Traballa il Consiglio metropolitano di Genova. Al momento della votazione sulla presa d'atto della proposta di Amt per la revisione della politica tariffaria, i consiglieri del centrodestra hanno abbandonato l'aula facendo venire meno il numero legale in segno di protesta nei confronti della sindaca, Silvia Salis, e del suo schieramento.
L'accusa: "Carenza di rispetto istituzionale del sindaco e della sinistra nei confronti dell'Ente pubblico che sono chiamati ad amministrare". A nome di tutti gli esponenti della propria coalizione, a spiegare le ragioni del gesto è Carlo Gandolfo, sindaco di Recco e consigliere metropolitano. "È con grande rammarico che oggi noi componenti dell'opposizione - opposizione e non minoranza, perché questo è stato il risultato elettorale - del Consiglio Metropolitano abbiamo deciso di abbandonare l'aula al momento della discussione sulla presa d'atto della proposta della società Amt per la revisione della politica tariffaria", dichiara Gandolfo a nome dei consiglieri del centrodestra.
Secondo il sindaco di Recco, "malgrado il risultato elettorale di sostanziale equilibrio tra centrodestra e sinistra, il sindaco metropolitano ha deciso di non aprire un confronto sui problemi amministrativi e sui programmi nell'interesse di tutte le comunità dell'area vasta, ma di procedere come se nulla fosse, a colpi di schieramento politico".
Gandolfo critica inoltre la gestione del primo Consiglio metropolitano, che "normalmente è a carattere istituzionale e provvede a verificare la regolarità dei titoli degli eletti, a presentare le linee di mandato, a nominare i consiglieri delegati e a formare le commissioni necessarie allo svolgimento dei lavori dell'ente. Invece è stato farcito di numerose delibere, alcune di grande rilevanza, senza i preliminari e opportuni passaggi nelle competenti commissioni", scandisce.
"La richiesta di presa d'atto della decisione di Amt, di cui la Città metropolitana, sottolineiamo, è azionista, giunge all'attenzione del Consiglio a cose già fatte, rendendola una sorta di sanatoria, un pronunciamento fatto 'ora per allora', a decisioni prese fuori dalla sede competente e già comunicate sui media nei giorni scorsi- insiste- sottolineando come non siano stati minimamente coinvolti i territori, che da giorni stanno vivendo situazioni di grande difficoltà per la mancata o parziale erogazione del servizio di trasporto pubblico".
Parlando "qualche giorno fa ad un convegno organizzato proprio in Città metropolitana - conclude Gandolfo - il sindaco ha detto che l'amministrazione di questo Ente è un esercizio di 'democrazia allargata'. Alla prova dei fatti la realtà è purtroppo l'esatto contrario. Tutto questo ci ha costretto, lo ripetiamo con rammarico, a reagire con la necessaria fermezza per porre un argine a un comportamento che, se tollerato, potrebbe portare a una pericolosa deriva istituzionale".














