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Municipio Centro Est | 09 aprile 2024, 13:30

Là dove la storia incontra la modernità: a maggio riapre la chiesa di Sant'Agostino (foto e video)

Si tratta del primo passo di un importante intervento, costato dieci milioni di euro, di riallestimento dell'intero complesso. A novembre la seconda fase, con il ripristino del deposito dei marmi. Fine lavori prevista entro la fine del 2025

Là dove la storia incontra la modernità: a maggio riapre la chiesa di Sant'Agostino (foto e video)

Nell’anno in cui si celebra Medioevo, Genova attende con impazienza la riapertura del complesso di Sant’Agostino. La data è ormai vicina: tra poco più di un mese, il 30 maggio 2024, una mostra nella chiesa sconsacrata situata nel cuore del centro storico darà il via al complesso recupero dell’intera struttura. Le operazioni di restauro sono state presentate questa mattina alla presenza del sindaco Marco Bucci, del vicesindaco Pietro Piciocchi e dell’ingegnere incaricato della stesura del masterplan Giovanni Tortelli.

Un intervento importante, che costerà in totale dieci milioni di euro, e che prevede una serie di interventi per risolvere le criticità strutturali che hanno portato alla chiusura del complesso nel 2020: è infatti necessario sostituire le vetrate completamente, così come un rinnovamento della parte impiantistica ed energetica su una superficie di 790 metri quadrati. I lavori, che hanno visto fino dalle prime fasi progettuali il coinvolgimento della Soprintendenza e del Comitato Scientifico, hanno già interessato la demolizione di una gradonata in laterizi, realizzata negli anni novanta del Novecento, al culmine della quale era posta la statua del Genio dell’armonia, la cui copia è nel pronao del Teatro Carlo Felice.

 

A spiegare nel dettaglio i lavori in corso e i progetti previsti per il complesso è lo stesso Tortelli: “II 30 maggio riaprirà il complesso di Sant’Agostino con lo spalancare il portone della sua architettura più significativa: la chiesa di Sant’Agostino. Si tratta del più grande edificio gotico conservato a Genova, danneggiato durante i bombardamenti bellici e successivamente restaurato. Mancano ancora interventi degli apparati decorativi, ma intanto riaprirà per collocare in questo spazio tutte le opere medievali del Museo Sant’Agostino, che sono tantissime e importantissime, per far sì che il museo possa avviare i lavori di restauro. Dopo quarant’anni dall’apertura è necessario mettere mano agli impianti, alle vetrate, ai serramenti” racconta l’ingegnere. “Questa architettura antica e contemporanea insieme, rifatta negli anni Sessanta da grandi architetti come Franco Albini e Franca Helg, dimostra che Genova può offrire antichità e modernità contemporaneamente”. 

 

Attraverso un percorso suggestivo, le opere del periodo medievale, in particolare marmoree, troveranno spazio tra le arcate gotiche della ex chiesa. Anche la statua di Margherita di Brabante, tra i pochi frammenti superstiti dell’imponente mausoleo dedicato all’imperatrice moglie di Arrigo VII, morta a Genova nel 1311, tornerà appositamente dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per essere di nuovo esposta a Genova. 

Si tratta di una preziosa opera in marmo, alta circa un metro e mezzo, realizzata dallo scultore Giovanni Pisano intorno al 1313. Pochissimo si sa dell’aspetto originale del monumento che, collocato nella chiesa di San Francesco di Castelletto, venne demolito e disperso ai primi dell’Ottocento, assieme a tutta la chiesa e al complesso conventuale. Di quella che doveva essere una costruzione imponente e innovativa non rimangono che pochi frammenti, dai quali emerge comunque una concezione nuova e commovente del sepolcro, nel quale la regina volge al cielo uno sguardo intenso di speranza, senza precedenti nell’arte, se non nei versi della “Commedia” dantesca.

“Il progetto prevede la creazione di un primo spazio dedicato all’accoglienza dei visitatori, uno spazio immersivo, suggestivo e coinvolgente che fa calare nel clima e nel mistero del Medioevo. Poi si attraverserà una ‘selva’ di capitelli: ne saranno esposti circa sessanta, in marmo di Carrara, emblematici dell’architettura del tempo” continua a spiegare Tortelli. Il percorso dei visitatori proseguirà seguendo una sequenza tematica ordinata per “raccontare come era organizzata la società, il potere delle famiglie, la religione, la devozione e il voler tramandare la memoria di sé grazie ai monumenti funebri”.  

Altra parte fondamentale del complesso riguarda la parte dei depositi dei marmi di Genova: “Verranno riaperti a fine novembre, con magnifici frammenti di marmi frutto di bombardamenti bellici e conservati qui. Riaprire questa area significa capire cosa era la città prima e cosa ha restituito”. Le visite saranno organizzate per venticinque persone per volta.

 

Per arrivare alla riapertura completa del complesso sarà necessario attendere la fine del prossimo anno, come confermato dal sindaco Bucci: “Stiamo lavorando alla riapertura completa del museo, con lavori che andranno avanti per tutto il 2025. Ci sono grossi problemi tecnici che dovremo affrontare, ma vogliamo avere tutto il complesso disponibile entro la fine del 2025, ci stiamo lavorando e ce la faremo. Poter rientrare qui è motivo di emozione per tutti i genovesi e per il sindaco soprattutto, e vogliamo che si riapra, che questo patrimonio sia di nuovo disponibile per genovesi e turisti”. 

“L’anno del Medioevo è uno stimolo per metter mano a questa grande ricchezza, ancora troppo poco conosciuta, per renderci più consapevoli di questo straordinario patrimonio - spiega il vicesindaco Piciocchi -. Alla fine di maggio apriremo una prima area del complesso e mi piace ricordare che il Sant’Agostino dialoga con il futuro museo della città alla Loggia dei Banchi, su cui stiamo lavorando. Abbiamo avviato il percorso per la riapertura completa di questo straordinario complesso, nell'arco dei prossimi due anni, con un grande investimento, su diverse fasi di lavori, anche molto complesse”. 

 

Una volta ultimati i lavori, l’interno della chiesa sconsacrata potrebbe ospitare diverse alternative, ancora al vaglio dei tecnici incaricati: “Una prevede la realizzazione di spazi per giovani, in particolare modo aree di coworking, aule studio inserite in un contesto spettacolare analogamente a quanto si verifica in tante città europee, che hanno riadattato i complessi storici alle esigenze dell’università. Un altro progetto su cui si sta ragionando è il rendere la chiesa parte integrante del complesso museale”.  

La fase finale del complesso intervento prevede il riallestimento delle opere medievali nel chiostro quadrangolare al primo livello del museo, la definizione di una nuova sezione museografica al piano terra dedicata al rapporto di Genova con l’Oriente e la creazione dei nuovi spazi per l’accoglienza e di servizio per i visitatori (biglietteria, bookshop, caffetteria). Infine, saranno riallestiti il Pallio bizantino, le sculture lignee - al primo livello del chiostro triangolare -, e le opere rinascimentali e barocche nel chiostro quadrangolare al secondo livello del museo. Sarà anche aggiornato l’impianto di controllo igrometrico e climatico per la conservazione delle opere più fragili. 

Chiara Orsetti

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