Unire il successo professionale con l’amore per la propria città, impegnandosi a valorizzare i talenti del luogo perché, in fondo, Genova non ha niente da invidiare a nessun’altra città.
Quella di Cristina Lodi appare una vera e propria missione, quasi una testimonianza del potere delle radici e dell’importanza di ‘restituire’ alla comunità quanto ricevuto.
Nata e cresciuta a Genova, dopo gli studi classici, Cristina Lodi ha iniziato a giocare con fashion e beauty, come racconta lei stessa: “Organizzavo sfilate all’interno delle discoteche di Genova, chiedevo ai negozi di settore di sponsorizzare le serate questo l’ho fatto fino al mio trasferimento a Firenze, nel 2002”.
Nel capoluogo toscano Lodi si è misurata con diverse esperienze che l’hanno portata fino in Gi Group dove ha fondato la divisione Fashion & Luxury. “Mi occupavo di gestire tutti grandi gruppi del lusso e della cosmetica - racconta - fino a quando, durante una sfilata, ho conosciuto Aldo Montano. Ho iniziato a seguirlo e sono diventata la sua manager”.
Questo è un po’ il punto di svolta nella carriera di Cristina che, insieme al campione olimpico nella Sciabola ad Atene 2004, ha fondato l’agenzia Golden Sabre, nel 2015.
“Da quel momento abbiamo iniziato a seguire vari personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport. La nuova agenzia, poi, è nata nel 2020 assieme a Ignazio Moser e Nicola Ventola”.
Quattro anni più tardi, nel 2024, Lodi ha deciso di tornare a Genova: “Qui ho tantissimi talenti. Per esempio la mia amica storica Serena Garitta, gestisco la Naima Academy di Genova, l’accademia di ballo canto e recitazione. Non solo, anche le gemelle Alice e Asia D’Amato [Alice è campionessa olimpica nd.r.], così come la ex karateka Viviana Bottaro, la foodblogger Valentina Scarnecchia, il pallavolista Alessandro Graziani o ancora il content creator Samu Mara”.
Un lungo elenco di nomi che testimonia quanto il clima genovese sia un clima in continua evoluzione, fucina di talenti che sa spaziare dalla musica al teatro, dallo sport alle nuove professioni.
Un impegno e una lungimiranza che sono valsi a Cristina un prestigioso riconoscimento: l’inclusone nella lista delle cento donne di successo stilata da Forbes. Non solo un traguardo personale ma un segnale chiaro di come la capacità di innovare possano arrivare anche dal riconoscimento e dalla valorizzazione delle proprie origini.
“Sono stata davvero molto felice. Ho cercato il numero cartaceo nelle edicole in tutta la città. Le altre poche copie che vengono distribuite le hanno acquistate amici e parenti - racconta sorridendo -. Avevo organizzato un welcome back a Casa Gaja, con l’idea di festeggiare anche il mio compleanno. Ho invitato circa un centinaio di persone tra vecchi amici, ex compagni di classe, ovviamente Aldo Montano e Ignazio Moser, ma anche tutti i talent che gestisco, insieme ad amici, imprenditori, è stata una bella festa dove si sono incontrate tante realtà. La cosa che più mi ha emozionata è stato ritrovare persone a cui tengo, a cui voglio bene. Ho invitato anche la parrucchiera e l’estetista che mi truccavano e pettinavano vent’anni fa, ai tempi delle sfilate. Le ho ritrovate e mi hanno riaperto le porte; così come è stato con alcuni amici del mondo della notte con i quali avevo collaborato”.
Non sono mancate poi le nuove conoscenze come Niccolò Sasso e Alessandro Orlando: “Con loro abbiamo capito che si deve fare squadra perché qui c’è posto per tutti”.
“Una cosa però la voglio dire - continua - non è per fare una critica, ma ora è facile applaudire a un risultato arrivato, ma per arrivare dove sono ora sono dovuta andare via. Quello che mi piacerebbe è che i talenti che abbiamo in casa venissero valorizzati di più, perché tante volte si vanno a cercare dei talenti fuori ma non ha senso, ne abbiamo tantissimi a casa. Genova se li deve tenere stretti”.
“Bresh, Olly, e persone come loro, sono genovesi che amano la propria città ma sono dovute andare via perché non ci sono gli spazi. Le gemelle D’Amato per potersi allenare sono andate a Brescia perché non abbiamo strutture adatte a farle allenare”.
Il discorso di Cristina Lodi è intriso di quel sentimento profondo che i genovesi riservano alla loro città: un amore che si esprime attraverso il desiderio di veder brillare il proprio territorio nonostante le difficoltà infrastrutturali e organizzative. Genova ha un tessuto culturale e creativo che rappresenta una risorsa inestimabile che troppo spesso viene trascurata in favore di modelli esterni.
Il percorso di Cristina Lodi è una lezione di come il talento, unito alla consapevolezza delle proprie radici, possa diventare un motore di cambiamento. Il riconoscimento da parte di Forbes rappresenta la punta di diamante di un lavoro costante, ma è l'amore per Genova a renderla una figura di riferimento per chi crede nella capacità di trasformare la propria città in un epicentro di creatività e innovazione. Come i genovesi, che con orgoglio celebrano ogni aspetto della loro identità, Cristina Lodi continua nel suo impegno per non far svanire quel patrimonio di talenti e cultura, dimostrando che la vera forza risiede nel sapere restituire alla comunità ciò che la rende unica.
In un’epoca in cui il successo è spesso misurato solo in numeri e riconoscimenti, la storia di Cristina ricorda che il vero valore sta nell’integrazione tra esperienza, innovazione e, soprattutto, amore per le proprie radici.














