Dopo anni di richieste di informazioni, sono spuntati i cartelli. E il messaggio non è rassicurante, ma le notizie sul come e sul perché si sono interrotte da tempo. Cumuli non meglio precisati di materiale di risulta, attorno ai quali sono comparsi a dicembre cartelloni che avvisano: "Zona ad alto rischio, possibile presenza di polvere di amianto in concentrazione superiore ai valori limite di esposizione". A denunciarlo è un residente e pescatore di via Traversa Ronchi, tra Multedo e Sestri, una strada di ambito portuale.
Dove anni fa erano stati trasferiti i pescatori 'traslocati' per cause di forza maggiore prima che venisse costruita la marina di Sestri Ponente, in quella che doveva essere un'operazione temporanea, in ulteriore attesa di essere spostati in un'area di Pra' vicino al rio San Michele. Ma per qualcuno sta diventando soluzione definitiva, come per Roberto Arecchi, che ha tentato di chiedere informazioni, oltre ad un trasferimento per motivi di sicurezza. Ma non è arrivata alcuna notizia dagli enti locali. Né conferme né smentite mentre si teme per le ripercussioni sulla salute di questo genere di materiali.
Siamo a Multedo, nel ponente tra Pegli e Sestri: "Sono spuntati questi cartelli - spiega Arecchi - sapendo che c'erano questi cumuli di materiale di risulta e che nell'area un tempo c'erano capannoni dal 2021 abbiamo iniziato a scrivere mail e richieste di informazione, tramite anche i comitati della zona e tutti i soggetti interessati. Noi pescatori da Sestri eravamo siamo stati ricollocati qui, provvisoriamente. In attesa. Ma quando hanno finito i lavori nell'area di destinazione siamo rimasti".
Andrea, da dicembre, si è domandato da cosa mettessero in allerta i cartelli, vivendo lì di fronte. E lo ha chiesto agli enti preposti. "Mi sono fatto anche due domande, un mese prima era morto un collega di tumore ai polmoni, poi mio padre. Su 10 pescatori che eravamo siamo rimasti in 5". Lui stesso ha attraversato problemi di salute negli ultimi mesi. "Ci hanno detto che non c'era niente di cui preoccuparsi di questi cumuli, che erano detriti provenienti dal Rio Molinassi. Perché, abbiamo chiesto, allora chi lavora nell'area accede con le maschere e le tute? Dopo anni di domande abbiamo visto spuntare questi cartelli".
Andrea chiede una risposta, una soluzione alternativa. E con lui i colleghi che gravitano sulla zona. "Sono rimasto deluso dalla mancata risposta - conclude - vivere in un contesto così è già pericoloso di per sé una persona sana. Ma nessuno si è attivato. Ad ora per un trasferimento devo aspettare la graduatoria. Non ci stanchiamo di chiedere di cosa si tratti".