Genova è l’undicesima città d’Italia per indice di criminalità e, inevitabilmente, il tema della sicurezza è uno dei pilastri dello scontro elettorale tra centrodestra e centrosinistra in vista delle comunali del 25 e 26 maggio.
Secondo Il Sole 24 Ore, nel 2024 a Genova si sono registrate in totale 37.632 denunce, 4.604,7 ogni centomila abitanti. Nello specifico, il capoluogo ligure è quinto in Italia per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, quarto per danneggiamenti, quarto per stupefacenti, terzo per contraffazione di marchi e prodotti industriali e secondo per contrabbando.
E se da una parte la coalizione progressista insiste nel ribadire che la sicurezza non è un tema solamente di destra, dall’altro la squadra a sostegno del vicesindaco uscente, Pietro Piciocchi, sbandiera i dati delle altre grandi città d’Italia governate dal centrosinistra.
Lo fa per voce del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi. “Otto delle dieci città più insicure d’Italia, da Milano a Bologna e Firenze, sono governate dal centrosinistra - accusa Rixi - i dati dell’ultima indagine de Il Sole 24 Ore non lasciano spazio a interpretazioni: un ‘modello di inclusione’ ridotto a fiorente mercato del degrado. Milano, in testa alla classifica, è la cartina di tornasole con rapine, violenze e zone franche”.
“Genova non diventerà la prossima tappa di questa tournée dell’insicurezza - aggiunge - in sette anni di centrodestra abbiamo installato telecamere 24/7, rafforzato le Forze dell’Ordine e rilanciato i quartieri. Per la Lega la sicurezza non è un hashtag, ma il patto concreto con chi vive e lavora”.