Vittoria netta del campo progressista anche nel ponente di Genova, con due municipi che tornano sotto l'egida della coalizione di centrosinistra. Ponente e Medio Ponente, i municipi VII e VI, dove l'attenzione al tema delle periferie ha mosso affluenza e preferenze: e la vittoria è stata schiacciante.
Come ha detto la neosindaca Silvia Salis, il primo atto da prima cittadina sarà "la riforma dei municipi e il decentramento amministrativo".
Ma pre-scrutinio tutto era iniziato con una sensazione di 'movimento' rinnovata ai seggi tra domenica e lunedì, poi tradotta in punti che ricolorano di un rosso deciso le mappe interattive dei risultati elettorali. Il centrosinistra vince a Ponente, con Voltri, Pra' e Pegli che affidano a Matteo Frulio del Pd, con il 57,93% delle preferenze la guida del municipio per i prossimi 5 anni, dopo il mandato appena chiuso in mano al centrodestra, che si ferma al 38,46% della candidata in quota Lega, Lorella Fontana.
Nell'analisi finale rientra il dettaglio dell'affluenza, che a ponente arriva al 52,66%, la terza più alta tra i municipi, dopo il Levante e il Centro Est. Pur con punte di astensione che hanno riguardato in particolare il Cep, ma in generale con percentuali lievemente al di sopra del dato generale cittadino.
A Pra', dove la segretaria del Partito Democratico giovedì scorso aveva chiuso la campagna elettorale al fianco di Silvia Salis, nei seggi più grandi come quello di via Airaghi il candidato del Pd porta a casa percentuali oltre il 63%, fino al 56% a Pegli, che arriva al 55,80% nella sezione di viale Modugno.
A Multedo, dove il tema caldo dei depositi chimici e del loro trasferimento resta 'appeso' da 8 anni e in ulteriore attesa della pronuncia del Consiglio di Stato, la forbice tra i due candidati si restringe, 48,48% al centrosinistra contro il 47,33% del centrodestra.
Il municipio Medio Ponente invece elegge alla guida Fabio Ceraudo, M5s, che traina la coalizione di centrosinistra con il 59,06% delle preferenze tra Cornigliano e Sestri Ponente.
Dove né visite lampo dei big del centrodestra in chiusura di campagna elettorale, né la polemica per il caso del sindacalista e della risultata falsa aggressione fascista, riescono a invertire la china discendente della coalizione di Pietro Piciocchi. Il candidato di Forza Italia, Nunzio Rondoni si ferma al 37,10%.














