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Politica | 06 luglio 2020, 15:50

Capolinea dell’1 a Palmaro? “Il Comune ritiri immediatamente il progetto”

Mozione del Partito Democratico che verrà discussa domani pomeriggio in Consiglio comunale: “Occorre coinvolgere nelle scelte il territorio e i rappresentanti del Municipio”

Capolinea dell’1 a Palmaro? “Il Comune ritiri immediatamente il progetto”

Trasporto pubblico nel Ponente genovese, il tema arriva in Consiglio comunale: domani in sala Rossa verrà discussa la mozione presentata dal Partito Democratico dedicata nello specifico all’ipotesi di spostamento da Voltri a Palmaro del capolinea dell’1 con l’introduzione di un servizio di navette per collegare il tratto tagliato fuori; è una prospettiva che ha trovato per ora la netta contrarietà sia da parte di numerosi residenti che degli esponenti di maggioranza del Municipio VII Ponente che hanno appunto sollevato la questione e chiesto che se ne parlasse in via ufficiale.

La mozione numero 90/2020, che porta la firma dei consiglieri Cristina Lodi (capogruppo), Stefano Bernini, Alberto Pandolfo, Alessandro Terrile e Claudio Villa e ha per oggetto ‘Sul progetto di fattibilità tecnica ed economica per il rinnovamento del trasporto pubblico urbano e l’arretramento della linea di forza del Ponente su Palmaro eliminando la linea 1’ va appunto in questa direzione. Gli esponenti dei Partito Democratico ricordano che “nell’aprile 2020 l’amministrazione comunale ha redatto un Progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte) presentato al ministero dei Trasporti per il finanziamento, per modificare il trasporto pubblico urbano del comune di Genova. Il Comune ha previsto: la soppressione della linea bus 1 con la sostituzione di una linea filobus - ‘Asse di forza del Ponente’ - con capolinea arretrato da largo Dall’Orto in Voltri alle sorgenti sulfuree superiori a Palmaro (ex capolinea del 2); lo spostamento di uno dei due capolinea delle linee 199 e 192 in largo Dall’Orto ad invarianza di frequenza attuale (ogni 20 minuti, alternati di 10 minuti lungo il percorso) e ad invarianza di numero di mezzi affidando a queste due linee il collegamento tra le Sorgenti Sulfuree superiori e largo Dall’Orto. Ma, così facendo, da Voltri alle sorgenti sulfuree per prendere la linea AP e viceversa ci saranno solamente cinque collegamenti ogni ora”.

Secondo i firmatari della mozione, “c’è da considerare la presenza a Voltri dell’ospedale e di scuole secondarie di secondo grado. Inoltre, questo piano non tiene conto delle esigenze di mobilità del nostro territorio municipale e della delegazione di Voltri in particolare in quanto: la linea 1 è l’unica linea ‘orizzontale’ che permette lo spostamento tra le delegazioni del Municipio e, così facendo, viene interrotta questa funzione essenziale del trasporto pubblico urbano nel nostro territorio. Le linee 199 e 192 hanno una funzione essenziale di servire quartieri collinari molto popolosi ed affidando a loro anche una funzione di collegamento tra Voltri (e le altre linee che fanno capolinea su Voltri, ovvero 96, 97, 101, 193 e le linee extraurbane Atp) e la linea filobus AP di collegamento col resto della città si rischia di creare un disservizio a tutta l’utenza, sia quella naturale delle linee sopracitate sia di coloro che devono raggiungere le Sorgenti Sulfuree da Voltri e viceversa. Questo disservizio diviene particolarmente evidente nelle ore di punta, ad esempio il mattino, quando sugli stessi mezzi 199 e 192 già carichi di coloro che abitano nei quartieri collinari che tornano o si recano al lavoro o a scuola a Voltri o col treno, dovranno trovare posto anche coloro che con la linea AP arrivano alle Sorgenti Sulfuree per recarsi a Voltri o viceversa”.

Inoltre “l’esperienza passata della sperimentazione della linea 28 Voltri - Sestri, e l’esperienza della linea 199 di qualche anno fa prima dell’inversione di percorrenza del cosiddetto ‘anello di via 2 Dicembre’, rendono in particolar modo palese l’impossibilità di garantire il servizio nelle ore cruciali del mattino in cui si spostano verso Voltri con l’1 un gran numero di studenti che dovrebbero trovare spazio su degli autobus già carichi che scendono dai quartieri collinari con una frequenza alternata di soli dieci minuti. Peraltro, nel piano non si fa alcun riferimento agli orari serali o notturni”. Il Partito Democratico stigmatizza il fatto che “questo piano è stato approvato dall’amministrazione comunale ed inviato al ministero dei Trasporti per il finanziamento senza essere mai stato condiviso né senza aver mai coinvolto il territorio e l’istituzione che rappresenta il territorio”. Si esprime quindi “ferma contrarietà al Pfte approvato dall’Amministrazione Comunale per la parte che riguarda il territorio municipale, ovvero l’interruzione della linea di forza a Palmaro”.

Le richieste sono piuttosto chiare: “Sospendere la procedura in atto e costruire un nuovo Progetto che deve partire dalla necessaria condivisione e coinvolgimento delle istituzioni territoriali per la sua redazione. Audire sui temi in oggetto i rappresentanti del Municipio Ponente nella commissione consiliare competente. Convocare, con la presenza del sindaco e dell’assessore competente, un Consiglio municipale straordinario dedicato a questo tema”. Il trasporto pubblico è una questione troppo delicata per essere definita nel chiuso di una stanza. Giusto pensare e proporre possibili migliorie, purché poi lo siano di fatto. Ma quanta specifica conoscenza dei territori ‘periferici’ hanno le persone che hanno esteso il piano presentato al Ministero? Questo sarebbe interessante capirlo.

Alberto Bruzzone


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