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Politica | 27 maggio 2025, 14:30

Silvia Salis, la sindaca e il suo +1: “Con Fausto una squadra, non un angelo del focolare”

Il marito della neoeletta prima cittadina: “Chi ha criticato non ha capito il nostro ruolo: io sono regista, lei vicepresidente del Coni. Abbiamo fatto il nostro dovere”. E l’augurio: “So che lavorerà per la gente, per migliorare la quotidianità, e farà la differenza”

Silvia Salis, la sindaca e il suo +1: “Con Fausto una squadra, non un angelo del focolare”

La figura di Silvia Salis ha conquistato la scena non solo per il suo nuovo ruolo di sindaca di Genova, ma anche per la solidità del rapporto con il marito, il regista Fausto Brizzi. Uniti da sette anni e genitori del piccolo Eugenio, continuano a essere l’uno il +1 dell’altra, sostenendosi a vicenda e offrendo un esempio di come l’unità familiare possa diventare forza propulsiva anche nella sfera pubblica. 

Ci aspettavamo la vittoria di Silvia - commenta Brizzi il giorno dopo l’elezione -. Tutti gli indicatori dicevano che ce l’avrebbe fatta già al primo turno: c’erano i sondaggi, c’era stato tanto lavoro di analisi attorno alla campagna che ci rassicurava, e i dati arrivati alle 3 del pomeriggio indicavano chiaramente che non ci sarebbe stato un ballottaggio. Quindi quello di ieri non è stato un pomeriggio in fibrillazione… la vera tensione c’è stata nei tre mesi precedenti. Io starò accanto a lei facendo quello che so fare: il marito, il papà. Sono già abituato a esserle accanto nel mondo dello sport, così come lei è il mio “+1” nel mondo del cinema e del teatro. Ora sarò il suo “+1” anche in politica”.

Non sono mancate, in questi mesi, le critiche da parte delle forze politiche avversarie, che hanno accusato entrambi di aver voltato le spalle al centrodestra con cui ci sono state collaborazioni (lo spot per Regione Liguria per lui; la partecipazione a eventi in qualità di Vice-presidente Vicaria del Coni per lei). Lei aveva un ruolo istituzionale - spiega Brizzi - e ogni volta che veniva invitata partecipava molto volentieri. Faceva semplicemente il suo dovere. E io faccio il regista. Se una Regione mi chiama per girare uno spot, io lo faccio. Anzi, per me venire a girare qui era doppiamente bello: c’era mia moglie e c’era una scusa in più per passare del tempo a Genova con lei. Perché io continuo a vivere diviso tra Roma e Genova, ho le aziende e gran parte del lavoro a Roma. Ma ogni occasione per stare qui è sempre stata benvenuta. Poi, se domani mi chiama la mia Puglia — da dove viene mio padre — per girare uno spot, ci vado. Non è che tra anni qualcuno potrà dire: “Eh, ma poi vi siete candidati…”. Insomma, non funziona così. E lo dico subito: cercherò di girare un film a Genova. Però che non dicano che è perché sono raccomandato, eh…” afferma sorridendo. 

Spero che Silvia riesca a riattivare un dialogo con la cittadinanza. In questi tre mesi lo ha fatto, e lo ha fatto davvero bene. Ma questo dialogo, negli anni precedenti, si era interrotto del tutto. Io e Silvia stiamo insieme da sette anni, quindi da quando Genova è passata al centrodestra. E in questo tempo ho visto un distacco crescente tra la popolazione e il potere centrale. Lei invece è stata in ascolto, ha capito bene quali sono i problemi reali — al di là delle grandi opere, come il Terzo Valico e le infrastrutture necessarie per rendere Genova meno isolata. Per il resto lavorerà per la gente, per migliorare la quotidianità. Ed è proprio quella, la quotidianità, che fa la vera differenza”.

Dal canto suo, Salis non ha mancato di ringraziare pubblicamente il marito per il proprio sostegno, senza far mancare una frecciata agli avversari. “Si è speculato molto sulla figura di mio marito, e sono molto orgogliosa di avere un marito che non solo mi sostiene, ma che ha le competenze per aiutarmi. Spesso quando gli uomini parlano delle loro mogli, abbiamo visto anche esempi abbastanza recenti, si parla di angeli del focolare che hanno sostenuto da casa l'ascesa del marito, e questo viene visto come una grande prova d'amore. Penso che quando si parla di una donna che ha un marito che la aiuta a realizzarsi bisogna cambiare un po' anche il paradigma e raccontare anche quello. Noi siamo una famiglia che ha un progetto e ho un marito che ha sia la voglia, sia l'amore e sia le competenze per farmelo realizzare e aiutarmi. Quindi di questo vado molto orgogliosa ed è strano come quando si parla di un uomo che ha l'angelo del focolare che l'aspetta a casa e che lo sostiene nel suo percorso va bene, se invece una donna ha un marito che l'aiuta è eterodiretta. Io non sono eterodiretta da nessuno ma ho il grande orgoglio di avere una squadra molto importante vicino a me, e di questa squadra fanno parte, ovviamente, anche mio marito e la mia famiglia”. 

Chiara Orsetti


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