Si accende la polemica sulla gestione dell’evento dei maxi schermi montati domenica scorsa in Piazza De Ferrari in occasione della finale degli europei di calcio.
In consiglio comunale, molte sono state le critiche rivolte alla maggioranza. Ma cosa è accaduto domenica sera?
In barba alle restrizioni anti-covid, i tifosi sono entrati molto prima per vedere la partita senza le adeguate protezioni e solo successivamente si è tentato di allontanarli, ma senza successo. Nel mentre, indisciplinati creavano disordini.
“E’ stata dimostrata una grande incapacità di gestione di un evento nel comune di Genova; fatti come quelli che hanno visto 14 accessi al pronto soccorso, 9 persone ferite e un tentativo di violenza sessuale non sono un bilancio di un festeggiamento” puntualizza il consigliere Alberto Pandolfo del Partito Democratico.
“Non possiamo pensare di mettere a repentaglio la sicurezza dei genovesi per i festeggiamenti di una partita di calcio” ha continua il consigliere, che ancora una volta ha puntato il dito anche sul mancato controllo degli accessi alla piazza dove erano stati apposti il maxischermi.
A fare eco a Pandolfo, il consigliere Giordano (M5S): “L’amministrazione pubblica ha la responsabilità di prevenire determinate situazioni di pericolo e quella di piazza De Ferrari lo era; le normative anti-covid ci sono e questo è l’ennesimo errore dopo Casapound e il Salone Nautico che hanno fatto aumentare a suo tempo il numero dei contagi”.
Giordano critica anche Bucci: “Vorrei che il sindaco chiedesse scusa ai genovesi per ciò che è successo domenica in piazza De Ferrari, sarebbe un comportamento più corretto invece di trincerarsi dietro al silenzio”.
Il sindaco, che è intervenuto prima in aula e poi lasciando dichiarazioni alla stampa, ha commentato così l’accaduto: “Miglioreremo quando sarà il caso, ora non abbiamo nulla da rimproverarci. La gente va educata, si spera che le persone aumentino il loro livello culturale di comportamento civile, che è quello che deve fare una sana società, migliorare sempre giorno dopo giorno. Noi dobbiamo gestire il rischio”