Mettere a sistema arte, mare e relazioni internazionali per rendere Genova una città sempre più internazionale.
È questo il cuore della Regata Culturale, un progetto biennale ideato per trasformare la città in un laboratorio dinamico, in grado di intrecciare la tradizione marittima con l’innovazione culturale e l'economia blu.
A spiegarlo è Davide Falteri, consigliere delegato del Comune di Genova, coinvolto nel progetto: “È un concept biennale che mette insieme Comune, Camera di Commercio e Regione Liguria e ha l'obiettivo di fondere tutti quegli eventi legati alla vela e alle competizioni veliche con la cultura nelle sue diverse forme, dal teatro alla letteratura, fino alle varie espressioni artistiche presenti nella nostra città. L'idea è mettere a sistema il mondo della Blue Economy, della cultura e delle relazioni internazionali ed economiche, per rendere sempre di più Genova una città internazionale”.
La Regata Culturale punta a creare connessioni reali con altre città marittime nel mondo.
Un esempio concreto arriva da una recente missione a Malaga: “Siamo stati a Malaga, città molto simile alla nostra - continua Falteri - legata al trasporto marittimo e con una grande tradizione culturale. Abbiamo visitato il Teatro del Soho, fondato da Antonio Banderas e suo fratello, entrambi appassionati velisti. Uno dei nostri obiettivi è portare a Genova, in concomitanza con il Salone Nautico, una parte del musical del Soho su una nave da crociera. Così uniamo le due culture e creiamo un ponte tra Genova e Malaga, rafforzando i rapporti già avviati con la Spagna”.
L’idea è dunque chiara: integrare eventi marittimi, culturali e industriali in un'offerta coerente e programmata.
“Abbiamo bisogno di attrarre relazioni industriali per rendere la città sempre più competitiva. L'obiettivo è che chi viene per il Salone Nautico, ad esempio, possa trovare già chiara l'offerta culturale e pianificare incontri che favoriscano lo sviluppo economico e culturale”.
L’idea di una Regata Culturale è di Manuela Boni, artista genovese con un trascorso fuori dai confini nazionali. Boni racconta: “L'ispirazione è arrivata da Barcellona. In occasione della Copa America, la città offriva una regata culturale: una serie di eventi regalati ai cittadini. Ho pensato che anche Genova potesse fare qualcosa di simile”. Non si tratta dunque di un evento isolato, ma di un programma ricco e articolato: “La Regata Culturale è diversa perché non è un evento singolo, ma un concept biennale. Ci saranno concerti, eventi letterari, l’utilizzo di nuove tecnologie, un diario di bordo... un po' di tutto”.
Per Manuela Boni il progetto ha anche un valore emotivo: “È un po' un sogno. Sono tornata a Genova dopo tanto tempo e ho trovato una città in crescita, una città che si deve aprire a nuovi orizzonti”.
Il binomio tra mare e cultura ha radici profonde: “Già nel II secolo Avanti Cristo le regate venivano associate a eventi teatrali e culturali. La cultura è una porta per aprire relazioni e contaminazioni che per l'arte sono fondamentali”.
L’Assessore alla Cultura Lorenza Rosso sottolinea la forza del progetto: “È un progetto meraviglioso. Si svolgerà su due anni e ci permetterà di creare veri collegamenti con altre città di mare, con al centro l’economia blu, la formazione e la cultura del mare”. La cultura marinaresca, oggi più che mai, può diventare il motore di sviluppo e inclusione.
“Genova ha tantissimi elementi culturali che possono essere ulteriormente valorizzati da questo progetto. Il polo museale del Mu.MA, il Museo del Mare, il MEI – Museo dell'Emigrazione – e la Lanterna sono il fulcro. Sono poli molto visitati: il MEI ha registrato numeri importanti. Vuol dire che siamo sulla strada giusta”.
La Regata Culturale, quindi, si inserisce in un percorso di crescita che è anche responsabilità: “Genova ha una funzione storica di accoglienza: siamo stati migranti e ora accogliamo migranti. Questa funzione ci impone una responsabilità importante su cui dobbiamo continuare a lavorare”.