Sono già oltre mille e seicento le firme alla petizione lanciata da Mirella Strata, titolare da oltre trentacinque anni della Tabaccheria-Edicola all’interno della stazione di Genova Brignole, per salvare la sua attività a rischio chiusura e per continuare a garantire un servizio che, allo stesso tempo, è un presidio.
"Mi rivolgo a voi con il cuore pesante ma con la speranza ancora viva”, scrive Strata, spiegando come la sua tabaccheria non sia mai stata soltanto un negozio, ma un punto di riferimento quotidiano per migliaia di persone.
Questa realtà rischia la chiusura definitiva. Dopo numerosi tentativi di mediazione e rinnovo contrattuale rimasti senza esito, Grandi Stazioni Retail S.p.A. ha avviato e concluso le procedure giudiziarie per il recupero di un credito maturato nel periodo più difficile degli ultimi anni: quello della pandemia da Covid-19.
Durante l’emergenza sanitaria, quando molte attività della stazione erano chiuse e il flusso di passeggeri drasticamente ridotto, la tabaccheria di Brignole ha continuato a restare aperta, garantendo servizi indispensabili nonostante incassi insufficienti a coprire i costi fissi. È proprio in quella fase che si è generato il debito che oggi mette a rischio la sopravvivenza dell’attività.
La tabaccheria-edicola offre quotidianamente una molteplicità di servizi: biglietteria ferroviaria e AMT, edicola con servizi anagrafici e di registrazione documenti, cartoleria e cancelleria, servizi bancari, pagamenti sanitari, PagoPA e tasse, punto Poste per corrispondenza e pacchi, presidi sanitari e articoli per l’igiene, oltre alla vendita di tabacchi. Una sorta di sportello di prossimità, aperto tutti i giorni dell’anno, festivi compresi.
“Se la mia attività dovesse chiudere, non si perderebbe solo un negozio”, sottolinea Strata. “Si perderebbe un presidio di servizi pubblici essenziali, un punto di riferimento per chi viaggia, per chi lavora nella zona, per chi deve sbrigare pratiche quotidiane”. Ma soprattutto andrebbe perso un patrimonio umano oltre che un presidio indispensabile all’interno della stazione.
La richiesta rivolta alla comunità è chiara: sostenere l’appello affinché Grandi Stazioni Retail riconsideri la propria posizione e conceda la possibilità di un rientro rateale e sostenibile del debito. "Non chiedo un condono, non chiedo la cancellazione del debito", precisa la titolare. “Chiedo solo di poter restituire quanto dovuto continuando a lavorare e a servire la comunità”.














