Ancora un episodio di violenza in una struttura sanitaria genovese: questa volta è accaduto presso gli ambulatori ASL 3 della struttura Villa De Mari, dove nella tarda mattinata di venerdì un utente abituale ha dato in escandescenze dopo aver appreso del rinvio della prestazione per la quale si era recato in sede.
Inizialmente l’uomo ha reagito con aggressioni verbali verso il personale, impegnato a spiegare la situazione. Ma la tensione è presto degenerata: l’utente ha iniziato a prendere a calci le porte chiuse degli ambulatori e ha tentato di forzare la serratura dell’ambulatorio infermieristico. Quando ha capito di non poter accedere, ha rivolto la propria furia contro l’addetto alla portineria, che in quel momento stava allertando i soccorsi.
L’aggressore ha strappato la cornetta del telefono dalle mani dell’operatore e lo ha minacciato puntandogli un coltello alla gola. Fortunatamente, l’uomo si è poi allontanato prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, evitando per un soffio conseguenze ancora più gravi.
"Proprio venerdì mattina eravamo impegnati con il Prefetto, le Direzioni Aziendali e le forze dell’ordine in una serie di incontri con la FP Cgil, per discutere delle misure necessarie a contrastare il dilagare delle aggressioni al personale sanitario", ha dichiarato Marco Vannucci, segretario generale della UIL Fpl Genova. "Questo episodio, pur avvenuto in una sede ambulatoriale e non in un Pronto Soccorso, dimostra quanto il fenomeno sia ormai diffuso e preoccupante in ogni ambito sanitario".
La UIL Fpl ha espresso piena solidarietà agli operatori coinvolti e ha elogiato la loro prontezza e professionalità, che hanno evitato il degenerare della situazione. Allo stesso tempo, il sindacato chiede misure più incisive: “Pur riconoscendo l’impegno delle Direzioni, chiediamo un potenziamento del servizio di vigilanza e sorveglianza interna, affinché questi episodi non si ripetano”.