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Attualità | 14 aprile 2021, 14:54

La vaccinazione di massa e gli aspetti legali: parla l’avvocato Simone Bodio

Il civilista genovese esprime preoccupazione sul fatto che nessuno possa essere chiamato a rispondere in caso di effetti collaterali estremi: “Non è imponibile costituzionalmente, è una forma indiretta di coercizione”

La vaccinazione di massa e gli aspetti legali: parla l’avvocato Simone Bodio

“C’è qualcuno che potrebbe essere chiamato come responsabile per la morte di una persona, qualora venisse accertato che il decesso è diretta conseguenza del vaccino anti-Covid?”: ad indicare che la risposta è negativa e a porre la domanda, iniziando quello che definisce “dialogo socratico”, è Simone Bodio, avvocato civilista di caratura internazionale, studio in via XX Settembre a Genova, succursale in Inghilterra in terra prossima al Galles, esperto e specializzato in contenzioso civile, commerciale, di lavoro e famiglia, che vanta un curriculum di tutto rispetto nel mondo, esperto internazionale in normativa anti riciclaggio ed attivo in consulenze per introdurre imprese italiane nel mercato internazionale. Ha lavorato a lungo per una società del Pentagono che gli aveva affidato il compito di selezionare opportunità di business ed è vicepresidente dell’associazione culturale ‘Liguria Russia’.

“Non ho risposte – afferma Bodio circa il discorso delle responsabilità cui possa essere chiamato qualcuno nel caso vaccinarsi crei problemi a una persona - però trovo giusto porre domande: sia chiaro, non ho assolutamente nulla contro il vaccino, la vaccinazione è già stata fatta nella storia, come principio la capisco davanti ad una pandemia del genere; non riesco però a capire a livello sociologico la vaccinazione di massa che diventi quasi al limite della coercizione a livello globale. Nella storia abbiamo avuto esempi di vaccinazioni localizzate dove c’era una pandemia, questa è a livello globale dove non c’è nessuno responsabile se accade qualcosa a chi ne è stato sottoposto; né chi lo produce, neppure lo Stato che lo pratica, nessuno. Ed allora in queste condizioni è naturale possano sorgere sospetti, nessuno si pone la domanda perché non ci sia assunzione di responsabilità, chi ne risponde o paga se qualcuno muore e viene dimostrata la correlazione tra la morte e la vaccinazione? Allo stato non c’è nessuno”.

Da uomo di legge Bodio si chiede come si potrebbe intervenire per porre rimedio a quest’assenza di responsabilità, ma la risposta appare negativa: “Non c’è modo d’intervenire, a livello normativo il vaccino non si può imporre ma diventa una forma di coercizione indiretta qualora per andare a teatro, allo stadio o da altre parti si dovrà essere vaccinati”. Bodio sottolinea come “sia pesante ed abbia profili incostituzionali imporre la vaccinazione” ma per questo replica di evidenziarne una sorta di “forma di coercizione indiretta”: in base all’impossibilità d’imposizione un aspetto giuridico rilevante è che si agisca per Dpcm. “Volutamente - spiega l’avvocato - si agisce con questi e non con decreti legge in quanto questi sono impugnabili presso la Corte Costituzionale mentre contro il Dpcm si può agire nel caso singolo e può agire la singola persona”.

Un esempio che nei giorni scorsi ha fatto notizia è la coppia di coniugi di Reggio Emilia che sono stati fermati ed hanno dichiarato il falso circa il fatto che si muovessero quand’era proibito per le restrizioni anti pandemia: “Andati a processo il Tribunale li ha assolti - ricorda il legale genovese - in quanto da un punto di vista costituzionale i Dpcm sono illegittimi, i due coniugi non erano tenuti a dire la verità: la motivazione della sentenza. Un esempio di come contro il Dpcm occorra che ad agire sia il singolo individuo e perciò il governo usa questo strumento”. Bodio torna a ripetere che non vuole essere considerato chi è contro il vaccino ma sottolinea che questa mancanza totale d’assunzione di responsabilità appare grave nel caso che il vaccino venga dimostrato essere causa di gravi problemi fisici per qualcuno o addirittura la morte.

Dino Frambati

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