“Sono molto felice e contento a Genova, ho avuto sempre discorsi chiari col direttore e col presidente Sucu, c'è un gruppo con il quale ho avuto piacere di lavorare: non ci sono ragioni per non continuare”.
Non si nasconde, come d'altronde non ha mai fatto la dirigenza, Patrick Vieira: il suo futuro sarà ancora a tinte rossoblù. E' stato lo stesso tecnico, nella consueta conferenza stampa che anticipa il match di campionato di domani sera contro l'Atalanta, a spazzare via alcune voci spuntate nel corso della settimana e, con la salvezza in tasca da settimane, divenuti l'argomento di discussione delle ultime giornate in casa Genoa.
La sfida contro gli orobici sarà l'ultimo appuntamento casalingo della stagione, l'occasione per regalare al "Ferraris" un'altra prova da big ma stavolta davanti al popolo genoano. “Con il Napoli siamo usciti soddisfatti, non solo perché abbiamo pareggiato ma perché abbiamo fatto una partita vera, di squadra e con personalità - ha detto il tecnico - Lo spirito dev'essere lo stesso, il nostro pubblico lo merita”.
Di fronte, però, non ci sarà un avversario qualsiasi, bensì quel Gian Piero Gasperini che sulla panchina genoana ha scritto pagine importanti. “Credo sia uno dei migliori tecnici in Europa, ha una squadra fortissima - ha ammesso l'allenatore -. E’ una partita difficile ma vogliamo far vedere di essere cresciuti, c’è ancora tanto da fare per stare a questo livello”.
Nel mezzo anche il saluto a Milan Badelj, che ha annunciato il suo addio al Grifone: “Ho avuto la fortuna di allenare tante squadre. Devo dire che è stato un piacere poter lavorare con lui, da quando sono arrivato ha aiutato la squadra e lo staffsi è sempre impegnato a dare il massimo in campo e fuori. Credo sia un esempio positivo per i giovani, perdiamo un giocatore importante e un uomo straordinario”.
E proprio sui giovani Vieira continuerà a riporre fiducia, dandogli spazio in queste ultime due uscite. Come d'altronde fatto a Napoli: “Voglio che giochino, che sbaglino, che crescano. Hanno risposto con concentrazione e intensità, anche in allenamento. Sono loro il futuro, e vederli così coinvolti mi riempie d’orgoglio”.