A Corngiliano c’è un posto conosciuto da tutti ma che, di fatto, non esiste più.
Si tratta di Castello Raggio, la dimora voluta dall’industriale e politico Edilio Raggio e che per decenni rappresentò un simbolo del paesaggio genovese del ponente cittadino.
Fatto costruire nel 1881, questo castello venne edificato sul promontorio di Sant’Andrea che, nei secoli, per l’insabbiamento del mare era passato da isola a penisola. L’area era storicamente legata a un antico cenobio benedettino che venne tramutato in una polveriera della Repubblica di genova.
Raggio, uno degli uomini più ricchi e infletti del suo tempo, scelse proprio il promontorio per dare il via ai lavori della sua dimora, un’abitazione impotente che, in un certo senso, si doveva ricondurre a epoche passate richiamando nelle architetture torri ornate da arabeschi, archi e colonnine di ogni tipo.
Terminati i lavori, la famiglia Raggio vi si trasferì e, nel tempo, questo castello divenne un inconfondibile punto di riferimento.
Non soltanto per il suo profilo, che certamente lo rendeva unico, ma anche soprattuto per le personalità illustri che qui soggiornavano. Qui dormirono politici e aristocratici ma anche il Re Umberto I e Margherita di Savoia.
A segnare la fine di questo luogo fu la Seconda Guerra Mondiale: i bombardamenti e l’occupazione tedesca provocarono ingenti danni alla struttura e ai suoi affreschi rendendo il tutto molto fragile.
Dopo la guerra, nel 1951, il palazzo giù abbandonato dalla famiglia Raggio venne abbattuto per far posto all’espansione dell’Italsider e all’aeroporto Cristoforo Colombo.
La sua demolizione fu spettacolare: l’esplosivo posizionato nei punti nevralgici in pochi istanti ridusse in macerie quel che rimaneva del Castello Raggio.
Oggi di questo castello non resta nessuna traccia fisica ma le numerose foto e la memoria collettiva della gente del posto continua a tenere vivo il ricordo di questa ‘meraviglia perduta’ della costa genovese.














