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Cultura | 28 marzo 2020, 14:00

Mignanego: il “piccolo” Comune teatro di guerre, scontri, collegamenti millenari e leggende

Fin dall’epoca romana grazie alla via Postumia, attraverso i viaggi e i racconti, dagli scontri con Busalla per la pastorizia fino alle guerre dei Savoia, di Bembo, di Hohenzollern e degli scontri per la resistenza

Mignanego: Santuario Nostra Signora della Vittoria

Mignanego: Santuario Nostra Signora della Vittoria

Mignanego è un comune della provincia di Genova, nella Valpolcevera e fu teatro di grandi battaglie, storia millenaria e leggende. Attraversato da una strada romana del 148 a.C., ha origini antichissime, non solo grazie alle testimonianze della via Postumia che collegava i due principali porti romani del nord Italia (Aquileia e Genova) fino a raggiungere il passo della Bocchetta (772 m s.l.m.) percorrendo il crinale tra le valli dei torrenti Riccò e Verde. Truppe militari, merci e commercianti utilizzarono la strada romana per spostarvi verso nord, deviando sul passo della Bocchetta dove percorrendo il tracciato attuale si giunge nella zona di Pian di Reste fino a raggiungere Fraconalto, cittadina importantissima nel medioevo per via dei 100 forni che garantivano approvvigionamenti e traffico cittadino. Inoltre, sulle alture di Pian di Reste, i monaci benedettini offrivano assistenza ai viandanti grazie al centro di culto di San Colombano di Bobbio.

Attraverso Paveto, Costagiutta e Fumeri, i pascoli raggiungevano il nord attraverso la via Postumia, fino agli attuali Freccia e Tegli, e costituivano una parte fondamentale per l’economia della zona. Paveto e Costagiutta hanno origini molto antiche, visto che già nell’XI secolo erano presenti con poche abitazioni, una chiesa e un prelato. Tuttavia, i pascoli favoriti dal clima marino proveniente dal “sud” della zona, provocarono scontri violenti tra i locali di Mignanego e gli abitanti confinanti di Busalla, “infastiditi” dal meno favorevole e dalle difficoltà.

Costagiutta

Secondo le leggende più antiche, questa parte dell’entroterra della Liguria, grazie alle radure e ai grandi spazi tra i boschi, fu teatro di incontri “segreti” tra le streghe della zona che si radunavano di notte per scambiarsi le ricette per i nuovi “intrugli” erboristici con cui poi curare le malattie, oppure da utilizzare per eseguire malocchi o stregonerie varie. Tra i luoghi narrati, si dice che nella frazione di Montanesi, poco fuori Mignanego, ci fosse un gran via vai di questi incontri, precisamente nella frazione di Canà.

Un sabba delle streghe rappresentato in un dipinto del 1640

Il comune di Mignanego ha avuto un ruolo di fondamentale importanza per Genova, essendo appunto un luogo di collegamento con la pianura padana; ha visto combattere la battaglia del 10 maggio 1625 al passo del Pertuso, che vide la vittoria delle milizie volontarie locali guidate dal parroco di Montanesi sull'armata del duca Carlo Emanuele I di Savoia, è stato teatro della guerra di successione austriaca nel 1746 dove tra i difensori della Repubblica di Genova si distinse il reggimento comandato dal colonnello Carlo Francesco Bembo. Altri combattimenti avvennero ancora nel 1800, con la vittoria del generale austriaco Hohenzollern sulle truppe francesi.

Battle of Fontenoy 1745. Dipinto.

Inoltre, durante la lotta di liberazione (1943-1945), Mignanego vide contrapposte le forze di occupazione tedesche alle brigate partigiane della Divisione d'assalto Garibaldi "Mingo". Gli abitanti aiutarono la fuga di prigionieri inglesi, polacchi e sudafricani, nascondendoli sulle alture tra i Giovi e la Bocchetta, nutrendoli e facendoli poi allontanare verso la fuga in Svizzera e in Francia. Le cronache raccontano, infine, che nel 722 passò dalle strade di Mignanego il pellegrinaggio che trasportava a Pavia le ceneri di Sant’Agostino. 


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Dario Rigliaco

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