Genova, con la sua ricchezza storica e culturale, offre ai suoi abitanti e ai turisti una continua scoperta. Enzo Gavino, appassionato della città e delle sue antiche difese, ha recentemente pubblicato il libro Le Mura di Genova raccontano, una guida che porta alla riscoperta di un patrimonio affascinante e talvolta nascosto. Il volume, edito da De Ferrari Editore, propone un itinerario che si snoda tra le antiche mura medievali e quelle più recenti, unendo storia, paesaggio e memoria collettiva.
"La ragione principale che mi ha spinto a scrivere questa guida – racconta Gavino – è che, da decenni, percorriamo quotidianamente il parco urbano delle mura, situato sulla collina. Un’area che è stata recuperata e valorizzata sotto diversi punti di vista, ma che spesso lascia fuori alcune testimonianze più nascoste, come quelle delle mura nel suburbano della città." Secondo l'autore, molte di queste testimonianze sono difficili da apprezzare per via della loro discontinuità, ma potrebbero essere ricomposte in un percorso che colleghi le diverse epoche, da quelle medievali a quelle più moderne.
"Mi sembrava che ci fosse una certa disconnessione, un’interruzione nella continuità delle mura che, in alcuni tratti, non venivano abbastanza valorizzate," prosegue Gavino. "Non sempre, naturalmente, ma alcuni tratti sono difficili da osservare, perché sono nascosti o inglobati nel tessuto urbano. Ma anche quelli che sembrano più nascosti, come le mura del Barbarossa, sono ancora visibili in alcune parti e potrebbero essere recuperati attraverso il racconto storico e il percorso suggerito."
L’idea della guida nasce quindi dalla necessità di dare unità e organicità a questo patrimonio urbano, che non è solo materiale, ma anche simbolico, come sottolinea l’autore: "Le mura sono il nostro patrimonio storico, ma troppo spesso sono trascurate, non vissute pienamente, e quindi la guida vuole restituire loro l’attenzione che meritano. Propongo di percorrere la città in modo diverso, con uno sguardo più attento, per riscoprire una parte della nostra storia."
Uno degli aspetti che rende unica la guida è la sua vocazione ad essere un’opera "aperta", ovvero un invito a tutti, non solo agli storici o agli studiosi, ma anche ai cittadini comuni, a riscoprire la città e a contribuire al racconto collettivo. "Le mura raccontano anche storie personali. Chiunque può riscoprire ricordi, percezioni, legami emotivi legati ai luoghi e aggiungere al mio lavoro la propria esperienza," afferma Gavino. "Mi piacerebbe che la guida fosse un punto di partenza per ampliare la conoscenza collettiva della città, e che chiunque la legga possa aggiungere alla storia qualcosa di proprio."
L'itinerario proposto nella guida è un'opportunità per "guardare la città con un occhio più attento", anche per i genovesi che potrebbero pensare di conoscere già ogni angolo della città. "Genova è una città che vive nella sua complessità storica, e ogni angolo ha una storia da raccontare, spesso nascosta dietro un muro che tutti vediamo ma pochi conoscono."
Nel corso della ricerca per il libro, Gavino ha fatto alcune scoperte sorprendenti, tra cui quella delle Fronti Basse, un’area della città che nasconde tracce significative del passato.
Costituivano il tratto di mura che doveva varcare la zona pianeggiante verso la foce del Bisagno, stretta tra i colli di Montesano e Carignano.
"La cosa che mi ha sorpreso di più è stata la vicinanza delle Fronti Basse," racconta. "Si tratta di una zona che è stata trasformata radicalmente: i bastioni furono abbattuti nel 1892 per favorire l'espansione della città. Oggi, però, si trovano solo due reperti che sono stati messi in vetrina, ma sono praticamente inaccessibili. Sono custoditi all'interno di un parcheggio, senza alcuna segnalazione esterna."
Questo stato di abbandono delle testimonianze storiche non è stato l'unico elemento che ha colpito Gavino: "Molti di questi reperti non sono neppure illuminati, e le vetrine sono impolverate. È un peccato che un patrimonio così importante sia trattato con tanta indifferenza. Il recupero di questi luoghi dovrebbe essere una priorità."
La guida non si limita a un racconto storico, ma propone anche un'esperienza di fruizione diretta della città, suggerendo percorsi a piedi e in bicicletta. "La città offre un’opportunità straordinaria per chi vuole esplorarla, sia a livello turistico che come residente. Ecco perché, oltre alla ricchezza storica, il percorso delle mura rappresenta anche un’opportunità per fare turismo in modo diverso," spiega Gavino. "L'itinerario permette di scoprire la città da un punto di vista diverso, lontano dai percorsi tradizionali, e di godere di un'esperienza unica per chi vuole camminare o pedalare attraverso la storia."
Gavino sottolinea che la riscoperta delle mura non è solo un piacere estetico, ma anche un'opportunità educativa: "Vivere in una città che ha una così grande ricchezza storica ci rende più consapevoli, più legati al nostro passato. E quando ci si accorge di quanto sia stratificata la storia di Genova, si comincia a guardarla con occhi diversi."
Gavino non è uno storico, ma un appassionato della sua città, e la sua passione per la storia di Genova nasce da molto tempo. "Faccio parte della Federazione Ambiente Bicicletta e, da anni, organizziamo gite e pedalate per scoprire la città," racconta. "Anche questo è stato un modo per riscoprire il mio territorio. La passione per Genova è qualcosa che mi è stata trasmessa fin da piccolo, e questo libro è il mio modo di raccontare la città che amo."
La guida Le Mura di Genova raccontano non è solo un invito a riscoprire la città, ma anche a viverla in modo più consapevole, valorizzando la storia che si nasconde dietro ogni angolo, sotto ogni pietra e, soprattutto, dietro ogni muro.
Enzo Gavino invita tutti, cittadini e turisti, a camminare o pedalare lungo le tracce delle antiche mura per scoprire una Genova mai vista prima, unita dal filo invisibile della storia.















