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Attualità | 19 giugno 2022, 07:00

Torre Grimaldina, (breve) storia di una prigione inespugnabile

Visibile da ogni parte della città, la Torre Grimaldina era considerata una delle prigioni più sicure da cui nessuno, o quasi, è mai riuscito a scappare

Torre Grimaldina, (breve) storia di una prigione inespugnabile

Riferimento immancabile nel panorama di Genova dall'alto, la torre Grimaldina è stata per secoli il carcere della città ospitano al suo interno illustri prigionieri come il pirata Dragut, Giulio Cesare Vacchero, condannato per la congiura che portò alla costruzione della Colonna Infame di via Prè, Peter Mulier, artista conosciuto come Cavalier Tempesta, e il patriota rinascimentale Jacopo Ruffini.

Nata inizialmente come torre di difesa delle mura cittadine del X secolo che correvano poco distanti, la torre divenne parte del palazzo di Alberto Fieschi, prima sede del Comune ed edificio inglobato poi nella costruzione di Palazzo Ducale.

Secondo l'Alizeri, la torre venne eretta nel 1307 e solo poco meno di tre secoli più tardi, nel 1593, venne innalzata e dotata di cella campanaria.

Per la sua posizione, la torre Grimaldina era considerata una delle carceri più sicure da cui era impossibile evadere.

Il suo ingresso, infatti, si perdeva, e si perde ancora oggi, all'interno di Palazzo Ducale mentre con la sua altezza, la torre è ben visibile praticamente in ogni punto della città.

La torre Grimaldina si compone di sette piani, quattro compresi all'interno del palazzo e tre che si innalzano sopra il palazzo.

All'ultimo piano, la cella campanaria che aveva il compito di segnalare le convocazioni delle magistrature, di avvisare circa gli esiti delle guerre in corso e quello di allarme generale. Non solo: il suono delle campane della torre, infatti, veniva usato nelle ricorrenze solenni o per dare il benvenuto a personalità di spicco che facevano visita al Doge e alle alte cariche del Senato.

Nel 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale, le campane vennero fuse per realizzare alcuni cannoni. Solo nel 1980, grazie a un importante intervento della Compagna le campane sono tornate a completare la cella.

Qui si trovò a "soggiornare" Niccolò Paganini, accusato di seduzione e ratto di minore, accusa da cui fu assolto.

In una delle celle della torre trovò la morte Jacopo Ruffini che qui morì misteriosamente.

Ma era veramente impossibile evadere dalla torre Grimaldina?

Le cronache del tempo raccontano di diversi tentativi di evasione ma le certezze sono davvero poche.

Si racconta, infatti, che l'unico a riuscire a evadere dalla prigione fu il pirata Dragut che, catturato da Andrea Doria, riuscì a scappare dal carcere.

Per qualcuno, però, questa evasione fu solo simulata e che l'unico capace di evadere veramente dalla torre fu il nobile Domenico Della Chiesa nel 1612.

Altri raccontano della rocambolesca fuga di un ufficiale francese che sfruttò il cambio della biancheria ma di quest'ultima evasione, risalente al 1625, non ci sarebbe traccia.

Racconti che contribuiscono a rafforzare il mito della torre inespugnabile.

Redazione

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