che molti degli interventi promessi non sono stati realizzati: "Dovevano fare dei lavori in estate per essere pronti a settembre, ma non è successo. Avevamo chiesto una ringhiera di sicurezza lungo il marciapiede per garantire che i bambini potessero entrare in sicurezza dalla navetta, ma non è stata ancora installata. Ce l'avevano promessa per gennaio, ma siamo a febbraio e stiamo ancora aspettando.”
Le difficoltà non si limitano solo alla sicurezza esterna, ma anche all'interno dell'edificio: “A novembre siamo rimasti senza riscaldamento per giorni," racconta la madre. "Quando hanno finalmente acceso i termosifoni, si sono accorti che la caldaia non funzionava. E poi, a gennaio, abbiamo avuto problemi con i bagni a causa di un'ostruzione. Queste cose dovevano essere risolte prima dell'arrivo dei bambini."
La frustrazione tra i genitori cresce di giorno in giorno, con molti che si sentono abbandonati dalle istituzioni. "Non sappiamo più a chi rivolgerci," conclude la madre. "Siamo preoccupati per i nostri figli, per la loro sicurezza e per la loro istruzione. Vorremmo solo risposte chiare e la certezza che tutto questo finirà presto."
Il tema è stato anche oggetto di discussione durante il consiglio comunale di martedì 4 febbraio. In tale occasione il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi ha spiegato che “La nuova sede è idonea, abbiamo predisposto un sistema di trasporto che ha qualche problema ma sta funzionando bene. Come ha spiegato l’assessore De Fornari, si sono manifestate criticità di tipo strutturale, impreviste nella fase in cui è stato richiesto il finanziamento anche perché, ricordo, il funzionamento dei bandi del PNRR delle scuole, dove si aveva poco tempo per presentare la domanda, richiedeva solo l’esame di vulnerabilità antisismica e poco altro. Non c’era stato tempo sufficiente per approfondire il progetto”. Piciocchi ha poi proseguito: “I tecnici stanno lavorando per cercare la soluzione da adottare, quella è anche una zona a rischio incidente rilevante con una serie di problematiche normative che scaturiscano nel momento in cui si pone mano a una ristrutturazione pesante. Stiamo interloquendo con il Ministero, con la direzione che segue i lavori anche rispetto alla tematica di incremento di risorse che richiede. Al momento, non abbiamo aggiornamenti tecnici, spero di poter annunciare a breve che abbiamo trovato una soluzione”.