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Politica | 28 maggio 2025, 15:00

Municipi, anche il Medio Ponente sceglie il cambiamento. Il neo presidente Fabio Ceraudo: "Riapriremo le porte al confronto e alla condivisione costante"

Con quasi il 59% dei voti, il candidato del M5s vince nettamente nel Municipio VI. Priorità a decoro, partecipazione e dialogo con le persone e il tessuto industriale: “Serve un patto tra cittadini, imprese e istituzioni per ricucire il territorio”. E su Fincantieri: "Se ci sarà collaborazione, bene, altrimenti ne prenderò atto: non starò in silenzio"

Il Presidente Fabio Ceraudo - Foto Facebook

Il Presidente Fabio Ceraudo - Foto Facebook

È Fabio Ceraudo (M5s) il nuovo presidente del Municipio VI Medio Ponente: il candidato di centrosinistra, ha ottenuto 12.914 voti, pari al 58,98%, staccando di 4.775 voti il candidato del centrodestra, Nunzio Rondoni (FI), fermo a 8.139 preferenze (37,17%). Un risultato netto, che Ceraudo commenta con lucidità: “Ringrazio per la fiducia che mi è stata data: è fondamentale ora dare risposte al territorio. Questa richiesta non è solo personale, ma è il frutto di un grido d’allarme da parte della popolazione del Medio Ponente che ha bisogno di risposte concrete, da mettere in campo subito”.

Ceraudo indica tra le priorità la riforma dei municipi, uno tra i cavalli di battaglia in campagna elettorale della neo sindaca Silvia Salis: “Riportare autonomia all’interno dei municipi è essenziale. Vogliamo riaprire le porte al confronto, alla trasparenza e alla condivisione: è da qui che si parte”.

Sul tema dell’astensionismo, in particolare nelle sezioni a sud-est di Cornigliano, dove non si è raggiunto nemmeno il 40% di affluenza, il presidente neoeletto non si nasconde: “Partecipazione e astensionismo sono due facce della stessa medaglia. Se non si coinvolgono i cittadini, si alimenta la delusione verso la politica. Io stesso vengo da un movimento di protesta nato proprio per ridare voce alle persone. I percorsi democratici sono faticosi, ma possono portare a risultati migliori. Chi vuole davvero fare politica deve riflettere su questi dati, a meno che non punti a tenere bassa l’affluenza per mantenere il potere”.

A livello comunale, il Movimento 5 Stelle ha registrato una crescita: 11.583 voti (5,10%) contro gli 8.381 delle comunali 2022. Ceraudo vede nei numeri il frutto di un lavoro costante: “Dopo la batosta del 2022, ci siamo ricaricati di responsabilità, facendo crescere un gruppo motivato. Molti giovani si sono avvicinati, persone che credono nel territorio e non nella politica come carriera. Questa è forse la vittoria più grande”.

Tra le prime misure concrete annunciate, spiccano le manutenzioni, la sicurezza e il decoro urbano: “Interventi semplici ma importanti, che aumenteranno la qualità della vita. Poi bisogna riallacciare il legame tra industria e territorio: molte aziende sono in crisi e il municipio ci sarà per sostenerle, altre crescono e dovranno sostenere il quartiere. Costruiremo un patto di collaborazione, come avveniva in passato”.

Non mancano le sfide. Su tutte: l’ex Ilva di Cornigliano, Fincantieri, la nuova Esselunga e i problemi legati a parcheggi, desertificazione commerciale, decoro urbano e sicurezza. Ceraudo rilancia la necessità di progettualità condivise: “L’accordo di programma va rinobilitato. Parliamo di industria, ma anche della qualità della vita dei corniglianesi: spazi verdi, strade funzionali, rigenerazione urbana. Niente sarà calato dall’alto: Ztl e pedonalizzazioni saranno valutate insieme ai commercianti e ai cittadini”.

Infine, il rapporto con le grandi realtà produttive, a partire da Fincantieri: “Il presidente del municipio deve avere oneri e onori. Andrò a parlare con Fincantieri per costruire percorsi partecipativi e patti di collaborazione. Quando un’azienda è in difficoltà va sostenuta, ma quando cresce deve restituire al territorio. Se ci sarà collaborazione, bene. Altrimenti ne prenderò atto: non starò in silenzio”.

Una visione netta, quella di Fabio Ceraudo: restituire centralità al municipio, ricucire i legami con i cittadini e far ripartire il Medio Ponente da chi ci vive e ci lavora ogni giorno.

Federico Antonopulo


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