Era il marzo del 2013, poco prima Papa Benedetto XVI aveva rinunciato al proprio incarico e il mondo si preparava a vivere un periodo unico della storia: l’epoca dei due Papi.
Ma quella che si preparava a iniziare con l’elezione al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio era una vera e propria rivoluzione del modo in cui il Vaticano avrebbe comunicato al mondo.
Papa Francesco è riuscito nell’impresa che sembrava impossibile, quella di rendere la Chiesa cattolica più vicina, comprensibile e presente nell’era digitale, con i pro e i contro della scelta.
Senza snaturare il messaggio evangelico, papa Bergoglio ha saputo entrare nelle piazze virtuali portando la parola di Cristo, con tono umano, ematico e accessibile.
Francesco si è sempre definito un ‘nonno’, sottolineando la differenza generazionale: lui, senza televisione e senza smartphone, è diventato un’icona del web con oltre quaranta milioni di follower su X (l’ex Twitter) dove ha proseguito il lavoro iniziato nel dicembre 2012 da papa Benedetto XVI, e post su Instagram che raggiungono utenti in tutto il mondo.
Francesco non è diventato popolare solo per le sue parole. Il suo volto, sorridente e sereno, ha fatto il giro del web anche nei momenti meno facili della storia, regalando un momento di gioia collettiva, nel pieno del gioco dell’umorismo.
La foto in cui solleva l’ostia è diventata virale nella serie di meme ‘Pope Francis Holding Things’, in cui viene immaginato a reggere oggetti improbabili come Baby Yoda, joystick, personaggi animati e tanto altro. Durante la pandemia, nei primi mesi del 2020, sul web impazzava il video di Bergoglio che, trattenuto da una fedele proveniente dal sud est asiatico, si libera con una pacca sulla mano facendo nascere, tra le risate, le ‘vere motivazioni dell’inizio della diffusione del Covid-19’.
E così tante altre immagini che non hanno certo sminuito la sacralità della figura ma che hanno contribuito a renderla più vicina alle persone raccontandone anche prese di posizione che hanno scatenato critiche.
Papa Francesco non è stato solo un "comunicatorie empatico". Il suo pontificato ha segnato una svolta anche nei contenuti. Ha aperto il dialogo ecumenico, promosso la presenza femminile nei ruoli chiave del Vaticano anche se ha sempre mantenuto il punto sul celibato dei preti; parlato di giustizia sociale, accoglienza, pace, ambiente. Ha ricordato più volte che “la tecnologia è un dono di Dio, ma va usata con responsabilità”, indicando la rete non come minaccia, ma come opportunità per creare legami autentici.
Anche in queste sue parole, nella grande gestualità che ha sempre contraddistinto Bergoglio, il web si è ritrovato invaso di meme e video virali che hanno contribuito a ribadire i messaggi del papa.
Monsignor Viganò, tra i più stretti collaboratori per la comunicazione vaticana, ha detto che “Papa Francesco ha intuito che dietro ogni account social c’è una persona da ascoltare”.
A ben vedere, la forza del suo pontificato è stata proprio questa: saper ascoltare e saper parlare a ciascuno iniziando un lavoro di riforma della Chiesa che passa anche per i meme.