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Attualità | 06 ottobre 2025, 12:07

Via Chiaravagna, commercianti e residenti in campo: al via la raccolta firme per il ritorno della fermata dei bus 53 e 170

Soppressa dopo l’alluvione del 2010 e mai più ripristinata, il ripristino della sosta all’incrocio con via Giotto a Sestri Ponente è oggi al centro di una petizione che ha già raccolto un centinaio di adesioni: "La mancanza comporta gravi disagi a tutti, in particolare per le persone con difficoltà motorie"

Via Chiaravagna, commercianti e residenti in campo: al via la raccolta firme per il ritorno della fermata dei bus 53 e 170

La fermata del bus cancellata dopo l’alluvione del 2010 continua a far discutere a Sestri Ponente e, in questi giorni, commercianti e residenti di via Chiaravagna hanno deciso di non aspettare più, organizzandosi autonomamente e avviando una raccolta firme per chiedere il ritorno dei mezzi 53 e 170 all’incrocio con via Giotto, ancora oggi assente.

Abbiamo mandato diverse mail, ma risposte non ce ne sono state – spiega Gianni Pellegrini, titolare della Formaggeria Smile – l’unica cosa è la raccolta firme, suggerita dal presidente del Municipio Fabio Ceraudo. Ci hanno detto che il pullman qui non si può fermare per ragioni di sicurezza, ma allora lo diciamo chiaramente: se è così, va chiusa tutta la strada. Invece non stiamo arrivando a nulla e allora ci siamo organizzati. Ci dicono che la fermata bloccherebbe il traffico? Ma allora perché in altre zone come Cornigliano, via Giotto, via Borzoli o Pegli va bene? Piuttosto vogliamo sentirci dire che non la si vuole fare, ma servono risposte logiche e sensate”.

La richiesta non riguarda solo i negozi della zona, ma anche studenti e residenti: “Questa fermata serve a tutti - prosegue Pellegrini - dagli anziani ai ragazzi delle scuole, che oggi sono costretti a lunghe deviazioni a piedi”.

Le firme raccolte sono già circa un centinaio, ma i promotori raccontano che il numero cresce di giorno in giorno: “Il feedback dei residenti è molto positivo - spiega Germano Giacobbe, titolare della tabaccheria Giacobbe - arrivano a firmare persone di tutte le età, dai vent’anni ai novanta". 

Nel testo della petizione, rivolta al Comune di Genova, ad Amt e all'assessorato alla mobilità, si sottolinea che la mancanza della fermata comporta “gravi disagi, in particolare per le persone con difficoltà motorie e per chi deve raggiungere le attività commerciali e i servizi pubblici della zona”.

Il precedente

Tutto nasce con l’alluvione del 4 ottobre 2010: in seguito ai danni subiti dagli edifici di via Giotto, quattro anni dopo fu necessario abbattere i palazzi al civico 15. In quella circostanza venne anche soppressa la fermata dei bus 53 e 170, che serviva via Chiaravagna all’altezza dell’incrocio con via Giotto. La soppressione, annunciata come temporanea, si trasformò presto in definitiva: lo spazio venne occupato da uno scarico merci e la fermata non tornò più.

Da allora commercianti e residenti hanno continuato a chiedere soluzioni: “C’è stato un continuo rimpallo di responsabilità tra Comune, Amt e viabilità - ci aveva raccontato già tempo fa Pellegrini - ma il risultato è che da allora non passa più nessuno qui. I bus continuano a passare, ma senza fermata le persone scendono direttamente alla prima disponibile, ovvero a ridosso di via Sestri, e questo è un danno concreto, quotidiano”.

Anche Giacobbe, aveva lamentato più volte la situazione, ricordando che promesse di intervento erano arrivate dall’allora assessora Paola Bordilli, poi rimaste senza seguito. Giacobbe aveva scritto mail di segnalazione il 15 ottobre 2024 all’ex sindaco Marco Bucci, a Bordilli, a Ilaria Gavuglio, all’allora segretario della Lega Edoardo Rixi e all’ex capogruppo Stefano Balleari. Un’ulteriore segnalazione era stata inviata il 26 febbraio 2025 anche all’ex assessore alla sicurezza Gambino e all’ex presidente del Municipio, Cristina Pozzi.

Il tema era approdato anche in consiglio comunale, dapprima in Municipio portata avanti dall'allora consigliere municipale Eugenio Muratore: il 28 febbraio 2025 il consigliere del Pd Davide Patrone aveva presentato un’interrogazione. La risposta dell’amministrazione era stata interlocutoria: “La questione è oggetto di attenta valutazione. La fermata fu rimossa per mancanza di condizioni strutturali e di sicurezza. Il ripristino potrà avvenire solo dopo interventi infrastrutturali adeguati e disponibilità di coperture economiche”.

Federico Antonopulo

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