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Da una parte la malcelata reprimenda, dall’altra la garanzia di sicurezza.
La premier Giorgia Meloni utilizza due binari di comunicazione nel rispondere alla lettera con cui la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha chiesto al Governo quali fossero le iniziative di protezione per le navi della Global Sumud Flotilla, pronte per la partenza verso Gaza dopo il bagno di folla a Genova e la sosta a Catania. A bordo ci sono aiuti umanitari per la popolazione palestinese, ‘scortati’ da attivisti e politici che il governo israeliano ha minacciato di trattare come terroristi quando si avvicineranno alle coste, presumibilmente a metà settembre.
La premier da una parte ha ricordato alla segretaria Pd che ci sono altri metodi “già attivi, alternativi e più efficaci” per portare aiuti alla popolazione di Gaza.
“Mi permetto di segnalare i canali finora attivati dal Governo italiano - scrive Meloni - che, come è noto, svolge un ruolo di primo piano nel prestare assistenza alla popolazione civile attraverso l’iniziativa umanitaria ‘Food for Gaza’, con cui è stato possibile distribuire oltre 200 tonnellate di generi di prima necessità, aiuti alimentari e sanitari, toccando anche le aree più isolate e difficilmente raggiungibili della Striscia”.
Poi la bacchettata: “Avvalersi dei canali umanitari già attivi, non solo da parte del Governo italiano, eviterebbe di esporre i partecipanti all’iniziativa ‘Global Sumud Flotilla’ ai rischi derivanti dal recarsi in una zona di crisi e al conseguente onere a carico delle diverse Autorità statuali coinvolte di garantire tutela e sicurezza”.
Ma, infine, arriva anche la rassicurazione di una protezione qualora le cose dovessero mettersi male: “In ogni caso, preso atto che l’iniziativa possa avere anche una finalità di natura simbolica o politica, e che quindi si intende portare avanti a prescindere da quanto sopra esposto, il Governo italiano assicura che saranno adottate tutte le misure di tutela e di sicurezza dei connazionali all’estero in situazioni analoghe, come sempre garantito finora”.