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Meraviglie e leggende di Genova | 21 settembre 2025, 08:00

Meraviglie e leggende di Genova - La guidovia della Guardia

Progettata nel 1925 e inaugurata nel ’29, collegava Genova al santuario sul monte Figogna. Un vero e proprio sistema innovativo che univa la trazione su gomma con una guida su rotaia

Meraviglie e leggende di Genova - La guidovia della Guardia

Alla notizia dell’ennesimo pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Guardia, non aveva saputo trattenere una smorfia di fastidio che, per fortuna, non era stata notata dalla madre.

Se solo se ne fosse accorta, il seguito di quella velata manifestazione di dissenso sarebbe stato studiato negli anni a venire sui libri di storia.

Non c’era modo di farla franca, tanto valeva provare a trovare qualcosa di buono.

E qualcosa di buono, in fondo, c’era: la guidovia.

Certo, non era la prima volta che ci saliva, ma per l’Anno Santo erano state organizzate delle speciali corse notturne. Avrebbe potuto vedere la città dall’alto, un panorama illuminato da mille luci. Una crescente emozione si stava facendo largo: chissà che bella sarà Zena vista da lì.

Fu proprio il 1950 l’anno di massimo splendore della guidovia della Madonna della Guardia, un innovativo sistema di trasporto pensato per agevolare il flusso dei pellegrini verso il monte Figogna.

La storia della guidovia inizia nel 1925, anno della sua progettazione. Quattro anni più tardi, nel 1929, viene inaugurato il primo tratto di percorso, completato poi nel 1934.

Grazie a un sistema di trazione su gomma e guida su rotaia, la guidovia collegava la valle al monte superando un dislivello di circa ottocento metri di altitudine. Questo rendeva agevole la salita prima compiuta a piedi o a dorso di mulo, più lunga e certamente più faticosa.

Nel corso dell’Anno giubilare, la guidovia venne potenziata coprendo il percorso anche di notte e arrivando a trasportare fino a tremila pellegrini al giorno.

In pochi anni questo sistema di trasporto divenne certo un mezzo pratico ma anche un simbolo di modernità.

L’aumento delle auto private, dei bus e il miglioramento della viabilità, pian piano la guidovia perse interesse: nel 1964 venne costruita una nuova strada carrabile e il servizio divenne obsoleto, arrivando, poco dopo, alla chiusura definitiva del collegamento.

Le carrozze ebbero destini molto diversi. Alcune furono esposte in musei dedicati, quasi fossero simboli di archeologia dei mezzi di trasporto, altre divennero roulotte, studi d’arte e locali di vario genere.

Il tracciato della vecchia guidovia, invece, è stato riqualificato ed è oggi un percorso di trekking panoramico, immerso nel verde e arricchito con dei punti di sosta e dei belvedere che regalano una vista incantevole sulla città e sul mare.


 

Isabella Rizzitano

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