"Le recenti dichiarazioni di Silvia Salis, che propone la creazione di nuovi centri d’ascolto per le fragilità sociali, evidenziano un approccio scollegato dalla realtà". A scriverlo, in una nota, è la candidata di Democrazia Sovrana e Popolare Erica Martini. "A Genova i centri d’ascolto ci sono già: il Comune ha attivi servizi di accoglienza, ascolto e orientamento sociale nei Municipi, e realtà come il Centro di Ascolto di San Marcellino operano da anni sul territorio con dedizione e competenza. Non servono nuove etichette o strutture simboliche, ma il potenziamento concreto di ciò che già esiste: rafforzare le attività, dotare i servizi di risorse adeguate, formare personale e ascoltare davvero i bisogni, anziché moltiplicare le sigle per fare comunicazione politica. Ma il vero nodo è un altro. Genova ha diritto a qualcosa di meglio rispetto all’alternativa che le offrono i principali schieramenti".
"Da un lato, il centrodestra affarista - prosegue - : la destra del mattone, che continua a costruire senza visione, riducendo la città a un cantiere permanente per pochi interessi privati. Dall’altro, il centrosinistra dell’immobilismo, legato ai vecchi poteri forti – portuali e non – che ha contribuito a rendere la nostra Genova povera, piccola e periferica. Un’impresa edile contro una funebre. Destra degli affari contro sinistra dei becchini di questa città. E Genova, e il futuro? Democrazia Sovrana e Popolare non si piega a questo finto bipolarismo. La nostra visione mette al centro il lavoro dignitoso, la giustizia sociale, la sovranità popolare. Vogliamo una città viva, autonoma, inclusiva, che investa nelle sue persone e non nei soliti cantieri delle promesse. È tempo di restituire Genova ai genovesi. Costruiamo insieme una città che non sia una vetrina o una scenografia elettorale, ma un luogo vero dove vivere, lavorare, decidere".














