ELEZIONI COMUNE DI GENOVA
 / Politica

Politica | 18 aprile 2025, 11:23

Elezioni comunali, Silvia Salis: "Genova ha bisogno di un assessorato alla Cultura"

La candidata sindaca lancia una proposta forte: “Basta politiche spot. Vogliamo una cultura che viva, lavori e cresca insieme alla città”

Elezioni comunali, Silvia Salis: "Genova ha bisogno di un assessorato alla Cultura"

Dopo anni di assenza e deleghe frammentate, Genova potrebbe presto rivedere la nascita di un vero assessorato alla Cultura. A prometterlo è Silvia Salis, ex campionessa olimpica e oggi candidata alla carica di sindaca per la coalizione di centrosinistra, che ha scelto di mettere la cultura al centro del proprio programma elettorale. Un impegno chiaro, che punta a riportare sotto i riflettori il patrimonio artistico, musicale e creativo della città, con una visione strutturata e condivisa.

“Genova ha bisogno di un Assessorato alla Cultura -scrive in una nota -. “Il cantautorato, l’arte, la creatività, tutto ciò che è Cultura in questa città ha un grande potenziale inespresso, che vogliamo supportare con un’amministrazione presente, competente, dedicata”.

“L’assenza di un Assessorato alla Cultura è stata una scelta politica, una mancanza di visione, che ha portato a politiche culturali frammentate e senza regia, limitate a eventi spot. Non possiamo più permettercelo”, denuncia Salis. Il suo progetto prevede invece una strategia culturale articolata, “condivisa con associazioni e operatori del settore”, e fondata sulla costruzione di relazioni e valore a lungo termine.

Fra le azioni che la candidata propone ci sono la creazione di spazi gratuiti e collettivi per artisti e artiste, case della scrittura e delle arti visive, e la valorizzazione delle biblioteche e dei Centri Civici come poli culturali di prossimità. “L’amministrazione deve sostenere chi lavora in questo settore così cruciale, tramite appropriate scelte di bilancio e azioni mirate”, aggiunge.

Il messaggio è chiaro: la cultura non può più essere considerata un lusso o un passatempo, né tanto meno un settore da affidare al solo entusiasmo dei volontari. “Di cultura si deve poter mangiare – sottolinea Salis – il settore culturale non può fondarsi sul volontariato e le istituzioni pubbliche devono essere in prima linea per dare supporto alle realtà culturali attive sul territorio”.

La visione è quella di una Genova che riconosce il valore della propria storia e dei propri talenti, e che fa della cultura una leva di sviluppo, inclusione e lavoro. “Questa è la Genova che vogliamo – conclude – una Genova che valorizza le proprie radici e costruisce il futuro, anche grazie all’accessibilità della Cultura. Una città dove si crea Cultura è una città che vive, lavora e cresce. È già domani”.

Redazione


Vuoi rimanere informato sulla politica di Genova e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo GENOVA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediGenova.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP GENOVA sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium