"Non siamo figli di un Dio Minore", la contestazione della Cooperativa Il Rastrello

L'incontro tra il Policlinico San Martino e la Cooperativa Sociale Il Rastrello sembra essersi chiuso con un accordo che proroga per un anno il contratto d'appalto,

Si è detto "sembra" perché di questo accordo non si sa molto, non c'è traccia scritta da poter valutare.

Nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta alla nostra O. S., sono filtrate solo indiscrezioni non ufficiali che se vere sono poco rassicuranti. Praticamente l'accordo sarebbe una mera mediazione tra il Committente (Policlinico) e l'appaltante (Il Rastrello)

Dal punto di vista economico, il Policlinico riconoscerebbe alla Cooperativa un aumento del 20% dell'importo dell'appalto. Registriamo questo passaggio, che è certamente positivo perché renderebbe possibile la continuità lavorativa per tutti  gli addetti della Rastrello.

Da qui in poi iniziano le note dolenti per gli sviluppi applicativi di questo accordo, definito senza interpellare i lavoratori né prima né durante né dopo. Non si è data loro la possibilità di far sentire la propria voce, come fossero semplici strumenti di lavoro.

Da parte sindacale, le richieste d'incontro sono state pressanti ma sistematicamente eluse da parte dell'IRCCS. La Cooperativa ha incontrato la  delegazione, ma non si è mai entrati nel merito perché tutto era subordinato all'incontro con il Committente del 20 gennaio.

Per la Cooperativa non è una questione d'etichetta, ma di rispetto delle normali regole di relazioni sindacali: regole elementari, quali la valutazione dell'accordo da parte dei lavoratori per verificarne le ricadute, per capire se esso sarà portatore di vantaggi o di svantaggi.

Per poter effettuare questa verifica, la cooperativa ha la necessità, oltreché il diritto, di esaminare le carte. Sui termini dell'accordo, si eserciterà la valutazione collettiva dei lavoratori e della loro rappresentanza sindacale.

Da parte de Il Rastrello,  non c'è alcuna  pregiudiziale; l'unico vincolo è quello che  porranno i lavoratori. Secondo la passata gestione, le criticità segnalate non sussistono. All'opposto esistono, fra cui lo squilibrio tra le ore contrattuali e quelle effettivamente svolte, tanto da aver prodotto un accumulo di ferie che vanno dai quaranta agli ottanta giorni pro capite.

Pur lavorando in ambito sanitario, gli addetti della Cooperativa non hanno ancora ottenuto spogliatoi e non dispongono di docce. Ciò costituisce un problema non solo di rilievo sindacale ma anche di natura igienica ed etica.

Molte delle ore svolte dai lavoratori de Il Rastrello sono condizionate dalle urgenze che determinano una turnazione del tutto simile a quella degli altri operatori sanitari che usufruiscono della mensa aziendale.

I lavoratori della Cooperativa svolgono un servizio eminentemente sanitario, sia pur di supporto. Non è, pertanto ammissibile che debbano essere esclusi dal servizio mensa. 

Tutto quanto sopra denunciato denota un'evidente disparità di trattamento tra lavoratori, a  meno che non si voglia fare degli addetti della Cooperativa i figli di un "Dio Minore".

Questa avvertenza sindacale merita considerazione anche e soprattutto perché la Cooperativa Il Rastrello svolge un di rilievo nella tutela delle fasce deboli dando loro l'opportunità di un inserimento lavorativo e, quindi, di una rinascita personale e sociale.

Per chi volesse approfondire la conoscenza della mission e dei servizi offerti dalla Cooperativa, si rimanda al link