Vega Engineering ha pubblicato nel proprio sito le elaborazioni statistiche dei dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro, mettendoli così a disposizione della comunità, degli operatori della prevenzione degli infortuni sul lavoro. Tra le varie analisi sugli infortuni sul lavoro effettuate, sono stati individuati gli indici di incidenza dei morti sul lavoro per regioni, zone d’Italia e fasce d’età, al fine di facilitare una corretta 'stima del rischio' di infortunio mortale.
La Liguria, per quanto concerne il rischio di morte a fine dicembre 2024, è stata inserita in zona gialla, con un'incidenza di infortuni mortali tra 0.75 e 1 lm, ovvero l'incidente media nazionale legata al numero di infortuni mortali per ogni milione di occupanti, escludendo gli infortuni in itinere. Fra tutti, la tragedia avvenuta ieri, nella quale il lavoratore Lorenzo Bertanelli ha perso la vita al molo Giano, nel Porto di Genova, nell’area delle riparazioni navali, colpito da un pezzo meccanico di un propulsore di una barca del peso di due tonnellate e mezzo.
I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO E DEGLI INFORTUNI IN ITALIA A FINE DICEMBRE 2024
Sono millenovanta le vittime sul lavoro in Italia, delle quali ottocentocinque in occasione di lavoro (sei in più rispetto a dicembre 2023) e duecentottantacinque in itinere (quarantatré in più rispetto a dicembre 2023). La Liguria, in questo caso, conta ventuno vittime in occasione di lavoro, a Genova cinque, mentre ancora in Lombardia si evidenzia il maggior numero di vittime (centotrentuno).
IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI È IL PIÙ COLPITO DAL FENOMENO DELLE MORTI SUL LAVORO
Alla fine di dicembre del 2024 è ancora il settore delle Costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono centocinquantasei. Seguito da Trasporti e Magazzinaggio (centoundici), dalle Attività Manifatturiere (centouno) e dal Commercio (cinquantotto).
I NUMERI DELLE DENUNCE TOTALI DI INFORTUNIO PER SETTORE: LA MAGLIA NERA VA ALLE ATTIVITÀ MANIFATTURIERE
Anche a fine dicembre 2024 il più elevato numero di denunce totali arriva dalle Attività Manifatturiere (70.842). Seguono: Costruzioni (37.220), Sanità (36.425), Trasporto e Magazzinaggio (34.698) e Commercio (33.050).
"Cala il sipario sul 2024 e la tragedia delle morti sul lavoro è ancor più inquietante e drammatica dell’anno precedente. Perché in dodici mesi sono state millenovanta le vittime sul lavoro nel nostro Paese contro i millequarantuno decessi di fine dicembre del 2023. Stiamo parlando dunque di quarantanove vite spezzate in più nel 2024 (+4,7%)”. Mauro Rossato Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, commenta così l’epilogo delle statistiche del 2024 sulla base dell’ultima dettagliata analisi dell’emergenza realizzata dal proprio team di esperti.
Uno studio da cui emerge molto nitidamente come sia il settore delle costruzioni quello maggiormente a rischio, mentre per quanto riguarda i lavoratori, sono gli stranieri i più coinvolti dal dramma e gli ultrasessantacinquenni. “Si tratta di dati sui quali è indispensabile riflettere per invertire la rotta – sottolinea Rossato – perché dietro a molte di queste morti ci sono probabilmente le infide ombre del precariato, lacune nell’organizzazione del lavoro nelle aziende e carenze nella formazione dei lavoratori”.