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Attualità | 02 ottobre 2025, 11:26

Attacco alla Global Sumud Flottilla, Stefano Rebora (Music for Peace): “Presidio permanente fino allo sciopero generale. Violato il diritto internazionale in acque internazionali”

“Domani mattina partiranno da Genova dodici container, per un totale di 240 tonnellate di aiuti, diretti ad Akaba”

Attacco alla Global Sumud Flottilla, Stefano Rebora (Music for Peace): “Presidio permanente fino allo sciopero generale. Violato il diritto internazionale in acque internazionali”

Prosegue a Genova la mobilitazione di Music for Peace, dopo l’assalto alla flottiglia solidale diretta verso Gaza. “Come abbiamo annunciato ieri sera, il nostro sarà un presidio permanente che ci condurrà fino allo sciopero generale indetto dalle sigle sindacali - ha spiegato Stefano Rebora -. In quell’occasione ci uniremo allo sciopero e valuteremo poi le diverse iniziative da intraprendere”.

Rebora ha voluto chiarire un punto fondamentale: “L’attacco non è avvenuto vicino alle coste di Israele, ma in acque internazionali. È un fatto da sottolineare, perché si tratta di una chiara violazione del diritto internazionale. Indipendentemente dalle opinioni di ciascuno, la legge va rispettata, soprattutto quella internazionale”.

Sul fronte delle notizie dalla flottiglia, la situazione resta incerta: “Non abbiamo aggiornamenti diretti se non quelli che circolano pubblicamente. Gli ultimi contatti risalgono a ieri, poi abbiamo visto piano piano spegnersi le telecamere. Ci risulta che alcune barche siano ancora in navigazione, mentre la Marina starebbe ultimando le operazioni di rastrellamento delle persone. È probabile - ha aggiunto Rebora - che i passeggeri vengano trasferiti su una nave più grande diretta verso Ashdod, trainando le imbarcazioni maggiori della flottiglia. Resta il timore che le barche più piccole possano essere affondate. Sarebbe un fatto inaudito che non possiamo accettare”.

Parallelamente all’azione in mare, Music for Peace sta organizzando un’operazione di terra: “Domani mattina partiranno da Genova dodici container, per un totale di 240 tonnellate di aiuti, diretti ad Akaba. Su questo abbiamo fissato due punti chiave che non sono negoziabili: la prima è l’inviolabilità dei pacchi, che devono giungere a destinazione integri; la seconda è che saremo noi stessi, come facciamo dal 2009, a consegnare direttamente in mano palestinese gli aiuti alle associazioni già registrate e operative all’interno della Striscia”.


 

Federico Antonopulo, Chiara Orsetti

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