La notte era scesa e alla partenza della mattina successiva, quella del 5 maggio 1860, mancavano poche ore.
Il mare poteva sembrare benevolo e l’odore della salsedine si insinuava tra i tavoli dell’osteria, passando dalle finestre aperte sulla sottostante spiaggia: a Quarto oramai era tutto pronto.
Le camicie rosse non si sarebbero fatte trovare impreparate, si andava a far l’Italia Unita.
Ma quella sera, in quell’osteria protetta dai pini marittimi, Giuseppe Garibaldi, Nino Bixio e altri compagni si stavano concedendo un po’ di svago e un buon piatto.
L’oste, nel vederli, aveva tremato: gli sguardi seri, la tensione sui volti. A sciogliere tutto era stato il ‘bicchiere della staffa’, un brindisi con del buon vino, imprimendosi nella mente ogni dettaglio, ogni gesto, ogni sapore prima di compier l’impresa.
Tutto questo accadde oltre centosessant’anni fa in quella che oggi è chiamata Osteria del Bai.
Nata nel 1799 come ‘Osteria dei Pini’ proprio per la grande presenza di pini marittimi che la circondarono, l’osteria è costruita in un fortilizio antisaraceno del Quattrocento. I pini fu una delle prime tre osterie a ottenere la licenza di somministrazione del cibo in Italia e, nel corso degli anni, ha accolto numerose star e personaggi illustri: Papa Pio VII si fermò qui durante il suo viaggio a Parigi per l’incoronazione di Napoleone; Robert De Niro, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni e tanti altri qui mangiarono le prelibatezze della cucina genovese.
Insignito della Stella Michelin, dal 1968 al 2016 il Bai è stato gestito da Gianni Malagoli. Alla sua scomparsa, l’osteria è rimasta chiusa cinque anni prima di trovare il Agostino Catanzaro un nuovo gestore.
Un pezzo di storia non soltanto di Genova.















