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Attualità | 29 ottobre 2025, 18:43

Nuove tariffe di Amt, salta il voto in Consiglio Metropolitano. Il centrodestra esce dall'aula

Fatto mancare il numero legale. Gandolfo: "La richiesta di presa d'atto della decisione di Amt giunge all'attenzione del Consiglio a cose già fatte"

Nuove tariffe di Amt, salta il voto in Consiglio Metropolitano. Il centrodestra esce dall'aula

Traballa il Consiglio metropolitano di Genova. Al momento della votazione sulla presa d'atto della proposta di Amt per la revisione della politica tariffaria, i consiglieri del centrodestra hanno abbandonato l'aula facendo venire meno il numero legale in segno di protesta nei confronti della sindaca, Silvia Salis, e del suo schieramento.

L'accusa: "Carenza di rispetto istituzionale del sindaco e della sinistra nei confronti dell'Ente pubblico che sono chiamati ad amministrare". A nome di tutti gli esponenti della propria coalizione, a spiegare le ragioni del gesto è Carlo Gandolfo, sindaco di Recco e consigliere metropolitano. "È con grande rammarico che oggi noi componenti dell'opposizione - opposizione e non minoranza, perché questo è stato il risultato elettorale - del Consiglio Metropolitano abbiamo deciso di abbandonare l'aula al momento della discussione sulla presa d'atto della proposta della società Amt per la revisione della politica tariffaria", dichiara Gandolfo a nome dei consiglieri del centrodestra.

Secondo il sindaco di Recco, "malgrado il risultato elettorale di sostanziale equilibrio tra centrodestra e sinistra, il sindaco metropolitano ha deciso di non aprire un confronto sui problemi amministrativi e sui programmi nell'interesse di tutte le comunità dell'area vasta, ma di procedere come se nulla fosse, a colpi di schieramento politico".

Gandolfo critica inoltre la gestione del primo Consiglio metropolitano, che "normalmente è a carattere istituzionale e provvede a verificare la regolarità dei titoli degli eletti, a presentare le linee di mandato, a nominare i consiglieri delegati e a formare le commissioni necessarie allo svolgimento dei lavori dell'ente. Invece è stato farcito di numerose delibere, alcune di grande rilevanza, senza i preliminari e opportuni passaggi nelle competenti commissioni", scandisce.

"La richiesta di presa d'atto della decisione di Amt, di cui la Città metropolitana, sottolineiamo, è azionista, giunge all'attenzione del Consiglio a cose già fatte, rendendola una sorta di sanatoria, un pronunciamento fatto 'ora per allora', a decisioni prese fuori dalla sede competente e già comunicate sui media nei giorni scorsi- insiste- sottolineando come non siano stati minimamente coinvolti i territori, che da giorni stanno vivendo situazioni di grande difficoltà per la mancata o parziale erogazione del servizio di trasporto pubblico".

Parlando "qualche giorno fa ad un convegno organizzato proprio in Città metropolitana - conclude Gandolfo - il sindaco ha detto che l'amministrazione di questo Ente è un esercizio di 'democrazia allargata'. Alla prova dei fatti la realtà è purtroppo l'esatto contrario. Tutto questo ci ha costretto, lo ripetiamo con rammarico, a reagire con la necessaria fermezza per porre un argine a un comportamento che, se tollerato, potrebbe portare a una pericolosa deriva istituzionale".

Redazione La Voce di Genova

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