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Attualità | 15 gennaio 2022, 17:11

Lavori al Tunnel delle Ferriere: braccio di ferro sulla chiusura tra Città Metropolitana e Anas. Per il momento ancora nessuno la spunta

Proprio Anas ha annunciato, nei mesi scorsi, la necessità impellente e inderogabile di tutta una serie di fondamentali lavori alla struttura, un intervento che dovrebbe durare un anno e mezzo, e che potrebbe comportare un periodo di chiusura completa del tratto

Lavori al Tunnel delle Ferriere: braccio di ferro sulla chiusura tra Città Metropolitana e Anas. Per il momento ancora nessuno la spunta

“Stiamo lavorando per ridurre i disagi al minimo possibile”. Franco Senarega, consigliere metropolitano con delega alla Viabilità, fa il punto della situazione rispetto all’importante cantiere previsto per il tunnel che collega Bargagli e Ferriere: quei 2031 metri che sono raccordo fondamentale tra l’entroterra di Genova e quello della Riviera di Levante e che sono intitolati al senatore Paolo Emilio Taviani.

Aperta più di cinquant’anni fa, precisamente nel giugno del 1971, questa galleria che connette le statali 45 e 225 fu a lungo tempo competenza di Autostrade e con transito a pedaggio mentre, a partire dal 1989, è appannaggio di Anas.

Proprio Anas ha annunciato, nei mesi scorsi, la necessità impellente e inderogabile di tutta una serie di fondamentali lavori alla struttura, un intervento che dovrebbe durare un anno e mezzo, e che potrebbe comportare un periodo di chiusura completa del tratto. È stato proprio alla parola chiusura completa del tratto che sia l’alta Val Bisagno che la Fontanabuona sono entrate in stato di allarme: e questo perché il tunnel è un’arteria di collegamento indispensabile in tempi normali, figuriamoci con la situazione drammatica delle autostrade liguri, dove peraltro sono ripresi i cantieri all’inizio di questa settimana, con tutte le conseguenze del caso.

Al momento, quindi, la situazione è di stallo: i lavori da parte di Anas sono stati annunciati, il progetto è stato reso noto, la durata anche. Si sta trattando sulla chiusura o meno, e la partita è politica tra il sindaco metropolitano Marco Bucci e il Consiglio di Città Metropolitana da una parte, Regione Liguria dall’altra, Anci (l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), Amt e Anas sedute allo stesso tavolo.

Nei giorni scorsi si sono susseguiti confronti e riunioni, tra cui un tavolo tecnico e il Consiglio Metropolitano, “ma tutto è ancora da definire”, come conferma Senarega.

È una partita complessa, all’interno della quale Bucci intende evitare in qualsiasi modo la chiusura della galleria, propendendo per un senso unico alternato nell’ipotesi peggiore, ma Anas starebbe opponendo contrarietà perché ci sono delle lavorazioni molto complicate specialmente nella prima parte della struttura, per il consolidamento dell’arcata. Inizialmente, Anas aveva parlato di quattro mesi di chiusura: un lasso di tempo che è sceso poi a due mesi, mentre adesso si continua a trattare per ridurre al minimo l’impatto sul traffico della zona.

“L’impegno di tutti è in questo senso - afferma il direttore generale di Anci Liguria, Pierluigi Vinai - Bisogna venire incontro alle esigenze dei sindaci della vallate e anche dei cittadini e di tutte le realtà industriali della zona”.

E Claudio Garbarino, consigliere di Città Metropolitana con delega ai Trasporti, spiega: “Se si riuscirà a fare il senso unico, tanto meglio. Dipende dalla ditta che si è aggiudicata l’appalto. Altrimenti, noi siamo già pronti con un piano B, perché non possiamo certo lasciare le persone a piedi”.

Il cantiere del Tunnel Bargagli - Ferriere prevede, essendo molto complesso e delicato, tutta una serie di lavori preparatori, tra cui la completa asfaltatura e ripristino di tutte le viabilità alternative, a cominciare dalla strada provinciale di Boasi. Potrebbe essere nevralgica per il passaggio dei mezzi pubblici, in caso di chiusura della galleria. “Ci abbiamo lavorato con Roberto Rolandelli - prosegue Garbarino - ma abbiamo già fatto presente che eventuali deviazioni dei mezzi pubblici comporteranno la necessità di sedici persone in più, con un extracosto di circa duecentomila euro, quindi questa somma va messa assolutamente in considerazione in termini di bilancio”.

Certezze sui tempi ancora non ce ne sono, ma se la viabilità alternativa dovesse essere pronta, non si esclude un via ai cantieri nella metà del mese di marzo. Per chiudere o meno il tunnel, quindi, siamo all’ultima chiamata. Il progettista, Danilo Musso, avverte: “Ci sono lavori che non si potranno attuare per ragioni di sicurezza senza chiudere in maniera definitiva. In particolare, quando ci sarà da agire sull’arco rovescio al centro della carreggiata. Non è possibile fare altrimenti”.

C’è chi punta il dito contro Anas che, nei piani iniziali, non aveva annunciato chiusure totali. Mentre alcuni sindaci della Fontanabuona già si portano avanti e chiedono ristori a Roma, per le aziende che inevitabilmente si ritroveranno danneggiate. Comunque vada, sarà l’ennesimo caos.

 

Alberto Bruzzone

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