La viabilità, in Valpolcevera, non è affar semplice. A dimostrarlo è stata la Commissione pubblica organizzata dal Municipio nella serata di oggi, mercoledì 29 ottobre, alla presenza dell’assessore comunale alla Mobilità Emilio Robotti, dei tecnici della Direzione Mobilità del Comune di Genova - tra cui il dottor De Marco e l’architetto Borghi, responsabile del progetto della ciclovia - e del presidente del Municipio V Valpolcevera, Michele Versace.
Un incontro molto partecipato, che ha visto numerosi cittadini e cittadine della vallata raccontare disagi e criticità quotidiane. Al centro del dibattito: la rotonda di via Semini a Pontedecimo, quella all’incrocio tra via Trasta e via Polonio, i semafori di via Fulle e la richiesta di ripristinare la viabilità pre-crollo del ponte Morandi, con via Polonio a doppia corsia.
Robotti: “Cantieri ereditati, ma anche nuove opere da avviare: servono scelte responsabili”
L’assessore Emilio Robotti ha esordito ricordando di essere in carica da quattro mesi: “Non voglio usare scuse, ma ci troviamo a gestire, anche in Valpolcevera, problematiche complesse. Ci sono cantieri e lavori infiniti che creano disagi importanti, e non solo qui. Oltre a quelli ereditati, dobbiamo far partire nuovi interventi in tempi rapidi”. Robotti ha citato i principali fronti aperti nella vallata, “Terzo Valico, Cociv, ciclovia, condomini, rotonde”, e annunciato novità sul fronte semaforico: “Entro fine anno completeremo l’installazione di 400 semafori intelligenti, in grado di regolare la durata delle fasi rosse e verdi in base al traffico reale e di favorire, per esempio, il passaggio dei mezzi pubblici”.
Sulla questione del traffico pesante, l’assessore ha aggiunto: “Alcuni mezzi commerciali non possono essere eliminati, ma si può evitare che molti camion attraversino la Valpolcevera per raggiungere Sampierdarena o il porto. Stiamo valutando divieti di uscita per i mezzi non autorizzati, sopra una certa portata”.
La ciclovia e i fondi PNRR: “Modifiche possibili, ma non possiamo perdere i finanziamenti”
Tema caldo della serata è stato quello della ciclovia, fortemente contestata in alcuni tratti della vallata. “Con il presidente Versace ci sentiamo quasi ogni giorno per i disagi legati a ciclovia e cantieri - ha detto Robotti- . È un progetto portato avanti da precedenti amministrazioni, bipartisan. Già a luglio si erano evidenziati problemi e abbiamo concordato modifiche con il Municipio e con gli assessori competenti. Le correzioni non snaturano il progetto ma ne migliorano la funzionalità”.
L’assessore ha ricordato che si tratta di un intervento da circa due milioni di euro finanziato dal PNRR, da completare entro fine anno:
“Se non rispettiamo le scadenze, il costo ricadrebbe sul bilancio comunale. Non possiamo bloccare tutto, ma dobbiamo proseguire in modo costruttivo. Serve un tavolo di partecipazione per affrontare insieme le criticità. Le soluzioni devono essere tecniche, scientifiche e condivise”. E ha concluso: “Prima, dove ora passa la ciclovia, c’era degrado. Questo progetto offre un’alternativa di mobilità sostenuta da fondi europei: rinunciarvi significherebbe perdere future opportunità di finanziamento”.
Versace: “La vallata è in difficoltà, servono modifiche per ridurre i disagi”
Il presidente del Municipio, Michele Versace, ha sottolineato le difficoltà della vallata, pur riconoscendo la collaborazione dell’assessorato: "Con Robotti stiamo affrontando situazioni complesse che richiedono scelte chiare per ridurre i disagi di una viabilità in grande difficoltà, da Pontedecimo a Trasta. Ciclovia, rotonde, cantieri: tutto si sovrappone. Dobbiamo trovare un equilibrio”. Versace ha indicato alcune priorità: “Bisogna riguadagnare spazio in via Polonio. Era una strada scorrevole, ora non più. Abbiamo proposto modifiche che non compromettono il progetto ma possono migliorare la circolazione. Serve però un passaggio tecnico legato ai vincoli del PNRR”.
Critiche anche alle rotatorie: “Quella di via Semini è traslata rispetto alla carreggiata principale e crea confusione. Anche quella di via Polonio, come utente, la trovo incomprensibile. Prima di pensare a una ‘città ottima’, dobbiamo garantire servizi di base. Il trasporto pubblico oggi non incentiva l’uso: le frequenze sono da corriera di paese. Passare da una sponda all’altra del torrente con i mezzi, per molti, è ancora un sogno”.
Il presidente ha poi ribadito la necessità di ripristinare la viabilità pre-Morandi: “Abbiamo chiesto da subito il ritorno al senso unico sulle strade di sponda, misura utile per alleggerire il traffico. Il disagio lo denunciano i cittadini: confidiamo nel lavoro dell’assessorato per trovare soluzioni”.
Residenti divisi: tra rabbia e fiducia nel cambiamento
Durante la serata non sono mancate voci critiche: “Non possiamo bloccare la città per i ciclisti - ha protestato un residente - ce ne sono pochi e solo la domenica”. Un’altra cittadina ha aggiunto: “Le soluzioni non possono essere imposte da chi non conosce la strada e non la percorre ogni giorno”. Altri, invece, hanno difeso la ciclovia come investimento sul futuro.
“Il problema è culturale - ha detto una partecipante - . Qui tutti ragionano con il mezzo privato, ma le code ci sono sempre state. Servono spazi per le persone, per gli alberi, per chi vuole muoversi in modo diverso. Senza un trasporto pubblico efficiente non cambierà nulla”.
Romeo: “Serve chiarezza, bisogna correggere gli errori del passato”
“Dobbiamo ripristinare le strade di sponda così com’erano prima del crollo del Ponte Morandi, garantendo collegamenti efficienti e correggendo gli errori progettuali - ha dichiarato il consigliere regionale ed ex presidente del Municipio Federico Romeo -. Anche i semafori intelligenti vanno messi a punto: alcune rotatorie non sono illuminate o hanno sensori che non funzionano. I problemi legati al nodo ferroviario e all’Ultimo Miglio saranno pesantissimi. Dobbiamo completare i lavori con urgenza, ma in modo trasparente e chiaro”.
Romeo ha richiamato alla responsabilità delle istituzioni, anche con toni forti: “Gli amministratori possono dare indirizzi politici, ma spetta agli uffici tecnici elaborare soluzioni e agli assessori farle funzionare. Dobbiamo riconoscere ciò che non ha funzionato, rimediare agli errori e collaborare per liberare la vallata da disagi e scelte sbagliate”.
Bevilacqua: “Non è una questione politica, ma di buon senso”
“Come è stato giustamente ricordato, non si tratta di una questione politica – ha sottolineato il consigliere comunale Alessio Bevilacqua –.
Tutti i gruppi, pur con sensibilità diverse, riconoscono criticità concrete da affrontare con senso di responsabilità. Negli ultimi anni ci siamo confrontati più volte, in commissione e con gli uffici comunali, e abbiamo espresso un parere chiaro: il semaforo davanti al ponte Dellepiane non va installato, perché peggiorerebbe la circolazione. Lo abbiamo ribadito a livello comunale e municipale e chiediamo che sia rispettato”.
Bevilacqua ha invitato a una visione complessiva della mobilità: “Il traffico su via Nostra Signora della Guardia o via San Quirico crea un effetto domino che coinvolge anche San Biagio e Rivarolo. Serve un confronto costante con gli assessori alle Infrastrutture, ai Lavori Pubblici e alla Sicurezza. L’obiettivo deve essere uno solo: ripristinare una viabilità accettabile e sicura, che consenta a tutti di muoversi in modo fluido e ordinato”.
La bagarre sul finale
Non è mancata, infine, una coda polemica. Sul finale della seduta, l’assessore Emilio Robotti è stato contestato da alcuni presenti per non aver fornito risposte ritenute adeguate alle esigenze della Valpolcevera, concentrandosi invece - secondo le accuse - su tematiche di carattere più generale e cittadino.
Ne è nato un acceso scambio con il consigliere comunale Alessio Bevilacqua, durante il quale l’assessore ha replicato chiamando in causa la minoranza in Consiglio comunale, accusata di ostacolare l’attività amministrativa e di rallentare i lavori, mentre Bevilacqua ha ribadito all'Assessore che il non dare risposte ai problemi della vallata è “una presa in giro verso i cittadini”.
Toni accesi anche tra il consigliere regionale Federico Romeo e l’architetto Borghi, con un confronto serrato sulle responsabilità degli uffici comunali nella gestione della viabilità e della situazione definita “disastrosa” in Valpolcevera.
Un epilogo che ha confermato, ancora una volta, quanto il tema della mobilità nella vallata resti una delle questioni più delicate e divisive per cittadini e istituzioni.
















