Continua a rimanere al centro del dibattito politico lo Skymetro, il grande progetto per la mobilità in Valbisagno che sta portando a un confronto sempre più teso tra tra Comune di Genova e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La sindaca Silvia Salis ha annunciato l’invio di una lettera al Mit per chiedere un incontro e discutere una proroga sui tempi per l’appalto. Ma dal viceministro Edoardo Rixi è arrivata una chiusura netta proprio questa mattina quando, a margine dell’assemblea Assagenti, il viceministro ha dichiarato: “Ho già detto alla sindaca che se vuole venire al Mit noi siamo aperti per discutere. Quello che è certo è che l’appalto deve essere fatto entro quest’anno”.
Nessuna apertura nemmeno in passato, precisa il viceministro: “Il Mit non ha mai dato nessuna apertura, neanche ai tempi in cui c’erano altri al governo della città”.
E specifica che una proroga sarebbe stata negata anche in caso di amministrazione di centrodestra “Assolutamente sì. Per me sarebbe importante che l’amministrazione mi dicesse se vuole fare l’opera o no perché io dalla fine dell’anno perdo questi soldi. Quindi dal 1 gennaio 2026 al mio Ministero costa il doppio perché devo recuperare i soldi e, siccome noi dobbiamo dare le risorse a chi ce le chiede, è evidente che qualora il comune di Genova decidesse che lo Skymetro non è più una sua priorità e quindi non verrebbe realizzato, sarebbe buona cosa dircelo entro il mese di settembre o ottobre in modo da poter definanziare l’opera e utilizzare già quest’anno questi soldi che sennò vanno in perezione nel bilancio dello Stato e quindi sostanzialmente ne perdiamo la disponibilità”.
Rixi respinge infine le motivazioni tecniche sollevate dal Comune: “Questo è assolutamente falso, basta lavorare durante l’estate. Come faccio io possono lavorare anche quelli del Comune di Genova”.
La sindaca Silvia Salis non si tira indietro e rilancia: “In settimana manderemo la lettera per chiedere un incontro, ovviamente riallanciandoci al fatto che già l'amministrazione dell'ex sindaco reggente Picciocchi aveva chiesto uno slittamento fino a giugno del 2026, quindi è incredibile che se ne sentisse già l'esigenza prima ma non se ne sente più l'esigenza adesso”.
In caso di risposta negativa, la sindaca chiede trasparenza: “Valuteremo, in base a cosa ci risponderanno, però bisogna che questa motivazione sia scritta nero su bianco”. Sul tema intervengono anche alcune realtà civiche e ambientali: Mobilita Genova, Famiglie senz’auto, Parents for Future, SìTran e WWF Skymetro, che criticano la scelta del Comune di chiedere soltanto una proroga, auspicando invece un blocco dell’opera.
La replica di Salis è netta: “Sinceramente non credo che tutte le persone delle associazioni abbiano questa posizione, anche perché lo so con certezza che non è così. Mi stupisce molto quello che hanno detto perché io sto facendo esattamente quello che ho detto che avrei fatto per tre mesi di campagna elettorale, cioè provare a chiedere un cambio nel progetto per non perdere questi fondi che comunque sono importanti per trovare un progetto alternativo per rispondere a un'esigenza di mobilità della Val Bisagno. Non capisco lo stupore delle associazioni quando sto solo facendo una cosa nell'interesse di Genova, cioè cercare di non perdere questi fondi”.
Il Ministero ribadisce che senza appalto entro il 2025 i fondi non saranno più disponibili e potrebbero andare in perezione, cioè non più utilizzabili nel bilancio statale. L’amministrazione comunale ha pochi mesi per decidere se portare avanti l’opera o lasciarla cadere, perdendo anche il relativo finanziamento.