Il cantiere della Nuova Diga Foranea di Genova, una delle opere marittime più complesse d’Europa, registra nuovi traguardi: è stato posato il quindicesimo cassone e superata la soglia delle 50.000 colonne di ghiaia, pari al 79% del consolidamento previsto e all’87% del totale della ghiaia posata. L’opera, realizzata dal Consorzio PerGenova Breakwater guidato da Webuild per conto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, procede con lavori sia in superficie che nei fondali.
Particolarmente significative sono le attività sulle fondamenta invisibili ma decisive per la stabilità della diga: completata l’installazione dei dreni lunghi 22 metri fino a 30 metri di profondità, essenziali per regolarizzare il piano di appoggio. L’unicità del progetto risiede nel controllo costante dei fondali: una fitta rete di sensori, tra cui piezometri, inclinometri e profilometri, monitora pressioni e assestamenti fino a 50 metri di profondità, trasformando i dati raccolti in mappe e modelli a supporto di ogni decisione ingegneristica.
Come raccontato nella serie web “Number Ten”, realizzata dal consorzio guidato da Webuild, queste attività rappresentano gli “occhi della diga”, un lavoro di precisione paragonabile a quello di un sarto che controlla costantemente il terreno. A bordo dell’imbarcazione “Implacabile”, i tecnici operano 12 ore al giorno, sette giorni su sette, garantendo la massima sicurezza e accuratezza.
Una volta completata, la diga, lunga circa 6 chilometri, consentirà al porto di Genova di accogliere navi fino a 400 metri, rafforzando il ruolo strategico della città come hub del Mediterraneo e collegando efficacemente il porto alle principali rotte internazionali, in sinergia con il Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi–Nodo di Genova, anch’esso realizzato da Webuild.














