Un sindaco libero, per Genova, che non si faccia influenzare dalle ideologie dei vari ventriloqui di partito di turno.
Così Paola Bordilli, assessore del Comune di Genova, in una nota dove si legge: "In questi giorni Genova è stata teatro di una vicenda surreale che ha visto trasformarsi una denuncia per presunta aggressione fascista in un nulla di fatto, ritirata in fretta e furia appena le prime verifiche hanno fatto emergere gravi incongruenze".
"Nonostante l’assenza di elementi concreti - prosegue -, non è mancata la consueta passerella con cortei e proclami roboanti sul ritorno del fascismo. Il viceministro Rixi, ingiustamente attaccato, ha posto una questione vera: si può davvero parlare di rigurgiti d’odio se mancano i fatti? È l’ennesima dimostrazione di quanto certa politica sia scollegata dalla realtà e pronta a strumentalizzare qualsiasi episodio per creare tensione. In un momento così delicato, Genova ha bisogno di visione, di concretezza, di progetti, non di campagne costruite sull’odio e sulla paura. Genova ha bisogno di un sindaco responsabile e che non si lasci mettere in bocca slogan e ideologie dai vari ventriloqui di partito di turno. Le campagne elettorali non possono diventare teatro di allucinazioni ideologiche. Vedere fascisti ovunque non è antifascismo: è un problema di allucinazioni anacronistiche”.