"Quando si parla di città, di musica e di diritti, serve ascolto, rispetto e conoscenza - così Erica Martini, candidata consigliere di Genova commenta la proposta della candidata sindaco Salis di rivedere il regolamento comunale sullo spettacolo di strada "Da pianista e cittadina, non posso che esprimere solidarietà ai comitati del centro storico che, con anni di confronto e impegno civile, hanno contribuito a scrivere un Regolamento sullo spettacolo di strada che oggi funziona, riporta equilibrio e tutela tutti: artisti, residenti, lavoratori e visitatori".
"È sconcertante leggere che la candidata Salis voglia "rivedere" tutto, come se la partecipazione popolare fosse carta straccia solo perché il progetto è stato approvato da altri. Ma cosa c'è di progressista nel cancellare un percorso condiviso e funzionante, per proporre slogan vuoti come “ripopolare la città” o “spazi gratuiti”, ignorando chi quei luoghi li vive ogni giorno?" aggiunge Francesco Toscano candidato sindaco per DSP "Le politiche culturali serie si fanno con i cittadini, non contro di loro. Non con la fuffa da campagna elettorale, ma con la concretezza".
Chi abita il centro storico ha già dato prova di saper trovare soluzioni: oggi il rumore non copre più la vita quotidiana, e la musica ha spazi veri dove esprimersi. Rimettere tutto in discussione per farsi belli con frasi fatte è un errore.
“Non si può ignorare il lavoro dei cittadini e delle cittadine solo perché non fa comodo politicamente. Il regolamento oggi in vigore è il risultato di una vera partecipazione popolare, che ha portato ordine, rispetto e dialogo tra artisti e residenti. Sfidarlo con slogan generici e proposte vuote è una mancanza di rispetto verso tutta la città - ribadiscono Martini e Toscano - Non servono operazioni di facciata, ma consapevolezza di ciò che funziona. Parlare di ‘spazi gratuiti’ o di ‘ripopolare la città’ senza conoscere il territorio significa raccontare una Genova immaginaria, utile solo a fini elettorali. I problemi veri si affrontano insieme, non si risolvono a colpi di retorica”.
“Come candidati di Democrazia Sovrana e Popolare difendiamo il valore della partecipazione dal basso, e siamo al fianco dei comitati che hanno costruito un modello concreto e replicabile. Il centro storico non è un palco per la propaganda: è il cuore vivo della nostra città, e va ascoltato, non strumentalizzato” concludono.